Il 55% dei direttori finanziari delle aziende ha paura del greenwashing

Rischio greenwashing e sfide nei report ESG: i CFO, Chief Financial Officer, sono preoccupati, ma la tecnologia potrebbe aiutare. I risultati di una ricerca di EY

Un recente sondaggio globale condotto dalla società di consulenza EY rivela che la maggioranza dei leader finanziari aziendali è preoccupata per i rischi percepiti di greenwashing nei report di sostenibilità delle loro industrie. Allo stesso tempo, pochi credono che le loro organizzazioni raggiungeranno gli ambiziosi obiettivi di sostenibilità prefissati. Il problema principale? L’integrità dei dati non finanziari: il 96% dei CFO segnala difficoltà in questo ambito.

L’aumento delle pressioni su sostenibilità e trasparenza

Con l’attenzione crescente di regolatori e investitori, i report di sostenibilità stanno diventando un elemento cruciale per la credibilità aziendale. Secondo il sondaggio, il 69% dei leader finanziari ha notato un aumento delle domande da parte degli investitori sui fattori di valore non finanziari negli ultimi due anni, con un focus particolare sulla sostenibilità.

Gli investitori, a loro volta, stanno aumentando il proprio impegno sul tema: il 43% dichiara di impiegare analisti dedicati alla sostenibilità e il 25% prevede un incremento significativo di queste risorse nei prossimi due anni.

I limiti della rendicontazione ESG

Nonostante le aspettative crescenti, il sondaggio evidenzia una scarsa fiducia nei sistemi attuali di reporting. Più della metà dei CFO (55%) ritiene che i report di sostenibilità del proprio settore rischino di essere percepiti come greenwashing. I problemi principali segnalati includono:

  • Formati di dati variabili (39%)
  • Incoerenze nei dati (35%)
  • Dati incompleti (34%)
  • Definizioni poco chiare (33%).

Meno del 50% dei CFO è ottimista sulla capacità delle loro organizzazioni di raggiungere obiettivi chiave come la neutralità carbonica. Secondo Matt Bell, leader globale di EY per i servizi di sostenibilità, l’aumento del coinvolgimento dei CFO nei report ESG ha evidenziato l’immaturità dei meccanismi attuali, rendendo difficile trasformare gli obiettivi ambiziosi in risultati tangibili.

Soluzioni: regolamentazione, tecnologia e assicurazione esterna

Nonostante le sfide, emergono segnali positivi. Il 78% degli investitori crede che le nuove normative e gli standard di reportistica miglioreranno l’accuratezza e la comparabilità dei dati ESG. Inoltre, il 76% degli investitori ritiene che la verifica da parte di terze parti indipendenti aumenterà la fiducia nei report di sostenibilità aziendali.

La tecnologia potrebbe giocare un ruolo chiave: il 57% degli investitori vede l’intelligenza artificiale come “molto utile” per valutare l’affidabilità delle dichiarazioni ESG. Tuttavia, solo il 32% dei CFO dichiara di avere a disposizione tecnologie avanzate per la gestione e l’analisi dei dati, e molti rimangono cauti riguardo all’adozione dell’IA.

Il ruolo emergente degli ESG Controller

Per rispondere alle sfide, le aziende stanno creando nuovi ruoli dedicati alla supervisione ESG: il 36% dei CFO afferma che la loro organizzazione ha già un “ESG Controller”, mentre un ulteriore 58% prevede di introdurre questa figura, con il 26% intenzionato a farlo entro i prossimi 12 mesi.

Secondo Dr. Velislava Ivanova, leader globale di EY per la strategia sui cambiamenti climatici, i leader finanziari sono preoccupati dalla mancanza di rigore nei dati ESG. “I professionisti della sostenibilità si concentravano su narrazioni destinate a vari stakeholder. La finanza, invece, lavora con standard obbligatori e metriche definite. La complessità dei temi ESG e la mole di dati richiesti rappresentano una sfida enorme per il reporting credibile.”

La strada per una rendicontazione ESG affidabile è ancora lunga, ma la combinazione di regolamentazione, tecnologia e assicurazioni esterne potrebbe fornire alle aziende gli strumenti per affrontare le crescenti aspettative degli investitori, dei regolatori, clienti e tutti i loro stakeholder.

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