Il “Fishing for litter” di Ogyre non si ferma: ora anche in Brasile e Indonesia

L’obiettivo è raccogliere entro tre anni più di 3 milioni di kg di rifiuti dagli oceani. Il network di 50 pescatori già attivi raccolgono, tra i tre Paesi, una media stimata di 15.000kg di rifiuti ogni mese. Per loro è anche un sostegno economico.

Ogyre, l’innovativa startup italiana a vocazione sociale che si prefigge come obiettivo la raccolta di rifiuti dalle acque di mari e oceani, esce dai confini nazionali per raggiungere con il suo progetto anche Brasile e Indonesia.

Dopo Cesenatico, Santa Margherita Ligure e Marina di Ravenna, il numero di pescatori coinvolti nel recupero dei rifiuti marini aumenta, con l’aggiunta di Bali e Rio de Janeiro.

Avevamo già parlato di questa realtà, che definisce il mare “il suo principale stakeholder”: attraverso un modello virtuoso, Ogyre intende creare valore, apportare vantaggi concreti all’ambiente e coinvolgere in modo attivo e trasparente quante più persone possibili che, come loro, amano il mare e intendono proteggerlo dall’inquinamento.

Cos’è il Fishing for litter?

Il nome “Ogyre” deriva da “ocean gyres”, le correnti oceaniche circolari che purtroppo, a causa delle attività umane e di uno sviluppo economico continuo e spesso sregolato, oggi creano intere isole alla deriva di plastica e rifiuti (le cosiddette “garbage patches”): la più vasta è la Great Pacific Garbage Patch, nota fin dagli anni ‘70, ma esistono isole simili in tutti gli oceani del pianeta.

Come sappiamo, la plastica non si degrada nell’ambiente, bensì riduce progressivamente le sue dimensioni di partenza, scomponendosi fino a divenire microplastica.

Nello specifico, Ogyre vuole prevenire il fenomeno, tramite l’iniziativa del “Fishing for litter”: un sistema di raccolta dei rifiuti marini che parte direttamente dai pescatori, ricompensati per raccogliere a bordo dei pescherecci i rifiuti che restano impigliati nelle reti durante la loro attività di pesca giornaliera. Grazie alla partecipazione di partner locali, legati ad aree portuali designate, i rifiuti vengono scaricati in aree apposite e infine conferiti all’ente preposto per la gestione e il riciclo.

In più, chiunque può contribuire alla tutela dei mari, sostenendo un pescatore in prima persona acquistando costumi da bagno, giacche e bottiglie riutilizzabili realizzati proprio a partire dalla plastica marina. La startup è partita, nel 2020, dando molto spazio e rilevanza alla vendita di questi “marine litter products”, per poi progressivamente spostare il proprio focus sul Fishing for litter.

I vantaggi delle scelte operate da Ogyre beneficiano di sicuro il mare, ma hanno effetti positivi anche sulle spiagge e il turismo, sui costi sostenuti annualmente per la pulizia delle zone balneari, sulle attività di pesca e sulla qualità del pescato, sulle comunità e i pescatori coinvolti, e sulla consapevolezza di tutti nei confronti del problema dell’inquinamento da plastica negli oceani.

Ogyre sbarca in Brasile e Indonesia

Ogyre, però, non smette di crescere e raggiungere obiettivi.

Dallo scorso aprile, collabora con Panerai, il brand fiorentino specializzato in orologeria subacquea, per recuperare 1000 kg di plastica dal mare.

Pescatore balinese che ha aderito al ‘fishing for litter’ di Ogyre

Per il 2022, i pescherecci attivi nella raccolta sono circa 80, e l’obiettivo annuale di chili di plastica da raccogliere, 100.000, è già stato superato.

Ora, si aggiungono alle città coinvolte nel progetto anche Rio de Janeiro e Bali: da un lato, in Brasile e Indonesia il problema dell’inquinamento delle acque marine è ancora più evidente rispetto a quanto lo sia nei mari europei, dall’altro Ogyre si assume anche un ruolo sociale, dato che il contributo riconosciuto ai pescatori per la raccolta diventa anche un sostegno economico importante.

In Brasile, nella baia di Guanabara, sono attive due comunità di pescatori e dieci barche; in Indonesia, la comunità di Batu Lumbang conta quindici pescatori, che recuperano plastica e rifiuti in canoa, in una foresta di mangrovie.
Per il futuro, i founder di Ogyre, Antonio Augeri e Andrea Faldella, intendono “creare la più grande piattaforma globale di fishing for litter e coinvolgere così nel processo di pulizia del mare sempre più persone e aziende”.

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