“Mulino Bianco è un marchio che affonda le proprie radici nella tradizione e nell’immaginario collettivo. Fin dal suo esordio, era il 1975, ha giocato sull’equazione evocativa dei bei tempi, del sapere fare, del buono e del bello collegato alla genuinità dei prodotti e dei sentimenti.
Una forma di piacevole nostalgia per i tempi passati che è andata via via evolvendosi armoniosamente insieme all’evoluzione nella società attuale del concetto di famiglia, di natura e di cibo ben fatto.
È su questi temi che la marca ha acquisito grande rilevanza sociale, garantendosi una rapida crescita e conquistando velocemente una solida leadership nella categoria dei prodotti da forno.
Nonostante l’evoluzione del marchio nel corso degli anni, la promessa di Mulino Bianco è rimasta sempre la stessa: nutrire la fiducia in un mondo migliore.”
Esordisce così Andrea Dipace, Direttore Marketing di Barilla, che abbiamo conosciuto in occasione dell’evento ‘Biodiversità e Persone’, organizzato da Bee it e Apicoltura Urbana, in occasione del quale ha raccontato come Mulino Bianco sta affrontando il tema della sostenibilità. Ci aveva colpito apprendere che Mulino Bianco sente molto la responsabilità verso la propria filiera di agricoltori, che ha coinvolto in un approccio sostenibile chiedendo di coltivare il 3% del fondo agricolo a fiori, fatto che ha condotto a un incremento del 64% di insetti impollinatori nei suoli utilizzati. Abbiamo voluto saperne di più.
Il saper fare: dalle materie prime all’intera filiera
Mulino Bianco fa parte del Gruppo Barilla ed è il leader di mercato in Italia dei prodotti da forno. Da più di 10 anni il marchio ha adottato un manuale del “Saper Fare”, le Good Manifacturing Practices. Più di 1.200 regole che vanno dai requisiti igienico-sanitari degli ambienti, dei locali di produzione, degli impianti fino al comportamento dei dipendenti.
Monitorare tutte le fasi del processo produttivo, verificare la provenienza delle materie prime, ma anche accertarsi che il proprio prodotto sia sicuro e di qualità. Il controllo di filiera è l’impegno quotidiano su cui Mulino Bianco lavora per portare in tavola prodotti sani e buoni.
Oltre alla fase di produzione della materia prima, Mulino Bianco porta avanti un impegno costante nel rispetto dell’ambiente e nell’adozione delle pratiche produttive più sostenibili, con l’obiettivo di conservare le risorse, promuovere il riciclo e utilizzare energia rinnovabile.
I quattro pilastri
“La nostra visione si concretizza attraverso quattro pilastri strategici e fondamentali. – spiega Andrea Andrea Dipace. “Il primo è la qualità degli ingredienti, che è sempre stata una priorità per il marchio. Il secondo è l’attenzione per gli aspetti nutrizionali e quindi la capacità di rispondere alle mutevoli esigenze delle persone. Il terzo pilastro è il dialogo trasparente con i consumatori. A titolo esemplificativo Mulino Bianco fornisce l’elenco completo degli ingredienti di tutti i suoi prodotti. Infine, il quarto, è l’impegno per la sostenibilità della filiera, che comprende diverse iniziative volte a proteggere l’ambiente e a promuovere pratiche agricole sostenibili”.
L’impatto ambientale di Mulino Bianco
“I paesaggi bucolici da sempre associati al marchio sono oggi in difficoltà a causa dell’intervento umano. – continua Dipace. “È solo riconoscendo le proprie responsabilità sulle filiere che possiamo imprimere una vera svolta e ottenere dei risultati sia sulla produzione del cibo, sia sulle scelte di consumo, per riportare l’equilibrio che si è perso tra uomo e ambiente.”
Tra il 2008 e il 2021, gli stabilimenti Mulino Bianco hanno ridotto le emissioni di gas serra del 56% e i consumi di acqua del 53%, per ogni tonnellata di prodotto. Il 100% delle confezioni sono in materiale riciclabile. Mulino Bianco utilizza il 100% di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili e locali. Grazie ad Alperia, uno dei principali produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili a livello nazionale, acquista energia certificata rinnovabile e 100% italiana proveniente dalla centrale idroelettrica di Glorenza, sul Lago di Resia in Val Venosta.
La Carta del Mulino, sostenibilità per il grano tenero
“Il fiore all’occhiello di Mulino Bianco è la Carta del Mulino. Il documento fa parte del percorso di sostenibilità dell’intera organizzazione e rappresenta un impegno significativo per il marchio, coinvolgendo tutti gli aspetti dalla produzione al consumo.
La Carta del Mulino è un percorso di sostenibilità che riguarda la filiera del grano tenero. Comprende dieci regole, tra cui l’adozione di un piano di rotazione quinquennale per le colture, utile a favorire la fertilità del suolo, l’utilizzo di varietà di frumento indicate da Barilla e di sementi certificate, la creazione di aree fiorite pari al 3% della superficie dei campi a favore della biodiversità e la promozione di metodi fisici per la conservazione del grano.”
“La Carta del Mulino” è un progetto nato nel 2019 e realizzato in collaborazione con WWF Italia, Università di Bologna, Università della Tuscia e Open Fields, decine di Molini, centinaia di centri di stoccaggio e migliaia di aziende agricole.
Il documento costituisce un disciplinare innovativo per la coltivazione sostenibile del grano tenero. È composto da 10 regole che vengono annualmente aggiornate con un impegno sempre crescente in un percorso di miglioramento continuo. Queste regole sono state pensate per garantire la qualità del grano tenero, sostenere il lavoro delle comunità di agricoltori e restituire spazio alla natura negli agroecosistemi, favorendo la biodiversità, riducendo l’uso di sostanze chimiche e salvaguardando gli insetti impollinatori. La Carta del Mulino già oggi riguarda oltre 100 prodotti Mulino Bianco e ne coinvolgerà sempre di più”.
Le dieci regole della Carta del Mulino
- Certificazione ISCC Plus: tutti gli aderenti alla “Carta del Mulino” devono rispettare i requisiti della certificazione di sostenibilità ISCC PLUS (International Sustainability and Carbon Certification);
- Rotazione colturale: per garantire la sostenibilità delle colture principali, è necessario che le imprese agricole implementino un piano di rotazione che preveda almeno tre diverse colture nell’arco di cinque anni. Questa tecnica mantiene l’integrità del suolo, aumenta la sua fertilità e riduce l’insorgenza di parassiti e infestanti;
- Aree Fiori del Mulino: Mulino Bianco promuove la semina di miscele di essenze vegetali per creare aree fiorite non vengono sottoposte a trattamenti con sostanze chimiche. Queste aree devono coprire almeno il 3% della superficie destinata alla coltivazione del grano tenero, temporanee o permanenti che siano. Queste aree favoriscono l’insediamento di insetti impollinatori, contribuendo così alla biodiversità dell’agroecosistema;
- Scelta varietale, utilizzo semente certificata e divieto di neonicotinoidi: tutte le imprese agricole devono utilizzare esclusivamente sementi certificate e le varietà indicate da Barilla per coltivare il grano tenero “Carta del Mulino”. Non è consentito utilizzare sementi trattate con neonicotinoidi e/o prodotti fitosanitari che li contengano ed è vietato utilizzare materiale vegetale geneticamente modificato;
- Gestione Digitale Barilla Farming: tutti i partecipanti alla “Carta del Mulino” sono tenuti ad utilizzare la piattaforma digitale “Barilla Farming”, inserendo dati e informazioni richieste al fine di garantire il calcolo delle emissioni di CO₂ e i relativi impatti ambientali;
- Divieto utilizzo fanghi: nell’area di grano tenero “Carta del Mulino” non si possono utilizzare fanghi di depurazione;
- Divieto glifosate: nell’area di grano tenero “Carta del Mulino” non si possono utilizzare glifosate e/o prodotti fitosanitari che le contengano;
- Segregazione e tracciabilità: le partite di grano “Carta del Mulino” devono essere coltivate, raccolte e consegnate separatamente;
- Conservazione del grano: il grano prodotto secondo il disciplinare deve essere conservato con metodi fisici consentiti nell’ambito dell’agricoltura biologica, come la refrigerazione o la modifica dell’atmosfera, per limitare l’uso di sostanze chimiche;
- Trasferimento del valore: tutti gli aderenti alla “Carta del Mulino” devono garantire un riconoscimento economico distribuito lungo tutta la filiera.
Il patto con gli agricoltori
L’impegno di Barilla prevede anche il riconoscimento per gli agricoltori e gli altri attori della filiera di un premio per il grano tenero sostenibile conferito, in grado di compensare le minori rese per le superfici agricole riconsegnate alla Natura e i maggiori costi delle buone pratiche.
“Tra gli impegni di cui ci facciamo carico c’è anche quello di fare formazione. Come sappiamo, in Italia, le aziende agricole sono mediamente di piccola e piccolissima dimensione e il focus è generalmente teso alla marginalità e all’ottimizzazione della gestione economica.
Il nostro obiettivo è offrire formazione e mettere queste aziende nelle condizioni di lavorare meglio, grazie a strumenti e consapevolezze più sostenibili. Mulino Bianco mette a disposizione anche strumenti tecnologici, come ad esempio la possibilità di usufruire di rilevazioni satellitare per monitorare la salute dei campi. Questo sistema permette di programmare trattamenti con maggior precisione ed efficienza, con risparmio netto di acqua, miglior resa delle colture e riduzione degli input chimici.”