Il settore delle crociere è spesso criticato per l’impatto ambientale, che riguardano principalmente l’inquinamento atmosferico, il consumo energetico, il rilascio dei rifiuti in mare, il danno agli ecosistemi marini.
Trattandosi di una tipologia di viaggio che nel mondo muove oltre 30 milioni di persone annualmente, generando valore economico diretto e da indotto, molto si sta cercando di fare per rendere le crociere più sostenibili, grazie all’innovazione. Viking Cruises, uno dei nomi oggi più conosciuti per le crocere, ha annunciato la costruzione della Viking Libra, la prima nave da crociera al mondo alimentata a idrogeno liquido, in grado di operare con zero emissioni. Un progetto ambizioso e simbolico, che promette di cambiare il modo in cui immaginiamo il turismo marittimo.
La Viking Libra, attualmente in costruzione presso il cantiere Fincantieri di Ancona, sarà pronta a salpare entro la fine del 2026. Con un tonnellaggio lordo di circa 54.300 tonnellate, rientrerà nella categoria delle “small ships” che da sempre caratterizzano la flotta oceanica di Viking: 499 cabine per un massimo di 998 passeggeri. Numeri contenuti, ma tecnologia da primato.
Tecnologia a idrogeno per navigare senza inquinare
La nave sarà equipaggiata con un sistema di propulsione ibrido, alimentato in parte da idrogeno liquefatto tramite celle a combustibile. A sviluppare questa tecnologia è Isotta Fraschini Motori (IFM), società del gruppo Fincantieri, che fornirà un impianto capace di generare fino a sei megawatt di potenza con celle a combustibile a membrana a scambio protonico (PEM), particolarmente efficienti e adatte a un utilizzo crocieristico.
Una novità significativa riguarda anche la logistica dell’idrogeno: la Viking Libra sarà dotata di un sistema containerizzato per il carico e l’immagazzinamento del combustibile direttamente a bordo. Una soluzione che supera le attuali criticità della catena di approvvigionamento dell’idrogeno, rendendo la nave più autonoma e flessibile nei suoi itinerari, compresi quelli in aree a elevata sensibilità ambientale.
Una nuova era per la crocieristica
“Abbiamo sempre progettato le nostre navi con l’obiettivo di ridurre i consumi, ma con la Viking Libra e la futura Viking Astrea facciamo un passo decisivo verso le zero emissioni”, ha dichiarato Torstein Hagen, presidente e CEO di Viking, sottolineando l’impegno dell’azienda nell’investire in soluzioni realmente sostenibili.
Anche Pierroberto Folgiero, amministratore delegato di Fincantieri, ha evidenziato il valore strategico del progetto: “Con la Viking Libra non stiamo solo costruendo una nave, ma stiamo contribuendo a ridefinire gli standard della navigazione sostenibile”. La seconda nave a idrogeno, la Viking Astrea, è già in costruzione, con consegna prevista nel 2027.
Una flotta in espansione e un settore in trasformazione
L’investimento in tecnologie a idrogeno si inserisce in un piano di espansione più ampio: Viking ha annunciato nuovi contratti con Fincantieri per la costruzione di altre quattro navi oceaniche entro il 2033, oltre a 26 nuove navi fluviali in arrivo entro il 2028. Se rispettati i piani, la flotta dell’azienda supererà le 130 unità, consolidando il suo ruolo di leader nei viaggi esperienziali, con un occhio sempre più attento alla sostenibilità.

Questo progetto arriva in un momento cruciale per il settore marittimo, che secondo l’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) è responsabile di circa il 3% delle emissioni globali di gas serra. L’adozione dell’idrogeno come combustibile da parte di un attore chiave come Viking non è solo una scelta tecnologica, ma un segnale forte verso una transizione energetica concreta nel turismo marittimo.
Crociere e impatto ambientale
Il settore delle crociere, pur rappresentando meno dell’1% della flotta commerciale mondiale, ha storicamente generato un impatto ambientale significativo. Le emissioni in atmosfera, l’inquinamento marino, l’elevato consumo di energia e risorse, così come la pressione esercitata sugli ecosistemi costieri, sono alcune delle principali criticità ambientali associate a questa modalità di viaggio. Tuttavia, il comparto sta cercando di convertirsi alla sostenibilità: le compagnie crocieristiche si sono impegnate a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e stanno investendo in nuove tecnologie, infrastrutture e carburanti alternativi. Tra queste soluzioni figurano l’uso di biocarburanti e idrogeno verde, i sistemi di alimentazione elettrica a terra nei porti, le celle a combustibile e le tecnologie per ridurre le emissioni acustiche e le vibrazioni sottomarine, oltre a sistemi avanzati per il trattamento delle acque reflue e la riduzione dei rifiuti.
Nel frattempo, il comparto crocieristico ha registrato una crescita decisa in questi ultimi anni. Nel 2023 sono stati imbarcati 31,7 milioni di passeggeri, superando i volumi del 2019, e le previsioni indicano che entro il 2027 si potrebbero sfiorare i 40 milioni. Questa dinamica evidenzia non solo una forte resilienza rispetto ad altre forme di turismo post-pandemia, ma anche un rinnovato interesse da parte del pubblico. In particolare, sono i Millennials a trainare questa espansione: rappresentano oggi il segmento demografico più entusiasta, con un’elevata propensione a prenotare vacanze in crociera e un’intenzione di tornare a bordo dichiarata da oltre l’80% di coloro che hanno già sperimentato questo tipo di viaggio. A questi si aggiunge la Generazione Z, che si avvicina con crescente curiosità al mondo delle crociere, e un pubblico più diversificato che include viaggiatori solitari e famiglie multigenerazionali.
La sostenibilità non è più percepita soltanto come una responsabilità etica o un vincolo regolamentare, ma come un vero e proprio motore competitivo. La transizione green ha assunto anche un forte peso reputazionale, rispondendo alla crescente sensibilità ambientale dei nuovi viaggiatori, soprattutto dei più giovani.