La visione di Forno Brisa per costruire una comunità di panettieri

Il forno bolognese ha scelto di lavorare in sinergia con altri fornai per realizzare progetti condivisi. Con un successo basato su qualità, innovazione e una comunicazione coinvolgente, oggi è protagonista di una campagna di crowdfunding straordinaria volta a promuovere il concetto di intra-imprenditorialità

Fin dalla sua origine, Forno Brisa è sempre stata guidata dai pilastri dell’utilizzo di ingredienti di qualità, della formazione dei dipendenti e di un eccellente servizio clienti e relazioni. Questi valori guida hanno aiutato l’azienda ad adattarsi al panorama in evoluzione dell’industria della panificazione, che ha visto il passaggio dai paradigmi di cottura tradizionali a metodi più innovativi, come la cottura durante il giorno. Questo nuovo approccio ha spinto molti giovani a visitare il panificio, stimolando la crescita di una nuova generazione di fornai.

I due fondatori di Forno Brisa Pasquale Polito e Davide Sarti

Forno Brisa è una realtà piuttosto giovane, come lo sono anche i suoi fondatori e tutti coloro che vi lavorano: fondato nel 2015 da Pasquale Polito e Davide Sarti, in questi anni l’impresa è cresciuta, arrivando ad aprire 5 panifici a Bologna, oltre a un laboratorio di pane, pizza e dolci, uno di cioccolato, una torrefazione e infine un’azienda agricola. Non solo è una Società Benefit, ma è anche stata da poco certificata come B Corp: inoltre, il suo approccio l’ha portata a ottenere la certificazione Great Place To Work, che viene riservata ai luoghi migliori in cui lavorare in Italia.

Il panificio orizzontale

La qualità dei prodotti del forno è stata confermata da ulteriori premi e riconoscimenti, ma l’aspetto più interessante riguarda la promozione di un nuovo modello di panificio, che definiscono orizzontale e corale. Nella loro homepage spicca il logo Forno Brisa 2 & Friends, dove l’idea di fondo è quella di riunire alcune eccellenze del settore per uno sviluppo collaborativo, che va oltre il modello di franchising.

Alcuni mesi fa è stata infatti lanciata sulla piattaforma Mamacrowd una campagna di equity crowfounding, tuttora in corso: è la seconda della loro storia, ma in questa occasione ha riscosso un successo clamoroso, superando i 3,5 milioni. L’obiettivo di Forno Brisa con questa azione è quello di velocizzare il suo percorso di crescita e quello delle bakery (panetterie) amiche, realizzando ulteriori progetti a impatto positivo con un nuovo modello d’impresa.

L’equity crowdfunding è una forma di investimento che consente a una moltitudine di persone (crowd=folla) di diventare soci di startup e piccole e medie imprese (innovative e non), attraverso investimenti erogati alle società stesse tramite portali online autorizzati: Mamacrowd è uno di questi.

Dalla competizione alla intra-imprenditorialità

Forno Brisa ha scelto di collaborare con numerosi professionisti del settore della panificazione, ma anche al di fuori di esso, al fine di costruire un nuovo modello di business in cui ogni progetto è il risultato delle idee dei membri del team e del contributo di imprenditori amici. Pasquale Polito racconta che da alcuni anni lavorano con un gruppo di professionisti, verso i quali non ci sono segreti, ma dove soprattutto si condivide qualcosa di più di una visione: è un progetto di impresa collettiva che vede la presenza di Davide Longoni a Milano, Francesca Casci Ceccacci di Pandefra a Senigallia, Luigi Morsella del Mercato del Pane di Pescara, Roberto Notarnicola di Mamm di Udine e Matteo Piffer di Panificio Moderno di Rovereto.

Il primo passo sarà la creazione di un Mulino Collettivo in Abruzzo dove verrà macinato il grano coltivato nei propri terreni agricoli; si procederà poi a un graduale percorso di digitalizzazione delle imprese artigiane e naturalmente ad aprire altri punti vendita. Ciò completerà la filiera e consentirà la creazione di un nuovo modello di business, basato sull’intra-imprenditorialità: non una struttura gerarchica ma orizzontale e di rete, basata su una visione condivisa e talenti specifici che, messi insieme, saranno in grado di migliorare il lavoro di tutti.

A Bologna le shopper di Forno Brisa sono un vero must-have!

L’organico di Forno Brisa è composto attualmente da una quarantina di ragazzi e ragazze con un’età media inferiore ai 30 anni, ma crescerà ulteriormente. Verranno infatti assunte 15 nuove persone, che avranno diverse mansioni: da chi sarà impiegato nella panificazione, a chi si occuperà del servizio clienti nei negozi al dettaglio, altri opereranno nella torrefazione del caffè, nel marketing digitale e nell’agricoltura. Tutti seguiranno un programma di formazione interna ed entreranno a far parte di un gruppo il cui motto è: “Siamo tutti proprietari, siamo tutti lavapiatti“, uno slogan che spiega che la responsabilità delle decisioni e dei risultati è condivisa. Questa attenzione alla comunità e alla responsabilità partecipata è ciò che distingue Forno Brisa dalle altre panetterie ed è qualcosa che sicuramente continuerà man mano che la panetteria cresce.

Impatto benefico per la terra

Gli obiettivi del forno vanno oltre la sola produzione del pane ma puntano a creare un modello produttivo con un impatto benefico per la terra, per chi la lavora e per chi si nutre. “Crediamo nella sostenibilità agricola, sociale, economica e nutrizionale”, afferma Pasquale: “il pane non è solo un alimento, è il simbolo della tavola e della condivisione.”

Dalla partenza presso l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Forno Brisa è oggi un’azienda di successo con un laboratorio centralizzato e diversi punti vendita: si tratta di spazi pensati per essere luoghi di condivisione, di incontro tra arte e artigianato, dove le persone possono venire dalla mattina alla sera. Uno stile che sembra piacere decisamente agli oltre mille cittadini bolognesi che frequentano ogni giorno le varie panetterie.

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