Una distesa di campi per coltivazioni biologiche che va dal Veneto alla Puglia, passando per l’Emilia Romagna e il Molise. Più di mille ettari di terreno coltivato da circa 35 famiglie di agricoltori.
Questo è quello che c’è dietro il marchio Isola Bio, di proprietà di Abafoods, società benefit e tra le oltre 3000 aziende con certificazione B-Corporation, che produce bevande vegetali.
Filiera controllata
Nel 2007, la società con sede a Badia Polesine (provincia di Rovigo) ha deciso di produrre autonomamente le materie prime delle bevande vegetali Isola Bio, fondando l’azienda agricola La Goccia. È stato il primo passo verso la costituzione di una filiera totalmente biologica e controllata che ha permesso loro di ottenere diverse certificazioni nel comparto biologico.
La sostenibilità parte dalla produzione, grazie a continui investimenti sulla tecnologia: l’impianto di cogenerazione, ad esempio, permette di recuperare il 40 per cento di energia dagli stessi processi produttivi. Un altro 58 per cento proviene, invece, da fonti di energia rinnovabile, mentre il restante 2 per cento viene restituito dall’impianto fotovoltaico.
Biodiversità
Un altro tema che viene sviluppato da Isola Bio è quello della biodiversità: in particolare ha realizzato una filiera dell’avena rispettosa dell’ambiente, rifiutando l’uso di agenti chimici, promuovendo lunghe roteazioni e un ecosistema integro in cui flora e fauna sono salvaguardate.
Operazione #breakslow: un impegno anche per il benessere dei consumatori
Nel 2019 Isola Bio ha lanciato una nuova linea di prodotti ‘masticabili’ e alternative allo yogurt. La società ha sposato la filosofia del #breakslow, ovvero la tendenza nata Oltreoceano che fa della colazione lenta un rituale da condividere con le persone a cui si vuole bene o un momento che genera buonumore, stimoli positivi e permette di nutrire meglio il nostro organismo per affrontare la giornata.