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Nel febbraio 2021 è stato ufficialmente istituito in Italia il Ministero della Transizione Ecologica (MiTE). Incaricato di gestire parte dei fondi del Recovery Fund e di guidare una missione di “rivoluzione verde e transizione ecologica”, il nuovo dicastero è attualmente guidato dal Ministro Roberto Cingolani.
Scopriamo insieme di che cosa si occupa questa istituzione e il suo ruolo nelle future politiche ambientali italiane nel contesto europeo.
Che cos’è il Ministero della Transizione Ecologica
Il Ministero della Transizione Ecologica è un dicastero che assorbe al suo interno diverse funzioni precedentemente attribuite ad altri Ministeri.
In particolare, si sostituisce al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e sottrae al Ministero dello sviluppo economico le competenze in materia energetica. In questo modo, il MiTE diventa l’organo di Governo destinato ad attuare lo sviluppo di nuove politiche sostenibili e di valorizzazione e salvaguardia dell’ambiente, del territorio e degli ecosistemi.
Il Ministero svolge anche un ruolo di indirizzo e vigilanza sulle attività dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).
Oltre al nuovo Ministero, è stato istituito anche il Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica (CITE) che ha invece il compito di coordinare e programmare le politiche nazionali per la transizione ecologica.
Il Comitato è presieduto dal Presidente del Consiglio oppure dal Ministro della Transizione Ecologica e prevede la partecipazione dei Ministri di diversi dicasteri, dal già citato MiTE al Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale, dal Ministero dell’Economia e delle Finanze a quello dello Sviluppo Economico, passando per quello delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, fino al Ministero della Cultura e delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
Di che cosa si occupa il Ministero della Transizione Ecologica
Tra i principali compiti del Ministero della Transizione Ecologica troviamo quindi tutto ciò che ha a che vedere con l’ambiente, sia come tutela e valorizzazione sia come politica energetica a salvaguardia dello stesso.
Il suo ruolo si realizza quindi attraverso una serie di attività come:
- Tutela della biodiversità, degli ecosistemi e del patrimonio ambientale, incluso quello marino e costiero;
- Salvaguardia del territorio e delle acque;
- Sviluppo di politiche di contrasto al cambiamento climatico e al surriscaldamento globale;
- Gestione integrata del ciclo dei rifiuti;
- Piani e misure per la mobilità sostenibile;
- Bonifica dei siti d’interesse nazionale (SIN);
- Valutazione ambientale delle opere strategiche (VAS, VIA);
- Contrasto all’inquinamento atmosferico-acustico-elettromagnetico e dei rischi che derivano dall’impiego di prodotti chimici e organismi geneticamente modificati;
- Pianificazione in materia di emissioni nei diversi settori dell’attività economica, incluso quello dei trasporti;
- Promozione dell’educazione ambientale nelle scuole;
- Rigenerazione urbana secondo criteri di sostenibilità;
- Gestione dei fondi dei programmi comunitari.
Soprattutto, il MiTE si propone di utilizzare i fondi del PNRR come volano per accelerare e rendere la transizione ecologica italiana.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede infatti nella sua Missione 2 la “Rivoluzione Verde e transizione ecologica”, con un pacchetto di ben 34,71 miliardi articolati su 26 investimenti e 12 riforme, suddivisi in 4 componenti:
1) Economia circolare e agricoltura sostenibile;
2) Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile;
3) Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici;
4) Tutela del territorio e della risorsa idrica.
Chi è Roberto Cingolani, il Ministro per la Transizione Ecologica
A partire dalla sua istituzione, il Ministero della Transizione Ecologica è guidato dal Ministro Roberto Cingolani.
Nato a Milano il 23 dicembre 1961, Cingolani ha conseguito la laurea in Fisica presso l’Università di Bari e poi il Diploma di Perfezionamento (PhD) in Fisica alla Scuola Normale Superiore di Pisa.
È stato ricercatore al Max Planck Institut di Stoccarda (Germania), Visiting Professor all’Institute of Industrial Sciences della Tokyo University (Giappone) e alla Virginia Commonwealth University (USA).
Nel 2000 è stato nominato Professore Ordinario di Fisica Sperimentale all’Università di Lecce, mentre nel 2001 fonda e dirige il National Nanotechnology Laboratory (NNL) dell’INFM a Lecce.
Nel 2005 ha fondato l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova di cui è stato Direttore Scientifico. Con questo ruolo, ricoperto dal 2005 al 2019, Cingolani è diventato uno dei punti di riferimento nel mondo scientifico, soprattutto per merito del progetto iCub, il robot androide capace di imitare il comportamento umano e di interagire con gli uomini.
Nel 2006 è stato insignito del titolo di Commendatore della Repubblica Italiana.
Nel 2019, Cingolani viene nominato Chief Technology & Innovation Officer di Leonardo, l’azienda italiana attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza. A febbraio 2021 arrivano invece le prime voci della sua presenza nel nuovo Ministero. Sarà Draghi a volerlo a capo del dicastero, ufficializzando la carica il 13 febbraio 2021.