La moda sostenibile sta diventando una tendenza di acquisto per Millennial e Generazione Z. D’altro canto, l’emergenza climatica impone che ogni industria e i nostri modelli di consumo vengano rivoluzionati. A ciò è dedicato uno dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030, per l’esattezza il Goal 12, che parla di ‘consumi e produzioni responsabili’.
La moda, settore molto caro a noi italiani e voce importante del nostro PIL, non è esente da questo necessario processo di rinnovamento, anzi, è oggi protagonista di nuovi modelli di produzione circolari e sostenibili.
Il 25 novembre, The GOOD in TOWN con Cikis Studio organizza un evento digitale volto a raccontare come si sta evolvendo la moda sostenibile e come le aziende italiane stanno affrontando il cambiamento.
L’evento sarà aperto a tutti ed è gratuito, è sufficiente registrarsi.
Green Fashion Data, di cosa parleremo
Al centro dell’evento ci sarà la presentazione della ricerca realizzata da Cikis Studio, che ha intervistato 100 aziende della filiera della moda italiana per misurare il livello di consapevolezza raggiunto rispetto alla necessità del cambiamento.
Scopriremo, quindi, se l’industria dell’abbigliamento è pronta ad affrontare le nuove sfide, grazie anche alle testimonianze di diversi protagonisti del settore: aziende innovative, investitori, esperti.
“Vogliamo far crescere nelle aziende italiane la consapevolezza che la transizione sostenibile è non solo un cambiamento necessario, ma un elemento su cui possono costruire la loro competitività e il posizionamento internazionale. I consumatori, oggi, chiedono prodotti sostenibili a qualunque latitudine e l’industria italiana deve essere pronta a rispondere” spiega Serena Moro, fondatrice di Cikis.
Nella prima parte dell’evento saranno presentati insieme a questa ricerca anche due casi esemplari di aziende che hanno avviato il percorso di sostenibilità da tempo: Rewoolution (Gruppo Reda) di cui ci parlerà Luca Bruschi, e Faeda, di cui ci parlerà Paolo Zeggio.
Lo scenario e i protagonisti: tra made in Italy e fashion-tech
Tra gli ospiti alcuni dei protagonisti più innovativi del sistema moda italiano, che porteranno il proprio contributo nella lettura di uno scenario in evoluzione. Il settore moda ha subito forti ripercussioni a seguito della pandemia, ma rimane un settore industriale trainante (vale oggi circa 83 miliardi di euro) e un pilastro del brand ‘Italia’. Ci aiuteranno a inquadrare le nuove sfide della moda made in Italy ospiti del mondo retail, e-commerce e fashion tech, fra cui Annamaria Tartaglia, fondatrice di TheBrandSitter, azienda che lavora con marchi del lusso e investitrice; Alessandra Chiara Guffanti, imprenditrice di Guffanti Showroom e Mentor Camera Nazionale delle Moda Italiana; Giusy Cannone, Fashion Tech Accelerator, David Erba, Co-founder di Greenchic; Iris Skrami, Founder di RENOON.
“Nella moda italiana lavorano quasi 100mila aziende, tra grandi brand, pmi e piccole botteghe artigiane, i loro prodotti sono una parte importante dell’export. Bisogna fare in modo che vengano tutte coinvolte e incluse nella transizione ecologica, così si può avere impatto su scala globale. Per questo – come The GOOD in TOWN – ci interessa lavorare con realtà come Cikis Studio la cui missione è aiutare le imprese in questo complesso ma importante passaggio” sottolineano le fondatrici di The GOOD in TOWN, Sara Serafini e Donatella Cambosu.
Al termine degli interventi, anche i partecipanti potranno rivolgere domande agli ospiti e agli organizzatori dell’evento.