NANDO, il device di ReLearn che monitora i tuoi rifiuti

I rifiuti sono una nostra scelta, raccoglierli e smaltirli correttamente è fondamentale e grazie a NANDO la startup ReLearn ti potrà aiutare.

I rifiuti hanno un peso: sappiamo davvero quanti ne produciamo e di quali tipi? Il primo passo per produrne meno e raccoglierli meglio è essere consapevoli che i rifiuti sono una nostra scelta. Da qui nasce NANDO di ReLearn, il device che monitora i tuoi rifiuti.

Nel 2019 Riccardo Leonardi era uno studente di ingegneria al Politecnico di Torino. Una sera, una di quelle dedicate all’aperitivo in centro, Riccardo e i suoi amici notano che i bicchieri di plastica finiscono sempre nella raccolta dell’indifferenziato. Come mai, visto che sono in plastica, non vengono buttati in quel cestino? Non solo per i bicchieri, spesso accade anche con altri tipi di rifiuto.

Riccardo e i suoi amici si rendono conto di voler fare qualcosa per contribuire in prima persona ad un mondo più vivibile, meno inquinato, più sostenibile e green.

Terminati gli studi si ritrovano per un altro aperitivo, ma questa volta iniziano a fare sul serio. Nel 2021 nasce la loro startup, ReLearn, con l’idea di migliorare la raccolta e la gestione dei rifiuti grazie alla tecnologia che da ingegneri conoscono bene.

Tre verbi sono alla base della mission della giovane startup ReLearn. Il primo è semplificare, perché la raccolta differenziata dev’essere alla portata di ciascun cittadino, quindi dev’essere semplice, veloce, accessibile e anche automatica. Il secondo verbo è innovare per rendere le città più sostenibili e le persone più consapevoli occorre il pensiero innovativo e giovane, come quello del gruppo di ingegneri di ReLearn. Terzo verbo è ridurre perché quando parliamo di inquinamento c’è sempre un dato da abbassare. In particolare, occorre ridurre le emissioni di anidride carbonica in atmosfera e parlando di raccolta differenziata dei rifiuti, anche il costo che comportano la raccolta stessa, la separazione e la lavorazione.

Flessibilità, intraprendenza lavoro di squadra sono alla base della startup ReLearn. Riccardo Leonardi, ingegnere e fondatore: come avete strutturato la vostra startup  e come seguite tutte le fasi di lavoro?

“La nostra startup nasce da un gruppo di amici appassionati e motivati a seguire uno stesso obiettivo: rivoluzionare il mondo dei rifiuti e portare benefici alle comunità e all’ambiente. Nonostante la nostra lunga amicizia abbiamo deciso di seguire un metodo agile molto rigoroso, ma efficiente. Ogni membro infatti è responsabile del proprio ruolo e della propria area di competenza. La particolarità di ReLearn sta nel dualismo tra intraprendenza e lavoro di squadra. Cerchiamo in tutti i modi di aiutarci l’un l’altro, ma chi si prende in carico un lavoro cerca di portarlo a termine nel modo più efficiente possibile. Generalmente dividiamo le task tra i vari membri in base alle proprie capacità e ci diamo delle scadenze settimanali accompagnate da call di recap. Pensiamo che questo metodo agile sia molto utile, soprattutto in un ambiente dinamico come quello delle startup!”

NANDO, la soluzione smart per gestire e ottimizzare la raccolta differenziata

NANDO è il device creato dagli ingegneri della startup ReLearn per gestire e ottimizzare la raccolta differenziata.

Il suo nome è davvero originale perché nasce da una constatazione storica. Il Re Ferdinando II di Borbone nel 1832 è stato il primo nella storia ad emettere un’ordinanza per regolamentare la raccolta differenziata. Da questo re dalle vedute così ampie prende il nome NANDO, il servizio innovativo che aiuta le persone a fare la scelta giusta quando si tratta di liberasi di un rifiuto. NANDO utilizza la tecnologia dell’intelligenza artificiale ed è dotato di un sensore IoT per riconoscere i diversi tipi di rifiuti.

Per utilizzare NANDO non occorre cambiare i cestini della raccolta differenziata: si tratta di un dispositivo che si applica sui più comuni cestini in commercio. È pensato per essere utilizzato in luoghi pubblici quali coworking, uffici, aziende, stazioni e aeroporti. NANDO ti permette di misurare, ridurre e compensare i rifiuti sul tuo luogo di lavoro o nell’area pubblica interessata.

Ecco come funziona NANDO. Sui cestini della carta, della plastica, dell’organico e dell’indifferenziato viene posto un sensore plug and play. Quando butto il mio rifiuto, il sensore IoT lo riconosce, attraverso una app e una banca dati di immagini e registra il tipo di rifiuto e dove viene buttato. In questo modo abbiamo a disposizione una vera e propria waste analytics dashboard, ovvero una lavagna interattiva che ci comunica la qualità, la quantità e la tipologia di ogni rifiuto che abbiamo gettato via nei cestini.

Installando NANDO sui cestini della raccolta differenziata del luogo di lavoro avremo a disposizione un report che già dalle prime settimane ci consentirà di valutare quanti e quali rifiuti produciamo e il tasso di raccolta differenziata fatta correttamente. Allo stesso tempo, verranno evidenziati tutti gli errori: in questo modo, attraverso un’educazione rivolta ai dipendenti, si potrà migliorare notevolmente la raccolta differenziata e raggiungere nuovi importanti obiettivi.

Riccardo, quali sono i primi risultati ottenuti e dove l’installazione di NANDO vi sta dando più soddisfazioni?

“Abbiamo avviato svariati progetti pilota in luoghi molto diversi. Dalle aziende, ai comuni, fino ad arrivare nelle scuole. NANDO ha dimostrando fin dall’inizio la sua efficacia sulle persone. Soprattutto nelle aziende abbiamo constatato un impegno maggiore da parte della community di lavoro. In un’azienda di Milano siamo riusciti in soli 6 mesi a migliorare la percentuale di rifiuti correttamente differenziati del 70%! Una nuova versione di NANDO prevede l’utilizzo di un tablet per aumentare l’interazione con gli utenti e raggiungere più facilmente gli obiettivi di sostenibilità. Crediamo infatti che la gamification sia un ottimo strumento per comunicare temi impegnativi, quali la corretta raccolta differenziata dei rifiuti, in modo diretto e divertente. In questo modo infatti prevediamo di ottenere un riscontro più positivo da parte degli utenti.”

Team ReLearn

I rifiuti sono una nostra scelta

I ragazzi di ReLearn ci ricordano che i rifiuti sono una nostra scelta. Ogni secondo sul nostro Pianeta si producono 60 tonnellate di rifiuti. Tutte le volte che acquistiamo un oggetto, dobbiamo essere consapevoli anche del rifiuto che porta con sé: dall’imballaggio, al contenitore, all’oggetto stesso quando avrà raggiunto il suo fine vita.

I rifiuti sono la quarta causa di emissioni atmosferiche inquinanti prodotte dall’uomo. La percentuale dei rifiuti che viene raccolta e smaltita in modo corretto è davvero bassa: solo il 9% della plastica a livello mondiale è riciclata correttamente. Parlando di plastica oggi sappiamo che una bottiglietta impiega circa 450 anni per degradarsi nell’ambiente e non si degrada mai completamente: restano le microplastiche che stanno inquinando notevolmente i nostri fiumi e i nostri mari, uccidendo specie vegetali e animali.

Gli obiettivi dell’Agenda 2030 ci ricordano che manca poco a questo importante appuntamento. Utilizzando un dispositivo come NANDO si concorre a realizzare quattro obiettivi dell’Agenda 2030:

  • innovare e proporre tecnologia rinnovabile e sostenibile
  • creare città e comunità sostenibili
  • ridurre i rifiuti e utilizzare in modo efficiente le risorse naturali
  • combattere i cambiamenti climatici e le loro conseguenze.

Ricordiamo anche che gli standard europei ci impongono di raggiungere l’obiettivo del 65% dei rifiuti urbani riciclati entro il 2035.

Ma i rifiuti sono una nostra scelta. Siamo noi che scegliamo e che dobbiamo imparare a gettare i rifiuti negli appositi contenitori.

La tecnologia ci aiuta, ma è sempre l’essere umano a scegliere. Cosa ne pensi, Riccardo?

“Questo concetto lo abbiamo sperimentato sulla nostra pelle. Infatti la primissima versione di NANDO, che ha dato vita alla nostra startup, era concettualmente diversa da quella attuale. Si trattava di un cestino intelligente in grado di differenziare correttamente i rifiuti per l’uomo. Bastava gettare i rifiuti e il resto veniva fatto tutto dalla tecnologia di NANDO. Abbiamo capito che continuando di questo passo non avremmo risolto il problema dalla radice, non saremmo mai riusciti a cambiare il nostro mindset, nonostante NANDO si è evoluto in una tecnologia che noi consideriamo “empatica”. Un’intelligenza artificiale che aiuta l’uomo, senza sostituirlo. Grazie a NANDO, possiamo “re-imparare” a vedere il mondo con occhi diversi.

Come hai ben detto tu, purtroppo oggi non abbiamo la concezione che dietro ogni singolo acquisto che facciamo c’è già almeno un rifiuto generato. NANDO ci aiuta proprio in questo. Ad avere la consapevolezza delle nostre scelte, indirizzandoci verso uno stile di vita privo di rifiuti, prediligendo prodotti più sostenibili che non siano monouso.”

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