L’ultimo Rapporto sul riciclo in Italia, conferma diversi dati in cui il nostro Paese eccelle, sia in Europa che nel mondo: in particolare, con circa 10,5 milioni di tonnellate di rifiuti da imballaggio avviati al riciclo nel 2022 e un tasso del 72% sull’immesso al consumo, l’Italia ha nuovamente superato il target europeo del 70% fissato per il 2030. Anche per quanto riguarda carta e cartone primeggiamo con l’81,2 %, da anni al di sopra del target UE del 75% per il 2025 e vicinissimi all’obiettivo dell’85% del 2030.
In questo contesto, vi sono aziende che spiccano anche per la lungimiranza che hanno avuto.
Pensare negli anni ’60 di investire negli imballaggi in carta, mentre il resto del mercato si stava focalizzando nello sviluppare prodotti in plastica, poteva forse sembrare un azzardo: ma Salvatore D’Amato, fondatore di Seda International Packaging Group, oggi la prima produttrice in Europa nel suo settore, è convinto del potenziale di una nuova tipologia di packaging, meno plastica e più carta. Seda si specializza nella fabbricazione e stampa di imballaggi flessibili su carte speciali, in particolare per le industrie alimentari e del gelato, guidata principlamente da innovazione e sostenibilità.
Innovazione e sostenibilità nel ciclo di vita dei prodotti
Oggi Seda International Packaging Group è formato da dieci stabilimenti che si trovano in Europa e Nord America, che fanno capo al quartier generale di Arzano (NA), nella quale si trovano tutti gli uffici dirigenziali, il dipartimento di Ricerca e Sviluppo e il Sustainability Corporate Center. Concentrarsi sull’utilizzo della carta come materiale principale per i propri imballaggi è stata una scelta pionieristica, ben prima che la plastica diventasse oggetto di critiche.
D’altronde è una decisione che nasce dalla consapevolezza che la carta è una risorsa rinnovabile, biodegradabile, compostabile e riciclabile fino a 25 volte, senza che qualità e sicurezza vengano compromesse.
La filosofia di Seda si basa sull’innovazione continua, focalizzandosi in particolare sull’ecodesign e sull’economia circolare. L’azienda ha integrato nei suoi processi il frutto di vari studi e analisi scientifiche, con importanti investimenti rivolti alla ricerca di soluzioni capaci di superare le aspettative funzionali e di utilizzo. Il ciclo di vita del prodotto viene considerato in ogni fase, dalla scelta dei materiali fino al suo smaltimento.
È soprattutto la definizione iniziale di materie prime sostenibili, rinnovabili, riciclabili e realmente riciclate che costituisce l’elemento di forza del packaging alimentare, che per Seda, non può che essere monouso, in modo da proteggere sia gli alimenti che la salute dei consumatori. “Bisogna avere packaging alimentari monouso e realmente riciclabili”, è la posizione di Antonio D’Amato, figlio di Salvatore, AD di Seda (e Presidente Confindustria dal 2000 al 2004), che anche nel corso del tempo che ha portato alla direttiva europea sul packaging (PPWD) non ha mai lesinato critiche alla Commissione europea.
La centralità delle persone e dell’ambiente
Seda promuove un ambiente di lavoro sano e inclusivo, investendo nei propri dipendenti e incoraggiando lo sviluppo dei percorsi professionali, anche a livello internazionale (il turnover aziendale è fra i più bassi del settore). Tale approccio si estende anche alle comunità locali, attraverso programmi e iniziative che supportano in modo attivo il benessere delle persone coinvolte.
Questa influenza positiva si ripercuote poi nell’impegno a ridurre costantemente l’impronta ambientale, con una serie di policy e scelte in termini di materia prima e approvvigionamento responsabile, ottimizzando l’utilizzo di energia, acqua, rifiuti. L’88% delle materie prime sono fibre che provengono da foreste certificate PEFC o FSC; le misure di efficientamento per diminuire le emissioni di CO2 continuano a portare risultati significativi, come l’aumento dell’uso di risorse rinnovabili fino al 40% del consumo totale, arrivando al 100% in UK.
Il consumo di acqua è diminuito di anno in anno, grazie a un’ottimizzazione della gestione idrica e al riutilizzo dell’acqua stessa, dove possibile; l’efficienza degli impianti ha contribuito infine alla riduzione dei rifiuti grazie a tecnologie e processi all’avanguardia, che portano l’azienda a riciclare oltre il 99% dei materiali utilizzati nei cicli produttivi.
Il Gruppo Seda appare quindi come un esempio concreto capace di coniugare innovazione e sostenibilità: lo testimoniano le numerose soluzioni di packaging, che coprono tutta la gamma dell’industria del gelato, i prodotti lattiero-caseari e creme spalmabili, moltissime tipologie di contenitori per alimentari e liquidi, sia caldi che freddi, disponibili in un’ampia scelta di forme diverse. Avere trasformato il problema della gestione dei rifiuti in una risorsa, e contribuire positivamente sia all’ambiente che alle comunità, è una strada non solo auspicabile da parte di tutti, ma percorribile con successo: un aspetto confermato dagli ottimi risultati di mercato che Seda raggiunge ogni anno.