Il Cagliari Calcio e Legambiente fanno goal per la sostenibilità

Firmato un protocollo d’intesa tra la società calcistica e l’associazione. Il Club isolano tra le squadre più attente allo sviluppo sostenibile

Il Cagliari Calcio ha concluso l’ultima stagione di serie A al 16esimo posto in classifica, ottenendo una sudata quanto meritata salvezza. Ma la classifica del campionato italiano di calcio non è l’unica che i sardi vogliono scalare. C’è infatti una graduatoria forse più importante, quella della sostenibilità, ambito nel quale la società del Presidente Tommaso Giulini ha da poco firmato un protocollo d’intesa di durata biennale con Legambiente. La partnership prevede l’organizzazione di una vasta gamma di iniziative e il coinvolgimento della società calcistica nello sviluppo di attività inserite nelle storiche campagne di Legambiente, come “Puliamo il Mondo” o “Spiagge e Fondali Puliti”.

Per Giulini e la società Fluorsid (che detiene il 100% della società calcistica sarda) l’operazione è all’insegna di un profondo rinnovamento di Fluorsid, industria chimica, a seguito delle traversìe giudiziarie per disastro ambientale vissute gli scorsi anni.

BE AS ONE

Nella pratica le iniziative si concretizzeranno nella pulizia delle spiagge, nel coinvolgimento di pescatori e marinerie per il fishing for litter, nell’educazione ambientale negli istituti scolastici e nella riqualificazione delle aree verdi. Ma anche e soprattutto in decisioni destinate ad avere un impatto sulle attività della stessa società calcistica. Un mondo, quello green, che il Cagliari conosce molto bene, considerando che già dal 2020 hanno avuto luogo diverse iniziative interessanti inserite nella campagna Be As One lanciata dai sardi.
In particolare, sul sito della società isolana si può leggere: ‘L’obiettivo primario è la riduzione degli sprechi energetici, idrici e di materiali in ogni ambito della gestione del Club, con particolare attenzione alle strutture aperte al pubblico. Proposte alimentari a “km 0” per dipendenti, tifosi, giocatori. Accurata differenziazione dei rifiuti in tutte le strutture, promuovendo il riutilizzo, il recupero e il riciclo. Creazione e promozione di percorsi di formazione orientati alla sostenibilità ambientale e rivolti a giovani, adolescenti e bambini, cooperando con scuole e comunità locali.

UN CALCIO ALLA PLASTICA E AL CONSUMO DI CARBURANTE

Insomma, il Cagliari vuole far goal anche nella partita della sostenibilità e quelle citate sono solo alcune delle strategie operative previste. Già ad inizio marzo 2020, quando la Covid-19 stava iniziando a cambiare le nostre vite, i sardi decisero di sostituire tutti i bicchieri in plastica (circa 4.000) utilizzati allo stadio durante le partite con prodotti in PLA, un materiale simile alla plastica ma completamente biodegradabile. Ad essere sostituiti, oltre ai bicchieri, furono anche tutti i piatti e le posate dell’area ospitalità e degli Sky box. In quei giorni la società calcistica dichiarava con convinzione: in questo modo il Club vuole rafforzare il suo messaggio a salvaguardia dell’ambiente, contribuendo ad eliminare una delle principali cause di inquinamento.
Un’altra iniziativa degna di nota è quella intitolata “Tutti allo stadio in autobus”, lanciata nell’aprile 2020. Grazie alla collaborazione con l’azienda di bus Tour Baire, fornitore ufficiale della società e altre due realtà come ARST e CTM, il Cagliari ha dato impulso alla mobilità sostenibile dei suoi tifosi da e verso lo stadio “Sardegna arena”, organizzando corse in pullman per i propri sostenitori che così non saranno più costretti ad utilizzare la propria auto per recarsi alle partite. Con prevedibili conseguenze virtuose sull’ambiente e sul congestionamento del traffico urbano.
Risultano interessanti, da questo punto di vista, le parole del Presidente rossoblù Giulini, pubblicate sul sito della società: “Devo ringraziare tutti i partner. La nostra idea per il nuovo stadio è legata fortemente alla sostenibilità, uno dei tre pilastri assieme alla tecnologia e alla sardità. Non solo l’attività dello stadio dev’essere sostenibile, ma anche il modo di arrivare nella nostra casa. Le istituzioni hanno creduto da subito a questo progetto, penso che sia un modo per lasciare alle generazioni future un mondo migliore e più pulito, oltre a permettere a tutta la nostra gente di arrivare da ogni parte della Sardegna per assistere alle partite”.

LO SPORT COME MEZZO DI SENSIBILIZZAZIONE

La capacità dello sport di dare buoni esempi e di sensibilizzare tifosi e addetti ai lavori è indubbia e già in passato The Good in Town ha avuto modo di occuparsene, dedicando anche la serie ‘Sports Stories. Vincere in campo e nella vita’. Ma è certo anche che si possa sempre fare di più, magari sfruttando le capacità comunicative di sportivi e società, sia nel calcio che in altri sport, per far succedere fatti che cambiano il mondo.

Scritto da Federico Paolini

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