Nonostante, secondo l’Istat, a partire da gennaio 2022 si vedano segni di ripresa nel tasso di occupazione, i disoccupati italiani nel mese di gennaio erano ancora 2 milioni 192.000.
La metà di questi disoccupati sono ‘cronici o di lunga durata’ (senza occupazione da almeno 12 mesi) e ha poche possibilità di essere reinserita, se non corre ai ripari. Se non sviluppa le proprie competenze.
Il mercato del lavoro, infatti, è in piena trasformazione: i posti di lavoro ci sarebbero, in effetti, ma esiste un enorme disallineamento tra ciò che le aziende cercano a livello di profili professionali e ciò che invece trovano.
C’è un problema di competenze ed è proprio in questa direzione che va il progetto ‘Reskilling for green jobs’ realizzato dalla Fondazione S. Carlo in collaborazione con la Caritas Ambrosiana, il Dipartimento di Studi Politici e Sociali dell’Università di Salerno, The Good in Town, con il sostegno di J.P. Morgan.
Il progetto, della durata complessiva di 36 mesi e che coinvolgerà 100 persone dai 18 ai 55 anni, di cui il 70 per cento donne, prevede sei diversi percorsi di formazione, tutoring e inserimento lavorativo nell’ambito della green economy, dell’innovazione, della trasformazione digitale.
Settori nuovi, per nuovi lavori
Il progetto prevede 6 corsi di formazione, ciascuno rivolto a 15-20 persone (per un totale di 100 destinatari). In ogni corso ci saranno dei moduli di formazione generale dedicati a competenze essenziali per inserirsi in qualsiasi contesto lavorativo, avere maggiori possibilità di sviluppare un percorso professionale e capire i fattori che influenzano il mondo del lavoro, per esempio digitale e sostenibilità. Si tratterà dunque di formazione su:
- competenze digitali (utilizzo della tecnologia digitale per il lavoro e la vita quotidiana);
- competenze green (principi e consapevolezza ambientale, rifiuti, economia circolare mobilità verde, risparmio energetico);
- competenze trasversali (rafforzare le competenze trasversali utili al mercato del lavoro: la gestione del tempo, rapporti tra colleghi e con i ‘superiori’ o il principale);
- strumenti per il lavoro (stesura di curriculum vitae e lettere di presentazione, simulazione del colloquio, tecniche e strumenti per la ricerca attiva del lavoro);
- educazione finanziaria (gestione delle spese, gestione del risparmio, busta paga).
- Successivamente è previsto un modulo formativo professionalizzante della durata di 40 ore, che sarà individuato tra alcuni mercati del lavoro emergenti nell’area metropolitana milanese: la food economy, l’innovazione agroalimentare, l’e-commerce, l’economia circolare, la slow fashion.
Previsti, naturalmente, anche laboratori pratici, esperienze sul campo e al termine di ogni corso di formazione, sarà proposto un tirocinio finanziato dal fondo Diamo Lavoro (Fondazione San Carlo), in una delle aziende coinvolte.
Primo modulo, tra food revolution e società benefit
Il primo modulo di questo progetto, che sta per concludersi, ha riguardato il mondo della ristorazione innovativa e, sia nella parte formativa che per i tirocini ed eventuale lavoro, ha coinvolto diverse aziende del settore come Too Good To Go, Miscusi, Ktchn Lab, Planeat, MyChef, Albacio; e altre non della ristorazione, come TeamSystem, National Instruments e FRIECO.
Il mondo della ristorazione è cambiato moltissimo negli ultimi anni, in seguito a digitalizzazione e pandemia. È nato un nuovo modo di fare ristorazione che tiene conto delle esigenze di sostenibilità e punta a evitare sprechi e ridurre l’impatto ambientale. Dal food delivery alle dark kitchen, i nuovi posti di lavoro che si stanno creando in questo comparto non riguardano solamente diventare ‘rider’ delle consegne. In questa rivoluzione della ristorazione ci sono tante opportunità di lavoro in ambienti rispettosi delle persone, quello che serve è voglia di lavorare con passione e di imparare cose nuove. Perché le competenze richieste, oltre a quelle più tradizionali della ristorazione, includono anche nozioni informatiche di base e conoscenza dei temi della sostenibilità nel settore alimentare.
Il supporto di The Good in Town nel progetto è stato proprio quello di individuare le realtà innovative della ristorazione, startup e società benefit, che si rendessero disponibili per la formazione, per i tirocini e per i posti di lavoro.
Reskilling per l’Agenda 2030: SDG 8, lavoro dignitoso e crescita economica
Il lavoro è fondamentale nella nostra società per debellare la povertà e costruire una società giusta, equa, inclusiva e sana. Per questo motivo questo obiettivo è considerato un pilastro nell’Agenda 2030 dello sviluppo sostenibile, ed è per questo che anche il Green Deal europeo e il PNRR dedicano molte risorse proprio al reskilling delle persone.
Una società davvero evoluta è quella che non lascia indietro nessuno dei suoi cittadini e offre opportunità colmando ove possibile le condizioni pregiudiziali affinché le persone possano sostenersi, emanciparsi dall’assistenzialismo, realizzarsi.
Progetti come ‘Reskilling for green jobs’ vanno proprio in questa direzione.