Il Decreto CER, pubblicato il 17 dicembre 2023 dal Ministero dell’Ambiente ed entrato in vigore il 24 gennaio 2024, noto anche come Decreto CACER, ha l’obiettivo di promuovere la nascita e lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) in Italia.
Il Decreto ha definito le nuove modalità di concessione di incentivi, volti a promuovere la realizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili inseriti in configurazioni di comunità energetiche, gruppi di autoconsumatori e autoconsumatore a distanza. CACER (“Configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia rinnovabile”) è il termine con cui vengono indicate le modalità di scambio e valorizzazione dell’energia elettrica prodotta e non consumata istantaneamente, ovvero quelle configurazioni che possono accedere alle tariffe incentivanti.
Ecco una panoramica delle principali configurazioni di autoconsumo, con le caratteristiche, i requisiti tecnici e i vantaggi associati.
Autoconsumatore a distanza
In questa configurazione l’autoconsumatore è un cliente finale che produce e consuma energia elettrica rinnovabile per il proprio consumo utilizzando la rete di distribuzione. Prevede la presenza di uno o più impianti di produzione da fonti rinnovabili, ubicati presso edifici o in siti diversi da quelli presso il quale l’autoconsumatore opera, ma che siano nella sua piena disponibilità. L’autoconsumatore infatti si avvale della rete di distribuzione esistente per condividere l’energia prodotta dagli impianti a fonti rinnovabile e consumarla nei punti di prelievo nella titolarità dello stesso autoconsumatore.
Questa configurazione è indicata per chi non avesse la possibilità di installare in loco un impianto di produzione di energia rinnovabile, ad esempio perché non ha accesso al tetto o perché lo stesso è sottoposto a vincoli che non consentono la posa di pannelli.
GAC (Gruppi di Autoconsumatori)
Anche detti ACCR (AutoConsumo Collettivo da fonti Rinnovabili). In questo caso gli autoconsumatori di energia rinnovabile sono più clienti finali associati che agiscono collettivamente. Affinché si possano definire un GAC devono essere presenti almeno due soggetti distinti in qualità di clienti finali e/o produttori, titolari di almeno due punti di connessione a cui siano collegati rispettivamente un’utenza di consumo e un impianto di produzione.
Gli autoconsumatori devono trovarsi in prossimità degli impianti che producono l’energia rinnovabile, poiché, anche se virtualmente, essa può essere condivisa solo nel luogo in cui viene generata. Chiunque può far parte di un gruppo di autoconsumatori, sia residenti che attività commerciali che si trovano nello stesso edificio, tranne le imprese le cui attività prevalenti siano produzione e dispacciamento di energia elettrica. Per la formalizzazione del GAC è necessaria la sottoscrizione di un contratto di diritto privato tra almeno due soggetti e la nomina di un Referente.
Questa configurazione è tipica dei condomini (Autoconsumo Collettivo Condominiale) in cui si installa sul tetto un impianto fotovoltaico per le utenze comuni quali l’ascensore o un impianto centralizzato di riscaldamento. Non è obbligatorio che tutti i condomini aderiscano al Gruppo, bastano due partecipanti che risiedono in due unità immobiliari separate per la firma dell’accordo privato. Il ruolo del Referente può essere svolto dall’amministratore di condominio, nominato tramite verbale di assemblea condominiale.
CER (Comunità Energetiche Rinnovabili)
Le comunità energetiche sono soggetti giuridici costituite da cittadini, enti locali, amministrazioni comunali, enti del terzo settore e piccole e medie imprese per le quali la partecipazione alla CER non costituisca attività prevalente. Essendo soggetti di diritto autonomo prevedono la sottoscrizione di Statuto e Atto Costitutivo da parte di almeno due soci (clienti finali e/o produttori) e di almeno due punti di connessione distinti. L’oggetto sociale prevalente della comunità energetica è quello di fornire benefici ambientali, economici e sociali ai propri membri costituenti e alle aree in cui opera: i soci di una CER condividono virtualmente l’energia elettrica rinnovabile prodotta dai loro impianti grazie all’impiego della rete nazionale di distribuzione dell’energie. Tutti i punti di prelievo e immissione degli impianti della CER devono trovarsi nell’area afferente alla stessa cabina primaria; gli impianti possono essere messi a disposizione da un produttore terzo (non può essere socio o membro della CER) purché siano nella piena disponibilità e sotto il controllo della CER.
Autoconsumo diffuso o individuale? Quali vantaggi
CER, GAC e Autoconsumo a distanza sono tutte forme di Autoconsumo diffuso: si tratta di un modello di consumo virtuale che non richiede la costruzione di nuove reti né la posa di contatori, ma la sola connessione alla rete pubblica e che permette di accedere ad incentivi e valorizzazione dell’energia condivisa.
L’Autoconsumo individuale è invece una modalità che prevede il consumo fisico dell’energia prodotta dall’impianto rinnovabile, che viene direttamente utilizzata riducendo quella prelevata dalla rete e consentendo un risparmio in bolletta.
L’autoconsumo permette di ridurre o azzerare la bolletta elettrica, consumando l’energia prodotta dall’impianto a fonti rinnovabili (fotovoltaico nella maggior parte dei casi). Inoltre l’eventuale eccedenza di produzione può essere immessa in rete e venduta al GSE (Gestore dei Servizi Elettrici) con il sistema di Ritiro Dedicato oppure compensata con i consumi prelevati dalla rete in altri momenti (Scambio sul Posto).
Solo le configurazioni di autoconsumo diffuso però permettono di accedere alle Tariffe incentivanti che premiano l’energia condivisa tra i membri.
AUTOCONSUMO INVIDUALE | Risparmio in bolletta Valorizzazione energia immessa in rete |
AUTOCONSUMO DIFFUSO | Risparmio in bolletta Valorizzazione energia immessa in rete Tariffa premio per l’energia virtualmente condivisa, da ripartire tra i membri della configurazione |
Le altre configurazioni
Il TIAD (Testo Integrato per l’Autoconsumo) pubblicato da ARERA insieme alla Delibera 727/2022/R/eel definisce altre configurazioni di autoconsumo diffuso che a differenza delle precedenti non possono accedere gli incentivi del Decreto CACER:
- Gruppi di clienti attivi che agiscono collettivamente: a differenza dei GAC in questi gruppi l’energia può essere prodotta da diverse fonti, anche non rinnovabili
- Comunità Energetiche di Cittadini (CEC): a differenza delle CER in queste comunità l’energia gestita può essere prodotta da diverse fonti, anche non rinnovabili
- Cliente attivo a distanza che utilizza la rete di distribuzione: simile all’autoconsumo individuale, ma per energia prodotta da diverse fonti, anche non rinnovabili
Per il Decreto CACER, le tipologie di configurazione che accedono alla tariffa incentivante sono quelle che promuovono la condivisione di energia rinnovabile: l’autoconsumatore a distanza, i gruppi di autoconsumatori e le CER.
Gli incentivi previsti dal Decreto CACER e il conseguente risparmio in bolletta rappresentano un fattore chiave per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili, in particolare dell’energia solare. Questi incentivi, infatti, rendono più accessibili l’installazione di impianti fotovoltaici, favorendo la transizione verso gli edifici a emissioni zero (ZEB, Zero Emission Building) e contribuendo al raggiungimento degli obiettivi europei definiti dalla direttiva EPBD IV.