L’Italia è tra i Paesi al mondo in cui il modello delle società benefit, cioè l’innovativo modello d’impresa che stabilisce già nel proprio Statuto costitutivo di perseguire profitto e impegno per le finalità di beneficio comune, sta ottenendo maggiori consensi e sono attualmente quasi 3mila le aziende italiane che hanno scelto questa strada.
Tra di esse ci sono possono essere imprese di genere e di ogni settore: manifatturiere, di servizi, farmaceutiche, agricole, digitali, finanziarie. Ci sono anche gli studi legali.
Ce ne sono attualmente 8 in Italia e hanno deciso di fare fronte comune per promuovere i valori di riferimento dei loro studi fino al “al tavolo delle istituzioni e, in primis, all’interno dell’Ordine degli avvocati”. E’ nata Probenefit, associazione senza fini di lucro che raggruppa gli studi professionali benefit e a fondarla, sono gli otto studi italiani pionieri di questa forma giuridica d’impresa: Freebly, Lexant, Fidone, Lawal, Futura Law Firm, SDBA, FL20 Studio e IPlus.
A guidare l’associazione un consiglio direttivo composto dai seguenti professionisti: Giulio Graziani (presidente), Isabella Secci (vicepresidene), Stefano Della Bella (segretario generale), Beatrice Scappini (tesoriere), unitamente a Simona Cardillo nel ruolo di responsabile dell’impatto, incarico in cui è coadiuvata da Rosario Giommaresi, espressione della categoria nel Sud Italia.
Come spiega il presidente di Probenefit, nonché founder e ceo di Freebly, Giulio Graziani, fare rete è uno degli obiettivi dell’associazione: “Probenefit è la dimostrazione più chiara del ruolo che, per noi studi benefit, abbiano partnership e collaborazioni come risorsa ideale per massimizzare l’impatto dell’impegno profuso e il successo delle iniziative varate. Per noi è nodale il valore dell’attività che ogni singolo professionista svolge così come la qualità del rapporto di fiducia con il cliente, nel processo di diffusione di valori di etica e sostenibilità. Ci ispiriamo agli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU e abbiamo l’ambizione di stimolare un numero sempre più largo di colleghi a seguire il nostro esempio. Un esempio capace di dare ritorni di investimento davvero sorprendenti, economici, di work balance, di motivazione nostra e di ognuno degli stakeholder”.
Quali sono gli obiettivi dell’associazione
Naturalmente promuovere il modello benefit, ma anche tutti i valori che esso si porta dietro, a cominciare da quelli connessi con l’etica e la sostenibilità.
Probenefit ha scritto un manifesto esplicativo, pubblicato sul loro sito, che spiega anche il perchè dell’uso del suffisso ‘pro’.
Insomma, anche la professione degli studi legali accoglie il cambiamento e rispecchia le nuove esigenze di sostenibilità, che richiamano a un’applicazione più stringente e trasparente dei principi che devono guidare il professionista, ma guardano anche alla diffusione della legalità, dell’innovazione, del contributo alla crescita delle nuove generazioni e del territorio, alla condivisione di un ambiente di lavoro equo, improntato all’inclusione e al benessere di tutte le persone.
Tutti valori che, sotto un certo aspetto, pensiamo siano scontati, e in realtà non sempre lo sono all’interno degli studi legali. Il cliente di uno studio legale può oggi trovare nella dicitura ‘benefit’ l’indicazione di un certo tipo di approccio al lavoro e alla professione legato a valori che in definitiva potremmo riassumere in onestà e generosità. Il fatto di essere ora associati in Probenefit rappresenta oggi una ulteriore garanzia.
Infine, l’attenzione alle persone degli studi legali benefit, non passerà inosservata ai tanti giovani laureati praticanti o giovani avvocati che spesso nel ‘fare gavetta’ presso gli studi legali sono poco valorizzati.