BLOCKTO, il futuro delle costruzioni sostenibili ispirato ai Lego

Un'azienda francese ricicla la plastica per realizzare materiali da costruzione che somigliano ai celebri mattoncini colorati.

L’innovazione nel mondo delle costruzioni ha spesso la capacità di affrontare sfide globali, e il progetto BLOCKTO di Pierre-Alexandre Coutand (in copertina) dimostra come la creatività possa essere messa al servizio della sostenibilità, aprendo la strada a un nuovo capitolo nell’edilizia sostenibile, a partire da un’ispirazione sotto gli occhi di tutti: i mattoncini Lego.

Il francese Pierre-Alexandre Coutand, CEO e ideatore di BLOCKTO, ha avuto l’idea proprio a partire dai celebri mattoncini da costruzione con cui tutti abbiamo giocato (e qualcuno probabilmente lo fa ancora) e da lì ha sviluppato un progetto che affronta la crisi dei rifiuti di plastica e la necessità urgente di adottare pratiche costruttive più sostenibili, trasformando la plastica recuperata in un materiale da costruzione che possa dare così il suo piccolo contributo al problema che oggi è rappresentato in modo drammatico da 350 milioni di tonnellate metriche di rifiuti plastici prodotti annualmente al mondo; di questi, mentre una grossa parte finisce nei corsi d’acqua e, quindi, nei mari, oggi solo una minuscola percentuale può essere riciclata, motivo per cui l’urgenza assoluta è quella di ridurre la quantità di plastica prodotta. Grazie a BLOCKTO, però, c’è un modo in più per recuperare questo materiale e per utilizzarlo in modo utile ed efficiente.

Dal riciclo all’edilizia

Il cuore di BLOCKTO è il processo di riciclo della plastica, proveniente da varie fonti, come bottiglie e contenitori, che viene raccolta, pulita e trasformata in granuli utilizzabili, dalla cui lavorazione deriva il polipropilene riciclato, la materia prima per la produzione dei mattoncini progettati per assomigliare ai LEGO. Così, grazie alla collaborazione con ADP 85, un’azienda di stampaggio a iniezione di materiali plastici, è riuscito a riciclare un’enorme quantità di rifiuti forniti da produttori locali: ha raccolto e riciclato fino a 100 tonnellate di plastica in un raggio di 200 km. Utilizzando materiale riciclato per la produzione dei mattoncini, il progetto contribuisce a ridurre la dipendenza da risorse vergini e a limitare l’accumulo di rifiuti plastici nei siti di smaltimento.

Un design funzionale alla sostenibilità

I mattoncini BLOCKTO non sono solo un esempio di riciclo innovativo, ma offrono anche un design funzionale: ogni singolo mattone misura 20 × 25 × 60 cm, per 3,5 kg di peso, e può essere diviso in blocchi più piccoli, mentre il design a nido d’ape, unito al fatto che sono 100% inerti e lavabili, rende questi mattoni un’opzione adatta a diversi progetti. L’azienda ha ideato, in particolare, tre tipi di mattoni, ciascuno diverso per necessità: uno pensato per la costruzione di piscine, uno per applicazioni agricole e un terzo per gli spazi esterni, ideale per muri con vegetazione, vasi, fontane decorative e altro. BLOCKTO rappresenta così un’ulteriore opportunità fornita dall’edilizia sostenibile, seppure molto diversa in questo caso dalle soluzioni proposte sia dal design biofilico che dalla bioedilizia che impiega materiali naturali in architettura, di cui abbiamo parlato su The Good In Town, ma rappresenta al contempo interessanti opzioni per il futuro delle costruzioni sostenibili, che, grazie a caratteristiche come flessibilità e adattabilità, si adattano a una vasta gamma di applicazioni, dai progetti di piccole dimensioni a iniziative di costruzione su larga scala.

E i mattoncini LEGO sono sostenibili?

LEGO, da parte sua, con i suoi celebri mattoncini colorati che sono stati la fonte di ispirazione per BLOCKTO, rappresenta un caso interessante quando si tratta di sostenibilità. L’azienda, che è la produttrice di giocattoli più grande al mondo, con circa 20 miliardi di mattoncini prodotti al mondo ogni anno, è da tempo impegnata per la sostenibilità ambientale; certamente anche per ragioni di immagine: tutta quella plastica, realizzata vergine a partire dal petrolio, oggi non sarebbe altrettanto popolare se non ci fossero dietro degli studi per ridurne l’impatto. Il percorso compiuto dal gruppo LEGO è però reale e ha portato l’azienda a raggiungere i suoi obiettivi di sostenibilità già nel 2017 arrivando a sostentarsi totalmente con energia rinnovabile tre anni prima di quanto preventivato, grazie alla realizzazione di un nuovo parco eolico offshore.

In tale percorso, una tappa fissata era quella di sostituire la plastica derivata dal petrolio con altri materiali più ecologici grazie agli investimenti in ricerca e sviluppo. Tuttavia, a settembre 2023 è stato annunciato dalla dirigenza che la LEGO tornerà a produrre in acrilonitrile-butadiene-stirene (ABS), un materiale derivato dal petrolio, dopo aver sperimentato circa 250 materiali più sostenibili, soprattutto derivati da biomasse vegetali come quelle prodotte a partire da zucchero di canna e oli vegetali, che però non hanno dato i risultati sperati, come pure il PET riciclato dalle bottiglie; i mattoncini così realizzati, infatti, erano troppo poco resistenti rendendo necessario aggiungere altri ingredienti e ulteriori lavorazioni, per un impatto ambientale complessivo maggiore di quello dei mattoncini classici. L’azienda continuerà comunque a cercare alternative sostenibili alla plastica e a investire in ricerca e sviluppo per ottenere imballaggi ecologici. In ogni caso, il percorso di LEGO evidenzia la complessità delle decisioni aziendali in materia di sostenibilità, richiedendo una costante ricerca di equilibrio tra aspetti ecologici, economici e pratici.

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