Come riciclare 350mila tonnellate di plastica

È quello che fa la Montello S.p.A., situata nell’omonimo paese in provincia di Bergamo. Un esempio di riconversione produttiva che ha trasformato un'industria siderurgica in uno dei leader nel riciclo e gestione dei rifiuti

Quella che era in precedenza un’industria siderurgica, con un’importante produzione di acciaio e tondini per cemento armato, nel 1996 iniziava un percorso di trasformazione che l’avrebbe portata a diventare una delle più importanti realtà europee nell’ambito del riciclo dei rifiuti degli imballaggi in plastica post consumo, e successivamente dei rifiuti organici derivanti dalla raccolta differenziata.
In quel periodo, la sovraproduzione del settore siderurgico continua a mettere in crisi numerose aziende produttrici, sia in Europa che in Italia, tant’è che alcune sono costrette a chiudere. Montello S.p.A., situata nell’omonimo paese in provincia di Bergamo, è una delle imprese più importanti, ma il suo Amministratore Delegato Roberto Sancinelli inizia a pensare a come affrontare il dopo-siderurgia.

Siamo a metà degli anni ’90, l’Italia ha una crisi sul fronte dello smaltimento dei rifiuti, con l’emergenza in particolare in Lombardia, a causa delle numerose discariche che erano state chiuse: è pertanto necessario inviare all’estero alcune categorie di ‘spazzatura’. È così che la Regione Lombardia e la Provincia di Bergamo chiedono la collaborazione di Montello, che mette a disposizione un capannone dell’acciaieria, servito da un raccordo ferroviario, dove far convergere i rifiuti plastici da mandare via treno all’inceneritore di Zurigo.
Da questa esperienza diretta, Roberto Sancinelli si rende conto di quanti materiali andavano sprecati e ha l’intuizione di convertire lo stabilimento per dedicarsi alle tematiche ambientali.

D’altronde, il vulcanico imprenditore si occupa del riutilizzo dei materiali fin da ragazzino, dato che l’azienda del padre trattava rottami metallici ferrosi e non: ma la scelta di un cambiamento così drastico non è stata né semplice né priva di incognite. Tuttavia, con investimenti costanti e buona lungimiranza, Montello è cresciuta progressivamente arrivando oggi a riciclare annualmente oltre 350mila tonnellate di plastica. Va inoltre sottolineato che la riconversione aziendale non ha creato alcun problema occupazionale ai 320 dipendenti di allora, i cui numeri oggi sono più che raddoppiati.

La nuova vita dei materiali plastici

Il primo impianto quasi artigianale del 1996 è presto insufficiente per gestire la selezione dei molteplici materiali plastici, visto che le quantità derivanti dalla raccolta differenziata continuano ad aumentare: l’investimento in tecnologia diventa quindi una scelta strategica di grande importanza e la chiave di volta per diminuire fino a quasi eliminare la manualità, migliorare il trattamento dei rifiuti e accrescere soprattutto la sicurezza degli operai.
Oggi Montello si è specializzata nel recupero e riciclo di rifiuti plastici e dell’umido organico: una scelta, come ha spesso spiegato Sancinelli, legata a un settore in cui servono la specializzazione e la dimensione. Gli attuali impianti di selezione degli imballaggi plastici consentono di evitare l’emissione di circa 210mila tonnellate di CO2 all’anno e sono ad esempio in grado di dividere i cumuli di materiali plastici recuperati per tipologia di materia e colore, un aspetto non banale né così scontato.

La plastica nell’economia circolare

Circa l’80% dei rifiuti plastici è trasformato in materia prima seconda, mentre il restante è recuperato come combustibile solido secondario, dopo opportuno trattamento. Dalla plastica si ricavano scaglie PET, granuli plastici di vario tipo, nonché combustibile solido secondario: le prime sono di diversi colori e, grazie alla loro alta qualità sono usate negli imballaggi e in settori come l’edilizia, il tessile, l’automobilistico.
I granuli possono essere utilizzati in vari processi di stampaggio e trasformazione, sono particolarmente indicati per realizzare contenitori di vario genere, oppure per la produzione di profili, tubi, membrane per l’edilizia, contenitori per liquidi, e ulteriori manufatti.

Quello che non è invece riciclabile dai vari processi di selezione e riciclo, viene preparato per il successivo recupero energetico, eliminando la presenza di materiali ferrosi e riducendo il più possibile la presenza di cloro.

Montello ricicla ogni anno anche 765mila tonnellate di rifiuti organici, compresa la frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU) provenienti dalla raccolta differenziata, producendo biogas, energia elettrica e termica, biometano e fertilizzanti. Attraverso il processo di Digestione Anaerobica (in assenza di ossigeno libero) la sostanza organica è attaccata da microorganismi che la trasformano in biogas, che viene utilizzato come fonte di energia rinnovabile.
Il biogas generato dai digestori è destinato all’impianto di upgrading per la produzione di biometano: quest’ultimo è usato come combustibile per veicoli o come fonte di energia termica ed elettrica, mentre l’anidride carbonica è recuperata per l’utilizzo industriale, in particolare per le bevande gasate. Dal trattamento del materiale in uscita dai digestori si produce anche un fertilizzante organico di elevata qualità.

Fotografia degli impianti per la produzione di biogas in Montello
Una sezione dell’impianto per la produzione di biometano

L’unica strada percorribile per il futuro

Oltre a sostenere fattivamente numerose iniziative a favore dell’ambiente, Roberto Sancinelli fa anche parte del Comitato di Presidenza della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile: durante le Conferenze sull’Industria del Riciclo degli ultimi due anni ha fortemente invitato le industrie private del settore a promuovere la logica dell’economia circolare, evidenziando altresì la necessità che le normative, tanto italiane che europee, favoriscano questo cambio di direzione.
Per questa ragione Montello ha da tempo iniziato a investire per realizzare un impianto di riciclo chimico molecolare, che sarà pronto entro quest’anno o il 2025 al più tardi.

“Se un imprenditore crede in qualcosa, la deve realizzare. Se aspettiamo le normative o quello che può venire dalla politica, addio sviluppo”

Roberto Sancinelli, in occasione della Conferenza sull’industria del riciclo 2023

Che Sancinelli creda profondamente in un nuovo modello economico, fondato sulla gestione efficiente del riciclo non ci sono dubbi: lo dimostrano anche i numerosi investimenti effettuati negli ultimi anni verso analoghe realtà distribuite in tutta Italia, e non solo. Nei progetti di Montello c’è infine l’obiettivo a trasformare in energia tutto ciò che non può essere recuperato dal riciclo tradizionale per diventare nuova materia.
Se è vero che c’è ancora troppa plastica che non viene correttamente raccolta e differenziata per essere inviata al riciclo, Montello rappresenta un’eccellenza che dimostra come attraverso le pratiche corrette si possa contribuire a sviluppare un’economia circolare estremamente efficiente.

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