Cosmetica più sostenibile? A Bologna Rougj sperimenta

Il primo progetto pilota di economia circolare nella cosmesi

Nonostante il nome suoni francese Rougj è brand italiano, che da oltre 30 anni aspetta le donne in farmacia con creme di bellezza, make-up, prodotti per capelli, solari. E’ nato da un’idea a suo modo innovativa, i suoi fondatori (nel nome: Rou = Russo, gj = Giraldi) pensarono che nelle farmacie ci fosse bisogno di una linea di prodotti cosmetici made in Italy 100% e un po’ più glam. L’idea è andata in porto e oggi Rougj è un marchio ben conosciuto non solo in Italia ma anche in Francia, Spagna, Messico, Cina e Russia.

Oggi Rougj si pone un importante obiettivo: diventare più sostenibile. Come tutti i consumatori sensibili al tema sanno, il settore cosmetico ha il suo bel da fare per la sostenibilità, soprattutto quella ambientale, perché il packaging e altri aspetti che riguardano la commercializzazione ha un forte impatto ambientale derivante dall’elevato utilizzo di plastica, di confezioni monouso, confezioni con design stravaganti (difficili da smaltire o rciciclare), che producono microplastiche.

Rougj ha iniziato un processo di sperimentazione di lanci di prodotto con caratteristiche green, con un focus principale sulla sostenibilità dei componenti e del packaging, e proprio in questa direzione va anche il progetto che riguarda una nuova generazione di espositori di cosmetici realizzati con plastica riciclata secondo processi di economia circolare.

Il closed loop dei nuovi espositori

“Ritengo che l’idea di sperimentare un’iniziativa di closed loop” ha dichiarato Antonio Pirillo, AD Rougj, “sui nostri consumatori e con i nostri clienti farmacisti, sia davvero un passo avanti per Rougj  verso la sostenibilità. Sono molti infatti i clienti attenti alle tematiche del green e il connubio con la farmacia è senza dubbio un valore aggiunto di grande importanza.”

Che cos’è questo closed loop di cui parla l’amministratore delegato di Rougj?

Closed loop, o closed loop recycling, è uno dei capisaldi dell’economia circolare, un processo tipico in cui si progettano i prodotti (e i processi) con l’obiettivo di impiegare materia proveniente da trattamenti di riciclo e di recupero post-consumer (dopo il consumo).

Il progetto pilota di economia circolare vuole dimostrare che un espositore cosmetico può essere bello ma anche sostenibile.

Minimizzare i materiali e standardizzare le componenti, senza rinunciare all’estetica e funzionalità del prodotto sono i punti di forza di questo progetto di eco-design.

La transizione dall’economia lineare, quella che ci ha condotto fino all’inquinamento odierno, all’economia circolare richiede un grande sforzo da parte delle aziende e anche tanta collaborazione, e questo progetto ne è un esempio.

espositore sostenibile rougj
Espositore sostenibile Rougj

Pensate che l’espositore verrà prodotto dall’azienda Sarno Display con RPET (plastica riciclata) fornita dall’azienda Aliplast, e a fine vita verrà raccolto da Hera e inviato ad Aliplast per la rigenerazione in “nuovo” RPET, ed infine tornerà da Sarno per la produzione di nuovi espositori.

Gli espositori verranno utilizzati da Rougj, che comincerà a metterli nelle Farmacie Rougj di Bologna (dove la società ha la sede principale) e aggiungerà a questa storia di riciclo un altro pezzettino coinvolgendo direttamente i consumatori che saranno sensibilizzati e incentivati allo smaltimento dei pack esausti di cosmetica.

Bolognesi dunque, state attenti, a breve nelle farmacie in città troverete questi nuovi espositori e sarete chiamati a fare la vostra parte.

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