WOP è l’idea per risparmiare acqua in agricoltura di 3 ventenni

Una soluzione tech basata sull'intelligenza artificiale che dice al contadino quando e quanto irrigare

Le tematiche relative a siccità ed emergenza idrica sono ritornate prepotentemente all’attenzione di tutti, soprattutto dopo la recente estate, particolarmente calda, non soltanto in Italia. Si tratta di un problema che sembra peggiorare di anno in anno e neppure troppo lentamente: per questa ragione appare quanto mai necessario trovare soluzioni reali ed efficaci per l’accesso all’acqua, elemento vitale per l’uomo, per la vita in generale, ma anche per moltissime attività economiche (e ricordiamo che è anche il Goal 6 dell’Agenda 2030).

WOP, la soluzione di 3 ventenni

Tre ragazzi di 20 anni, Giulia Sironi, Edoardo De Cal e Jacopo Cometti hanno ideato un progetto per l’agricoltura innovativo che è stato premiato nell’ambito dello Human Knowledge Lab, l’iniziativa di Joule, la scuola di Eni per l’impresa, che aiuta i giovanissimi a creare la propria start-up. Loro sono i più giovani vincitori di un riconoscimento che viene dato alle soluzioni più innovative nell’ambito della mobilità sostenibile, lotta al cambiamento climatico, economia circolare e decarbonizzazione.

Fotografia che ritrae Giulia Sironi, Edoardo De Cal e Jacopo Cometti i tre ventenni che hanno ideato un progetto per l’agricoltura innovativo che è stato premiato nell’ambito dello Human Knowledge Lab, l’iniziativa di Joule, la scuola di ENI per l'impresa
Giulia Sironi, Edoardo De Cal e Jacopo Cometti hanno ideato un progetto per l’agricoltura innovativo che è stato premiato nell’ambito dello Human Knowledge Lab, l’iniziativa di Joule, la scuola di ENI per l’impresa

WOP (Water Optimization Protocol) è il nome dato a questo servizio che è basato su un modello di Intelligenza Artificiale, sviluppato per aiutare gli agricoltori a utilizzare l’irrigazione in modo più efficiente: i primi esperimenti si sono focalizzati sulla coltivazione del mais, il passo successivo sarà nell’ambito dell’orticoltura, ma l’obiettivo finale è quello di rivolgersi all’intero settore agricolo.
Nonostante la giovane età tutti i tre ragazzi hanno già avuto significative esperienze che hanno permesso di fare emergere i loro talenti, in buona parte grazie ad Aurora Fellows, un progetto europeo per gli under 23, che mira a sviluppare competenze e opportunità di crescita.

Un impegno necessario verso i paesi in via di sviluppo

Giulia Sironi ci ha raccontato che, ascoltando un servizio sugli effetti della siccità nei Paesi del terzo mondo, hanno compreso l’urgenza di dover rispondere concretamente al tema della scarsità idrica. “In queste realtà troppe famiglie vivono di sussistenza anzi, sopravvivono” sottolinea Edoardo de Cal: “fra le conseguenze della scarsità di acqua ci sono malnutrizione, debolezza fisica e mentale; per cui anche quelle malattie che noi curiamo con grande facilità per quelle popolazioni risulterebbero letali”.
“Diversi studi confermano che siamo molto vicini a un punto di non ritorno”, aggiunge Jacopo Cometti, “ed è dunque necessario agire in modo efficace, subito, perché i soliti approcci non saranno più sufficienti”.

L’agricoltura è vitale per la produzione di cibo, quindi qualsiasi ottimizzazione può portare risultati importanti e grandi risparmi. Come i ragazzi hanno constatato direttamente, molte attività in questo settore, come ad esempio l’irrigazione, vengono svolte “un po’ a sensazione”: l’esperienza tramandata da genitori e nonni, unita all’indubbia conoscenza della terra, “imparata sul campo” guidano ancora oggi il lavoro dei contadini. Tuttavia, in molti hanno capito il valore di un aiuto che può venire dalla tecnologia, che è infatti il cuore del progetto WOP: i tre ragazzi hanno sviluppato un modello che raccoglie una serie di dati di tipo meteorologico, geografico, sulla presenza di acqua nel terreno.
“Elaborando queste informazioni vengono forniti due output, che sintetizzerei con quando e quanto”, spiega Giulia: “conoscere il momento migliore per irrigare, sapendo la quantità ottimale di acqua da usare, non solo evita gli sprechi, ma porta risultati maggiori”. È proprio l’obiettivo che i tre giovani progettisti si pongono, andando a fondo della materia per raggiungere il massimo dell’efficienza e del risparmio idrico, nel modo più semplice e veloce possibile.

Dal punto di vista commerciale il loro modello viene visto come un’integrazione per automatizzare i sistemi che già esistono, come ad esempio i sistemi a scorrimento, come spiega Giulia: “l’idea è quella di integrare per dare un vantaggio sia a chi vende la soluzione come pure al contadino, sempre in un’ottica di sostenibilità”. Che è un tema che tutti loro hanno ben presente, ricordando quello che avviene in natura, dove ciò che viene preso da un organismo è poi restituito agli altri, magari in forma diversa: “se viene utilizzato solo ciò che serve, non più del necessario, si evita ogni sperpero”.
“La nostra soluzione nasce dal vedere ciò che abbiamo e imparare a usarlo al meglio”, riprende Jacopo: “vediamo analogamente lo spreco e vogliamo portarlo verso lo zero”.

Tutti concordano nel fatto che l’agricoltura richiederà sempre più risorse, pertanto ridurre ogni forma di consumo inutile è cruciale: non solo l’acqua verrà usata meglio, ma ci sarà un risparmio della materia prima, con l’aumento della resa produttiva. Su questo aspetto la coltivazione in serra è un buon esempio per quanto riguarda l’uso più razionalizzato delle risorse, acqua in primis, tant’è vero che si applicano sistemi di irrigazione moderni ed efficienti.

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