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Il cambiamento climatico fa parte della storia del nostro Pianeta. Fin dalla sua formazione, il globo terrestre è stato interessato da mutamenti climatici che ne hanno modificato l’aspetto e alterato le condizioni. Se è una cosa così naturale, perché allora ci dovremmo preoccupare tanto del cosiddetto Climate Change odierno? Semplice: perché le cause del cambiamento climatico che stiamo vivendo adesso non sono dovute alla natura, ma all’uomo e alla sua attività.
Si tratta di qualcosa che il nostro pianeta non ha mai conosciuto fino ad ora.
Da circa 150 anni, più o meno da quando abbiamo iniziato a consumare petrolio, gas e carbone, le temperature del nostro pianeta si sono pericolosamente innalzate, in un modo che non trova precedenti nelle registrazioni storiche effettuate dagli scienziati.
Ma petrolio, gas e carbone non sono gli unici responsabili contro cui puntare il dito. Le cause del riscaldamento globale sono tante, ed è bene conoscerle tutte a fondo per comprendere quale direzione prendere, prima che sia troppo tardi.
La produzione di energia tra le cause del cambiamento climatico
Secondo le Nazioni Unite, la principale causa del riscaldamento globale risiede nella produzione di energia.
Benché oggi esistano modi di produrre energia elettrica e termica per mezzo di fonti rinnovabili e sostenibili, come ad esempio utilizzando il sole o il vento, questi sistemi non sono ancora così diffusi (e soprattutto così efficienti) per produrre tutta l’energia di cui abbiamo bisogno. Per questo utilizziamo ancora fonti fossili come carbone, petrolio e gas.
Queste fonti hanno due grandi criticità.
La prima è che la loro disponibilità non è infinita. La maggior parte delle risorse non rinnovabili è localizzata in specifiche e limitate aree della Terra, e il loro continuo utilizzo porta anche a un loro progressivo e inesorabile esaurimento.
Il secondo problema è che l’utilizzo di queste fonti produce non solo energia, ma anche anidride carbonica, metano e ossido di azoto. Si tratta dei cosiddetti “gas serra”, ovvero gas capaci di avvolgere la Terra e di intrappolare il calore del sole, proprio come avviene in una serra. Non potendo fluire all’esterno, il calore rimane così imprigionato sulla superficie, causando l’innalzamento delle temperature, responsabile dell’attuale cambiamento climatico.
Anche il nostro stile di vita tra le cause del cambiamento climatico
Non è solo come produciamo energia, ma anche come la usiamo a spostare pericolosamente l’ago della bilancia verso l’innalzamento delle temperature terrestri.
I trasporti, le nostre case, cosa mangiamo, cosa indossiamo: il nostro stile di vita è strettamente legato alle cause del cambiamento climatico.
Tutto quello che consumiamo viene prodotto utilizzando energia ed emettendo emissioni. Il settore manifatturiero e l’industria, ad esempio, usano energia per costruire i dispositivi elettronici con cui comunichiamo, gli abiti che compriamo e indossiamo ogni giorno, i materiali di costruzione che servono per le nostre case.
Anche la produzione alimentare ha un impatto notevole sul pianeta. A partire dall’agricoltura fino all’allevamento, passando per la trasformazione alimentare, l’intera filiera è contraddistinta dal consumo di energia, senza contare il consumo di suolo, l’utilizzo di prodotti chimici e farmaceutici, le emissioni di metano degli allevamenti.
Buona parte delle emissioni globali di gas serra è legata però ai trasporti e alle abitazioni private.
Secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente, macchine, furgoni, camion e autobus producono oltre il 70% delle emissioni di gas a effetto serra generate dai trasporti, a cui vanno sommate le emissioni del trasporto marittimo e aereo.
Non solo: secondo la Commissione Europea, nella sola Ue, gli edifici sono responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas a effetto serra. Un’altra dimostrazione che il nostro stile di vita ha un impatto concreto sul riscaldamento globale.
Deforestazione: un’altra causa del riscaldamento globale
C’è almeno un’altra causa del cambiamento climatico connessa al nostro stile di vita. Si tratta della deforestazione.
Per far posto a nuovi pascoli, nuovi campi da coltivare e nuovi terreni (e materiali) per costruzione, nel Pianeta stiamo tagliando foreste e decimando interi ecosistemi. Una scelta che non fa che aggravare il bilancio delle emissioni di gas serra.
Il report del WWF “Deforestazione e cambiamento climatico: l’impatto dei consumi sui sistemi naturali” mette bene in luce perché il cambiamento climatico è fortemente connesso alle foreste.
Le foreste svolgono funzioni fondamentali per la vita sulla Terra. Ad esempio, sono responsabili della produzione di ossigeno e di vapore acqueo, nonché della regolazione del regime delle piogge. Ma più di ogni altra cosa, le foreste sono un serbatoio naturale di carbonio.
Le foreste assorbono infatti l’anidride carbonica presente nell’atmosfera e la trasformano attraverso la fotosintesi in carbonio. Questo significa che danno un prezioso contributo nel ridurre le emissioni di gas serra di cui siamo responsabili.
Ma abbattendo gli alberi, parte dell’anidride carbonica che le foreste hanno assorbito torna a circolare nell’atmosfera; con le massicce pratiche di deforestazione, rischiamo di perdere questo prezioso aiuto da parte della natura, aggravando ulteriormente il fenomeno del riscaldamento globale.
Possiamo quindi dire che, forse, c’è un’unica grande causa dietro il cambiamento climatico: il rapporto che abbiamo con il nostro Pianeta. E forse, l’unica soluzione che abbiamo per salvarlo (e salvare noi stessi), è iniziare a cambiarlo ora, prima che il bivio diventi un punto di non ritorno.