Come sappiamo l’industria della moda ha un forte impatto ambientale e diversi aspetti poco etici nella propria filiera, che riguardano la produzione di tessuti, lo sfruttamento dei lavoro e degli animali, gli scarti e i rifiuti generati. Ma le aziende del settore oggi sono fortunatamente sempre più consapevoli dei danni che provocano e dell’impegno che ci devono mettere per ridurlo, anche perché è il consumatore stesso che altrimeni lo penalizza.
Anche Intimissimi, il noto marchio di lingerie e abbigliamento intimo, si da’ da fare per essere più green, attraverso una serie di eventi ed iniziative planet-oriented. Intimissimi fa parte del gruppo Calzedonia ed è appunto questo gruppo che da qualche anno ha intrapreso un percorso di sviluppo sostenibile, di cui è possibile prendere visione attraverso il report di sostenibilità che è possibile visionare sul sito ufficiale.
Tra gli obiettivi di sostenibilità specifici del gruppo ci sono gli interventi verso la riduzione dei packaging e l’utilizzo di shopping bag a ridotto impatto ambientale: per esempio, lo scorso ottobre Intimissimi nei propri negozi ha sensibilizzato i clienti consigliando l’acquisto di shopping bag in cotone riutilizzabili (ad un prezzo simbolico). Da oltre un anno, il brand sta mappando e riducendo i materiali monouso (packaging) in plastica, sostituendola con un materiale più facilmente degradabile e a minor impatto se rilasciato in ambiente, come carta e cartone certificati FSC. Quando ciò non è possibile, si predilige l’utilizzo di plastica riciclata.
Piantare alberi va sempre bene
Ma torniamo alla nuova iniziativa di Intimissimi con Alberitalia, fondazione con lo scopo di contrastare e mitigare il cambiamento climatico provocato dall’azione dell’uomo dandosi l’obiettivo di piantare 60 milioni di nuovi alberi, uno per ogni italiano.
Si tratta di un progetto di riforestazione urbana (piantare alberi è diventato molto popolare tra le aziende), che coinvolgerà le città di Milano, Napoli e Verona, dove ci sono anche sedi di Intimissimi: l’iniziativa infatti prevede anche il coinvolgimento proattivo di clienti e dipendenti per una consapevolezza sempre maggiore su tematiche “verdi”.
La prima tappa del progetto si è svolta il 25 marzo a Solaro, una quindicina di chilometri da Milano; l’attività di piantumazione ha riguardato 6.000 mq su un totale di 13.000 mq di un terreno WWF, dove sono state messe a dimora piantine di farnie, frassini, ciliegi, biancospini, cornioli e altre tipologie di piante individuate tra quelle più utili per la cattura di CO2 e altre sostanze inquinanti e la creazione di un habitat adeguato alla salvaguardia della biodiversità.
Prossime tappe, da mettere in agenda, saranno a Napoli e Verona.