Italia la più brava in Europa nel riciclo

Lo slogan “dall’emergenza all’eccellenza” sintetizza bene i grandi progressi compiuti negli ultimi 25 anni, grazie anche all'impegno di tante aziende

Prima di concludere un 2022 particolarmente complesso, la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile ha Organizzato la Conferenza Nazionale dell’Industria del Riciclo, a cui si è potuto partecipare sia in presenza che in streaming, nella quale è stato ribadito il primato europeo nel settore del riciclo che l’Italia ha conquistato in questo quarto di secolo. Il racconto di questo percorso ha visto alternarsi sul palco numerosi protagonisti, a partire dal presidente dalla Fondazione, Edo Ronchi, che nel febbraio 1997 emanò come ministro dell’ambiente il decreto n° 22 (noto altresì con il suo nome) che rappresenta la base delle direttive per la gestione dei rifiuti nella nostra nazione: da una situazione decisamente frammentata si è passati progressivamente a una raccolta organica, con regole precise e specifiche per ogni tipologia di materiale, non solo sui rifiuti urbani ma anche su quelli pericolosi e sugli imballaggi. Altro aspetto chiave della legge fu l’introduzione di un sistema di tassazione per la produzione dei rifiuti, legato al principio che chi più inquina, più paga.

Rapporto sul riciclo in Italia

La giornata ha fornito a tutti i partecipanti l’esaustivo rapporto, che non solo ha il merito di essere estremamente aggiornato con gli ultimi dati disponibili, ma evidenzia due punti chiave: l’industria del riciclo si dimostra un pilastro fondamentale dell’economia circolare, avendo un ruolo strategico nel sistema produttivo nazionale, e la collaborazione attiva di consorzi e delle organizzazioni delle diverse filiere va costantemente rafforzata, sia per ottenere i migliori risultati con costi minori, sia per rispondere in modo univoco e forte alle varie normative europee e alle sfide ancora aperte. La pagina dal sito della Fondazione offre la possibilità di rivedere l’intero convegno, nei quali si sono susseguiti numeri, percentuali e grafici, che hanno aiutato i partecipanti a comprendere una realtà che è un fiore all’occhiello del nostro paese: oltre alla registrazione video si trovano anche l’intero Rapporto sul Riciclo in Italia e la presentazione di Ronchi, che raggruppa in un numero ragionevole di slide i dati di cui sopra.

Fonte: presentazione Edo Ronchi

Primati assoluti e margini di miglioramento

Il rapporto suddivide il complesso mondo del riciclo in 19 filiere, nella maggior parte delle quali i numeri sono decisamente sorprendenti: è il caso di carta e vetro, materiali “storici” e fra i più facili da raccogliere che, con rispettivamente l’85% e il 77% e hanno già superato il target europeo del 2030. I dati del 2021 dicono che il 63% di carta e cartone e il 61,6% di vetro prodotti in Italia provengono da riciclo. Lo stesso vale per la plastica, che con il 56% ha nuovamente superato il target 2030 di un punto percentuale: ma qui arriveranno nuove metodologie europee di misurazione che, come in altri ambiti, costringeranno le organizzazioni del settore a rivedere una serie di parametri e di azioni conseguenti.

L’Italia è altresì leader europeo nel riciclo del rottame di ferro, in primis alluminio e acciaio che si attestano attorno al 70%: lo stesso vale nel legno, dove abbiamo raggiunto il 65%, più del doppio della media europea, e diventando un’eccellenza mondiale con il 97% del materiale legnoso riciclato che viene trasformato in pannelli truciolari.

Ci sono però aree come i pneumatici, le apparecchiature elettriche, i rifiuti inerti, le pile e gli accumulatori, dove c’è da rimboccarsi le maniche: in questi, e in altri ambiti, c’è la necessità di nuovi o ulteriori impianti, come pure di normative che aiutino le molteplici realtà nel processo del riciclo. Per un paese come l’Italia che non ha molte materie prime il riciclo è cruciale, tant’è vero che la produzione di materiali dal riciclo è in forte aumento: merito delle circa 4.800 aziende, che impiegano oltre 236mila addetti, per un valore che supera i 10,5 miliardi di euro.

Fonte: presentazione Edo Ronchi

Le testimonianze dei protagonisti

Una buona parte della conferenza è stata giustamente dedicata alle aziende protagoniste di questa eccellenza che, dalla voce dei vari titolari, amministratori delegati o responsabili della sostenibilità, hanno offerto una testimonianza diretta, concreta e appassionata.

A partire di quella di Roberto Sancinelli, presidente di Montello, che ha raccontato come quella che era un’impresa siderurgica si è riconvertita nel 1995 diventando oggi nel riciclo di rifiuti plastici e organici, un’eccellenza riconosciuta anche a livello internazionale, per l’avanzata tecnologia applicata. Si è passati poi alla rigenerazione di oli minerali usati operata da Itelyum, al riciclo di qualità dei pneumatici fuori uso da parte di Ecopneus e agli straordinari risultati raggiunti nella riciclabilità degli imballaggi che ha raccontato Seda; e ancora Arvedi ha parlato della produzione dell’acciaio ricavato dal rottame ferroso, altro esempio di economia circolare e decarbonizzata, mentre il Gruppo Saviola conferma la sua leadership internazionale nel riciclo del legno.

Anche il pomeriggio ha dato l’opportunità di conoscere una dozzina di società, che rappresentano esempi virtuosi di innovazione e successo nei vari ambiti del riciclo: diversi per dimensioni e storia, ma accumunati dal giusto spirito imprenditoriale e dalla determinazione a seguire scelte il più possibili sostenibili in ogni contesto.

Infine, è stata più volte ribadita durante il convegno l’importanza di un’educazione culturale: contro lo spreco, verso il riciclo e il riutilizzo.

La speranza è dunque che i risultati fin qui raggiunti possano continuare a crescere, in un percorso collaborativo che ha ben sintetizzato Riccardo Pase, presidente della commissione Ambiente del Consiglio Regionale della Lombardia, nel suo saluto iniziale: “non ci inventiamo leggi che non servono, il pubblico non deve entrare quando il privato funziona bene e raggiunge risultati fantastici. Togliamo tutti i fardelli a quelle aziende che stanno facendo un grandissimo lavoro, superiamo gli aspetti culturali, lasciamo da parte l’ideologia e lavoriamo tutti in squadra, perché l’ambiente non è un pezzetto di qualcuno ma interessa tutti”.

Video della conferenza Nazionale dell’Industria del Riciclo.

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