L’umanesimo industriale di OMB Saleri, l’azienda delle ‘super valvole’

L'azienda bresciana meccanica Omb Saleri, società benefit, crea valvole innovative, ma al centro dell'azienda ci sono le persone che ci lavorano, che includono diverse generazioni

Circa un terzo dell’industria meccanica italiana è in Lombardia: migliaia di aziende, prevalentemente PMI a carattere familiare, che rappresentano la spina dorsale della metalmeccanica italiana, come spesso si usa dire. Tra di esse, la bresciana OMB Saleri, rappresenta un’eccellenza, per la sua vocazione all’innovazione non solo come direzione industriale, ma anche come modello di gestione aziendale. Nata nel 1980 con il nome di Officina Meccanica Bresciani, per molti anni la sua produzione si è focalizzata sulle minuterie metalliche e le valvole di arresto per l’uso domestico del gas. Ma quella spinta all’innovazione che fa parte del suo DNA, la porta ad allargarsi e diventare prima OMB Saleri Ventilgas srl e poi OMB Saleri SpA. Negli anni 2000 la grande svolta grazie all’incontro con l’industria automobilistica per la quale comincia a produrre valvole per la gestione di GPL e metano.

Le super valvole

L’ ‘ossessione’ di Omb Saleri sono, appunto, le valvole. Prodotto sul quale la sua competenza diventa impareggiabile, sulla nuova frontiera del mercato dell’idrogeno è diventata un riferimento a livello globale. Collabora con le Agenzie europee per progetti su navi e treni ad idrogeno e con l’Agenzia Spaziale Europea, ed aziende di primo piano come Bosch, la nota azienda, maggiore produttrice mondiale di componenti per autovetture, con cui è stata siglata una collaborazione finalizzata allo sviluppo di valvole e regolatori di pressione per i serbatoi ad idrogeno della mobilità del futuro.

Blue Condor al primo volo di test della francese Airbus che utilizza idrogeno come unica fonte di carburante, nel progetto c’è anche la tecnologia Omb Saleri

La fabbrica partecipativa

L’azienda, guidata da Paride Saleri, imprenditore dotato di spessore umano e visione industriale, si definisce fabbrica partecipativa: conta quasi 250 persone con un’età media inferiore ai 40 anni che, da 2018, partecipano agli utili.
OMB è stata una delle prime aziende ad attivarsi negli ambiti della responsabilità sociale d’impresa (CSR), attraverso lo sviluppo di iniziative dedicate soprattuto alle persone, e dal 2022 è società benefit. Ne ho parlato con la parte del management, tutto al femminile, che presidia le attività ESG e le Risorse umane.

Eravate già attivi nella CSR, come mai avete deciso di diventare società benefit?

“L’industria ha cambiato il nostro stile di vita apportando beni e servizi, oggi disponibili e accessibili a tutti. Purtroppo, le fabbriche hanno avuto anche un enorme impatto sull’ambiente: ciò che è stato un vettore di miglioramento per la nostra vita, rischia di lasciare in eredità alle generazioni future problemi insormontabili. – risponde Elena Gambera, Director People & Process. “Gli amministratori e i Manager di OMB, con convinzione, hanno deciso di intraprendere il percorso e la sfida di far convivere l’efficienza e la profittabilità della nostra impresa con l’impegno di salvaguardare l’ambiente naturale e sociale entro cui operiamo. La necessità di mettere nero su bianco le precedenti considerazioni, ha portato Omb a modificare il proprio Statuto, aderendo al modello di Società Benefit”.

Le finalità di beneficio comune di OMB Saleri

“Omb Saleri ha declinato in 5 finalità di beneficio comune (che nelle società benefit diventano appunto parte dell’oggetto sociale dello Statuto costitutivo della società) la sua filosofia di “Umanesimo Industriale” , per un futuro che possa essere sostenibile per tutte le generazioni a venire. – aggiunge l’ESG specialist, Veronica Tonini. In particolare, Omb si è impegnata a:

  • Sostenere la comunità locale: ci impegniamo a comprendere e rispondere ai bisogni del territorio, promuovendo iniziative che favoriscano il benessere collettivo attraverso il Patto di Comunità
  • Promuovere la sostenibilità: lavoriamo per ridurre l’impatto ambientale delle nostre attività, adottando pratiche sostenibili e rispettose dell’ecosistema e siamo certificati sia ISO 14001che ISO 5000.
  • Favorire l’inclusione sociale: sosteniamo progetti e attività che promuovono la diversità e l’uguaglianza, contribuendo a creare un clima di inclusione sia in azienda che all’esterno. Siamo inoltre certificati UNI PDR 125.
  • Educare e sensibilizzare: attraverso l’Academy aziendale abbiamo un team dedicato a diffondere consapevolezza su temi sociali e ambientali, incoraggiando comportamenti responsabili.
  • Creare sinergie: collaboriamo con altri soggetti, enti e associazioni che condividono i nostri valori, per massimizzare l’impatto delle nostre azioni. Un esempio è la nostra presenza in Comunità Pratica, una realtà bresciana di aziende che condividono le azioni virtuose per supportarsi e confrontarsi vicendevolmente.

“Non possiamo generare solo profitti, come azienda dobbiamo generare “benessere” per le persone e per il territorio circostante. È un’attenzione particolare che noi imprenditori possiamo e dobbiamo avere”.

Paride Saleri

A proposito di inclusione sociale, voi siete firmatari della Carta per le Pari Opportunità e l’Uguaglianza sul Lavoro, promossa da Fondazione Sodalitas. Quali sono le principali sfide in ambito HR che affrontate nel vostro specifico settore?

“Sicuramente la grande sfida della nostra People Strategy per i prossimi anni è quella di essere, per la prima volta nella storia industriale, un’organizzazione con la presenza di davvero tante generazioni differenti, e questo è un primo grande tema di inclusione. Inoltre, crescere e innovarsi comporta numerose modifiche e cambiamenti su vari livelli. – Rispondono Giulia Bettoni, HR Manager, e Simona Zapponi, HR & DEI Manager. “Il nostro punto di partenza è stato portare le singole persone ad aver maggior concretezza del proprio ruolo, dei propri compiti e delle proprie mansioni, cioè mettere ‘ordine’ tra ruolo agito e percepito. Partire dall’agito, cioè come il singolo ha concretamente interpretato il suo ruolo, ci permette poi di calibrare obiettivi individuali con maggior precisione, rispettando e valorizzando le unicità del singolo. Inoltre, stiamo potenziando l’Academy aziendale, investendo risorse nella formazione dei collaboratori a cominciare dai neoassunti. Oggi, l’aspettativa dei candidati in fase di selezione è sempre più quella di inserirsi in un’azienda dove poter imparare e continuare ad evolvere. Le figure specialistiche, rare nel mercato del lavoro, vanno costruite internamente talvolta partendo da stage scolastici o tirocini universitari.
Altra sfida è quella di trattenere le risorse umane. L’azienda ha sempre considerato centrale il benessere delle proprie persone, ponendo attenzione alla qualità degli ambienti, alle esigenze di conciliare vita personale e lavoro, ad esempio con la flessibilità oraria, all’introdurre programmi di prevenzione in azienda”.


Come azienda metalmeccanica, la parità di genere è un problema per voi?

“In OMB Saleri la Parità di Genere non è un problema, lo definirei più un tema che ci sta a cuore. A ottobre 2023 abbiamo ottenuto la certificazione Uni/Pdr 125 per la Parità di Genere, certificazione che non è altro che una rendicontazione di quanto facciamo in azienda tutti giorni da numerosi anni. Siamo un’azienda metalmeccanica con il 40% di occupazione femminile, una percentuale importante se analizziamo il panorama industriale automotive del territorio in cui risiediamo – nell’industria metalmeccanica in Italia la percentuale di donne è il 20% (Fiom-Cisl 2024). La parità di genere è ancora un tema a cui prestiamo doverosamente attenzione nelle molteplici scelte aziendali, ma che tuteliamo con naturalezza e spontaneità poiché lo crediamo arricchente oltre che giusto non solo per chi oggi “abita” OMB Saleri, ma anche per le nuove generazioni che verranno”.


Le generazioni che verranno: le attività di diversity, equity &inclusion (DEI) vi aiutano per attrarre forza lavoro?

“Soprattutto i più giovani sono molto attenti a queste tematiche, cercano però anche altro. – conclude Giulia Bettoni. “Possiamo affermare che le attività DEI non ci aiutano ad attrarre forza lavoro dall’esterno, ma piuttosto ci aiutano a costruire continuamente un luogo di lavoro attento ai molteplici temi che la Diversità, l’Equità e l’Inclusione, racchiudono. Affrontiamo la DEI valorizzando le unicità del singolo, questo per noi genera valore non solo per l’organizzazione, ma anche e soprattutto per le persone che vivono questa organizzazione quotidianamente”.

Per approfondire il profilo ESG di OMB Saleri, il bilancio di sostenibilità 2023.

Lo scorso maggio, una parte del team HR di OMB ha partecipato alla Cerimonia di apertura del EU Diversity Month nella città di Bruxelles, promossa dalla European Commission insieme a Fondazione Sodalitas.

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