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Il Ministero per la Transizione Ecologica ha istituito il Bonus Idrico, un’agevolazione per consentire il risparmio di risorse idriche grazie a opportuni interventi di sostituzione delle apparecchiature sanitarie. Vediamo insieme come richiedere l’agevolazione.
Che cos’è il Bonus Idrico
Il Bonus Idrico è un contributo finanziato con risorse provenienti dal “Fondo per il risparmio di risorse idriche” che prevede fino a 1.000 euro di rimborso sulla spesa sostenuta per interventi di sostituzione dei vasi sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto.
Il Bonus non ha limiti di ISEE e pertanto può essere richiesto da ogni cittadino maggiorenne residente in Italia.
La scadenza del bonus, inizialmente fissata al 31 dicembre 2021, è stata prorogata con la Legge di Bilancio, includendo tutti gli interventi effettuati fino al 31 dicembre 2023.
Chi può richiedere il Bonus
Possono beneficiare del bonus tutti i maggiorenni residenti in Italia, titolari del diritto di proprietà o di altro diritto reale, nonché di diritti personali di godimento già registrati alla data di presentazione della domanda, su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o singole unità immobiliari.
In caso di cointestatari o locatari e usufruttuari, è possibile richiedere il bonus dimostrando l’avvenuta comunicazione al proprietario/comproprietario dell’immobile, che dovrà essere compilata sulla piattaforma del Bonus Idrico anche con i dati del proprietario.
È possibile richiedere al Ministero della Transizione Ecologica il Bonus Idrico anche su immobili commerciali o artigianali, in quanto il fine ultimo dell’agevolazione è il risparmio di risorse idriche, indipendentemente dalla destinazione dell’immobile.
Come si richiede il Bonus Idrico
I beneficiari possono presentare la domanda per il Bonus Idrico del Ministero Transizione Ecologica registrandosi sulla “Piattaforma bonus idrico”.
Per accedere è necessario essere in possesso di SPID o di Carta d’Identità Elettronica.
Nel corso della procedura di registrazione, devono essere compilati tutti i campi, ovvero:
- dati come nome, cognome, codice fiscale del beneficiario;
- importo della spesa sostenuta per cui si richiede il rimborso;
- quantità del bene e specifiche della posa in opera o installazione;
- specifiche tecniche per ogni bene sostituito da apparecchi a limitazione di flusso d’acqua, oltre a specifica della portata massima d’acqua (in l/min) del prodotto acquistato;
- identificativo catastale dell’immobile (Comune, Sezione, Sezione Urbana, Foglio, Particella, Subalterno) per cui è stata presentata istanza di rimborso;
- dichiarazione di non avere fruito di altre agevolazioni fiscali per la fornitura, posa in opera e installazione dei medesimi beni;
- coordinate del conto corrente bancario/postale (Iban) del beneficiario su cui accreditare il rimborso;
- indicazione del titolo giuridico per il quale si richiede il bonus (proprietario, cointestatario, locatario, usufruttuario ecc.);
- attestazione del richiedente ove non proprietario o comproprietario, ai sensi del DPR 445/2000, degli estremi del contratto da cui trae titolo;
- attestazione di avvenuta comunicazione al cointestatario/proprietario, identificato altresì con nome, cognome e codice fiscale, della volontà di fruire del predetto bonus;
- copia della fattura elettronica o del documento commerciale in cui è riportato il codice fiscale del soggetto richiedente il credito (per i soggetti non tenuti ad emettere fattura elettronica, si considera valida anche l’emissione di una fattura o di un documento commerciale attestante l’acquisto del bene, copia del versamento bancario o postale, documentazione del venditore idonea a ricondurre la transazione allo specifico prodotto acquistato). Dal documento commerciale devono essere ricavabili le specifiche tecniche del prodotto, della posa in opera e dell’installazione.
Quali interventi sono ammessi
Il MITE ha espresso molto chiaramente quali sono gli interventi per cui è possibile richiedere il Bonus Idrico. Il rimborso vale solo per le seguenti spese:
- fornitura e posa in opera di vasi sanitari in ceramica con volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri e relativi sistemi di scarico, compresi le opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti;
- fornitura e installazione di rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, compresi i dispositivi per il controllo di flusso di acqua con portata uguale o inferiore a 6 litri al minuto, e di soffioni doccia e colonne doccia con valori di portata d’acqua uguale o inferiore a 9 litri al minuto, compresi le eventuali opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti.
Le spese ammissibili devono ritenersi comprensive di IVA.
Da notare che il Bonus Idrico è previsto anche per l’acquisto online di sanitari e rubinetti. L’importante è che al momento dell’acquisto venga rilasciata la fattura elettronica o un altro documento commerciale emesso dal fornitore con le specifiche tecniche del prodotto, della posa in opera e dell’installazione, ovvero di tutte le spese per cui si richiede il rimborso.
Quali interventi NON sono ammessi
Come abbiamo visto, gli interventi soggetti al Bonus del MITE comprendono l’acquisto e la posa in opera di vasi sanitari in ceramica e relativi sistemi di scarico e di rubinetti, miscelatori e soffioni doccia con relative colonne doccia con determinate caratteristiche tecniche.
Non sono quindi compresi acquisti relativi solo a:
- Piatto doccia;
- Sedile WC;
- Coprivaso
- Bidet;
- Box doccia con colonna integrata (sono ammissibili le sole spese per la colonna doccia integrata);
- Solo vaso in ceramica senza sostituzione della cassetta di scarico (è necessario realizzare entrambi gli interventi);
- Lavandini;
- Autoclave e serbatoio di accumulo;
- Placca di comando del water;
- Sanitari non in ceramica (ad esempio in resina);
- Costo del trasporto per acquisti fatti online (esso è escluso dalle spese rimborsabili).
Maggiori informazioni sono disponibili anche sul sito del bonus idrico: https://www.bonusidricomite.it/home/faq.html