Whisper in inglese significa ‘sussurro’. E’ la parola che ha ispirato il marchio di abbigliamento etico emergente Whispr, in cui ogni singolo capo è il veicolo attraverso il quale far viaggiare messaggi che riprendono i concetti di consapevolezza, sostenibilità ed empowerment femminile.
La moda, come abbigliamento, è da sempre comunicazione: ha smesso di essere solo un modo per copririsi e ripararsi sin dalle epoche più antiche, diventando un modo per esprimere la posizione sociale, la professione, il ceto. Esprimendo quindi anche una cultura e dei messaggi. Si pensi alla distinzione marcata tra abbigliamento maschile e femminile, a come il ruolo della donna sia stato nella storia espresso attraverso forme di abbigliamento, più o meno rigido e casto, fino a esprimere una vera e propria ‘liberazione’ con la minigonna di Mary Quant o, ancora oggi, scelte e dettami religiosi con il concetto della modest fashion. La moda è quindi per sua tradizione un modo per comunicare valori, convinzioni, identità.
Whispr, società benefit, ideata e costruita da tre donne, Sofia, Daniela e Teodora, mette al centro della propria proposta moda l’importanza delle parole e la sostenibilità. Per questo su ogni capo è riportata una frase simbolo dell’emancipazione femminile.
“Il progetto Whispr è nato da una chiacchierata tra amiche, donne con esperienze diverse nel settore moda, con cui condivido la passione per l’empowerment femminile. – racconta Sofia Ciucchi, una delle tre fondatrici. “Durante la pandemia ci siamo sentite spesso, avevamo tanta energia e volevamo fare qualcosa di utile per le donne, per aumentare la consapevolezza sull’importanza di raggiungere quanto prima la parità di genere. Proprio da lì è nata l’idea, dalla nostra voglia di trasformare quei valori e quel credo in un’impresa femminile fatta da donne per le donne, attraverso il linguaggio della moda. Non c’è niente di più concreto che indossare un messaggio in cui si crede e che si vuole condividere con gli altri. La moda ha un linguaggio potente e può cambiare la società”.
Per esempio, la nuova collezione è stata realizzata in collaborazione con le studentesse del corso di Enterpreneurship and Strategic Innovation in the Fashion Industry dell’Università Luigi Bocconi di Milano, tenuto dalle professoresse Stefania Saviolo ed Elisabetta Marafioti: 15 ragazze che vengono da Canada, Thailandia, Madagascar, Giappone, Stati Uniti, Francia oltre che, naturalmente, dall’Italia.
Hanno poco più di 20 anni, tutte si sono già in qualche modo affacciate nel mondo del lavoro, abbastanza per avere sperimentato cosa significhi, lì, essere donna: la sfida per vedere riconosciuti i propri diritti al pari degli uomini, per costruire il proprio futuro con le proprie mani, per avere un ruolo attivo nel cambiamento della società.
E così, con Whispr hanno creato la collezione W”re, dove la W sta per Women (donne) ma anche per We (noi), frase traducibile quindi sia come ‘le donne sono’, sia ‘noi siamo’. Noi donne che tutte insieme possiamo, unite nella sorellanza, cambiare le cose.
Le collezioni Whispr
Whispr esce sotto forma di capsule collection (collezioni esclusive) periodicizzate, svincolate dai tempi della moda, ma vincolate alle tematiche di attualità e all’azione sociale. Ogni collezione si avvale della collaborazione creativa con talenti diversi, dalla comunicazione, alla moda, all’artigianato.
Tutto è prodotto in Italia, in Toscana, da maglifici e artigiani esperti, con i quali Whispr condivide i valori fondanti: sostenibilità, filiera corta e controllata, giustizia sociale. Le materie prime, incluse quelle del packaging, sono di alta qualità, certificate e a ridotto impatto ambientale: Whispr non usa la plastica neanche per l’imballo dei prodotti.
Chi sono i clienti Whispr?
“Le nostre clienti sono donne, di diversa età, con diverse passioni, di diversa provenienza, ma tutte unite dalla stessa ambizione: un mondo più inclusivo, equo, rispettoso, dove vince il talento e dove donne e uomini possano accedere alle stesse opportunità. Sono donne che non si fermano davanti agli ostacoli, combattono per le proprie idee e per affermare le proprie ambizioni. – dice ancora Sofia. “Uno sguardo particolare è rivolto alle giovani ragazze che si stanno formando e che stanno per entrare nel mondo del lavoro.
Il nostro brand vuole offrire un sostegno concreto, un supporto all’orientamento professionale. Infatti l’ultima campagna advertising è nata da un importante progetto di collaborazione con le 15 studentesse del corso di Enterpreneurship and Strategic Innovation in the Fashion Industry dell’Università Bocconi. Grazie alle conoscenze acquisite all’Università, queste ragazze hanno contribuito a sviluppare la strategia del marchio, lavorando con Whispr a ogni fase della nuova collezione primaverile: dall’ideazione creativa, alla strategia di marketing e comunicazione, allo sviluppo della community. E’ stato un grande scambio di idee e di esperienze, che proseguirà con una collaborazione attiva delle ragazze alla comunicazione e allo sviluppo del nostro brand. Alla collezione primaverile Whispr è legato inoltre un progetto dedicato a tutte le giovani acquirenti del marchio: a ciascuna verrà regalato un test attitudinale elaborato da LaborPlay, azienda specializzata in valutazione e sviluppo delle competenze. È uno strumento per orientarsi con più facilità nella scelta delle opportunità professionali, che certifica attitudini, passioni e stile caratteriale. E che concretizza l’ambizione di Whispr di mettere in luce il talento delle giovani donne fornendo loro supporto e orientamento, una volta uscite dall’Università. E’ un primo passo, abbiamo presto in serbo altre iniziative”.
Sofia ci puoi raccontare cosa significa per voi essere società benefit?
“Per noi era molto importante creare qualcosa che non fosse soltanto un business, lavorare e “creare valore a partire dai nostri valori”. Per questo motivo abbiamo scelto la formula della società benefit.
Whispr ha inserito nel proprio statuto la mission di creare una maggiore consapevolezza sulla parità di genere e sull’empowerment femminile soprattutto in ambito professionale. Il nostro modello di business lega in modo stretto sostenibilità economica e impegno sociale: ogni maglia venduta è un messaggio concreto, è un allargamento della nostra community ed è un piccolo passo in più verso l’obiettivo di raggiungere la parità di genere che l’Onu ha fissato nella sua agenda per il 2030. Da qui il nome del nostro account instagram @whispr2030 e del nostro dominio www.whispr2030.com
Per quanto mi riguarda, non c’è nulla di più diretto ed efficace del fare impresa, per cercare di plasmare la realtà economica e sociale. Come start-up, viviamo la fatica iniziale di far partire un business nuovo, da zero. E di farlo puntando tutto sulla sostenibilità sociale, che nel settore moda è ancora poco seguita e sentita. Ma questa è proprio la nostra sfida: fare qualcosa di bello, valorizzando a pieno un know how di design e di artigianalità tutti italiani, per comunicare un messaggio sociale e creare una community e un network che condividano gli stessi valori. Concretamente infatti, oltre all’impegno e ai servizi che via via svilupperemo per sostenere l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro, sul territorio stiamo selezionando e consolidando una filiera di produzione del prodotto tutta rosa: piccoli laboratori di donne, di altissima qualità, localizzati in Toscana.
Il prossimo passo sarà quello di certificare la filiera Whispr”.
Whispr è anche una società che porta avanti la tradizione toscana e fiorentina nella produzione tessile e di abbigliamento. Attualmente è ospitata a Firenze nella Nuova Manifattura Tabacchi, un complesso industriale storico recentemente rinnovato che ha svolto un ruolo importante nell’economia fiorentina dal 1940. Un luogo intriso di emancipazione femminile: negli anni ’70, la maggior parte delle lavoratrici della fabbrica erano donne.