Il governo britannico ha deciso di mettere ordine nel mondo delle valutazioni ESG, cioè quelle che giudicano quanto un’azienda è rispettosa dell’ambiente, delle persone e delle regole. Questi giudizi sono sempre più importanti per chi vuole investire in modo responsabile, ma fino ad oggi i fornitori di queste valutazioni non avevano regole chiare da seguire.
Per questo, entro il 2025, il governo vuole approvare una legge che dia alla Financial Conduct Authority (FCA) il compito di controllare chi fornisce queste valutazioni. Lo scopo è rendere più trasparenti i metodi usati e ridurre i possibili conflitti di interesse, cioè evitare che chi giudica possa avere vantaggi personali o economici nel farlo.
La decisione nasce dalla crescente importanza delle valutazioni ESG nei processi decisionali finanziari, a fronte di una mancanza di regolamentazione che ha alimentato incertezze e potenziali conflitti di interesse. Un tema, questo, già evidenziato a livello internazionale dall’organizzazione IOSCO, che ha esortato i regolatori a migliorare la trasparenza e a monitorare le metodologie e i dati utilizzati dai fornitori. Anche l’Unione Europea ha già mosso passi significativi, affidando il controllo dei fornitori di ESG all’ESMA e introducendo regole per migliorarne l’affidabilità.
La bozza di legge britannica prevede che i fornitori di valutazioni ESG siano autorizzati dalla FCA e rispettare requisiti stringenti per garantire la trasparenza dei loro metodi di analisi e la gestione di eventuali conflitti di interesse. L’applicazione delle normative riguarderà sia i fornitori locali sia quelli esteri che offrono i loro servizi nel Regno Unito. Tuttavia, saranno escluse le aziende già regolamentate, come quelle che producono valutazioni creditizie o ricerche d’investimento, purché le valutazioni ESG non rappresentino la loro attività principale.
Il percorso verso l’implementazione della regolamentazione sarà graduale, con una timeline prevista di quattro anni. Dopo l’approvazione della legge, la FCA svilupperà le politiche necessarie e avvierà il processo di autorizzazione, che culminerà con l’applicazione delle nuove regole.
Secondo Tulip Siddiq, Segretaria Economica al Tesoro, l’introduzione di questa regolamentazione è cruciale per aumentare la fiducia degli investitori, ridurre i rischi di greenwashing e garantire maggiore trasparenza in un mercato ESG globale: “Con il mercato globale ESG che si prevede supererà i 40.000 miliardi di dollari entro il 2030, gli investitori e i mercati stanno facendo un uso crescente dei rating ESG per informare le decisioni di investimento e l’allocazione del capitale. L’introduzione della regolamentazione per i fornitori di rating ESG aumenterà la fiducia degli investitori, ridurrà il greenwashing e affronterà la mancanza di trasparenza evidenziata nelle risposte alla consultazione del governo. Ciò contribuirà a stimolare gli investimenti, a sostenere l’innovazione e a garantire che le aziende dei settori critici non siano penalizzate da rating poco trasparenti”.