Le principali fonti di energie rinnovabili

Energie rinnovabili: quali sono e perché non le stiamo sfruttando a dovere? Ecco una panoramica sulle fonti alternative ai combustibili fossili.

Il nostro pianeta ormai sta rendendo sempre meno disponibili tutte le fonti di energia che noi uomini abbiamo sfruttato al massimo, e a volte in maniera spropositata, fino ad oggi. Petrolio e gas naturale, ad esempio, stanno iniziando a scarseggiare e secondo molti scienziati entro il 2050 queste e altre risorse fossili non saranno più disponibili. Per non parlare dell’impatto che questi combustibili hanno sul pianeta, con lo spettro dell’aumento delle emissioni di CO2 e metano che stanno fomentando l’effetto serra e il rischio di un drammatico cambiamento climatico. Urge quindi trovare una soluzione, e questa potrebbe trovarsi nelle energie rinnovabili.

Fonti rinnovabili vs fonti non rinnovabili

Le fonti non rinnovabili, come suggerisce la parola stessa, sono quelle fonti non in grado di rigenerarsi naturalmente, se non in tempi geologici lunghissimi. In questa categoria rientrano i combustibili fossili come carbone, petrolio e gas naturale, che derivano dalla trasformazione di sostanze organiche avvenuta in milioni di anni.

Allora perché utilizziamo queste fonti per produrre la nostra energia? Il motivo è che queste fonti possiedono senza dubbio tantissimi vantaggi, come ad esempio le alte performance, la versatilità, la convenienza economica. Ma a fronte di questi vantaggi, ci sono anche innumerevoli aspetti negativi che, con il passare del tempo, stanno mettendo a dura prova noi e il nostro pianeta, come ad esempio:

  • I danni ambientali: le emissioni di CO2 prodotte da queste fonti non rinnovabili sono estremamente dannose per l’ambiente e per la salute umana;
  • Costi sempre più elevati: il prezzo di queste fonti sta aumentando a dismisura a causa della sempre maggiore scarsità di risorse dovute all’eccessivo sfruttamento negli anni. Ma questo avvenimento non è dovuto solo alla loro scarsità, ma anche a delicati equilibri geopolitici messi in crisi da guerre e tensioni internazionali;
  • I conflitti: il carbone, il petrolio e i gas naturali sono da sempre stati i motivi principali che hanno fatto scaturire le guerre utili per accaparrarsi territori ricchi di queste fonti.

In tanti si sono resi conto che effettivamente le risorse non rinnovabili stanno mettendo a rischio la nostra sicurezza. Per questo molti paesi stanno trasformando la loro produzione di energia sfruttando altre fonti rinnovabili, quali possono essere il vento, la luce del sole, le onde del mare e tantissime altre.

Cosa sono le energie rinnovabili

Le fonti rinnovabili sono quelle risorse naturali che si rinnovano automaticamente e quindi sono considerabili praticamente inesauribili, in quanto la loro velocità di rigenerazione è uguale o superiore al suo utilizzo. A questa caratteristica si aggiunge anche la sostenibilità, che rende queste fonti di fatto molto meno impattanti rispetto a quelle non rinnovabili.

Queste fonti possiedono infatti innumerevoli vantaggi, quali:

  • Assenza di emissioni inquinanti;
  • Inesauribilità;
  • Pericolosità prossima allo zero per l’ambiente e per l’uomo;
  • Produzione di energia elettrica in modo pulito;
  • Mancanza di rifiuti e scarti da smaltire;
  • Indipendenza: le energie rinnovabili permettono a diversi Stati di non dipendere energeticamente da Paesi esterni, sviluppando una vera e propria economia interna.

Vediamo insieme quindi quali sono le principali energie rinnovabili basate su queste fonti.

Energia eolica

Chi lo avrebbe detto che saremmo riusciti a ricavare energia elettrica sfruttando la forza del vento? È quello che fa l’energia eolica. Questa tipologia di fonte energetica sfrutta la forza cinetica del vento per produrre energia elettrica in modo pulito e senza rifiuti. Oltretutto, le turbine eoliche possono avere lunga vita, rimanendo produttive anche fino a 25 anni e senza la necessità di interventi consistenti.

Tuttavia, ci sono alcuni svantaggi anche dietro questa fonte di energia rinnovabile. Il principale punto a sfavore è l’impatto sul paesaggio, su cui influisce anche a livello acustico, creando, purtroppo, inquinamento a livello ambientale. Per ovviare al problema, si cerca di creare impianti eolici soprattutto offshore, lontano dalla costa, dove tra l’altro possono godere di condizioni favorevoli per la produzione di energia. Alcuni studiosi, tuttavia, ritengono che anche questa soluzione non sia ottimale, in quanto influirebbe negativamente sugli ecosistemi marini.

Energia solare

Attualmente è la fonte rinnovabile più usata in Italia. L’energia solare può essere infatti utilizzata sia per generare elettricità (attraverso gli impianti fotovoltaici) sia per generare calore (con gli impianti solari termici). Non mancano inoltre le nuove tecnologie che impiegano il cosiddetto solare passivo, in cui i raggi solari vengono sfruttati nel modo più naturale possibile attraverso la costruzione di edifici capaci di assorbire un’elevata quantità di radiazioni al loro interno.

In effetti, il Sole è una fonte preziosa di energia per tutto il pianeta. Mediamente, la nostra stella irradia 1367 W/m²: una quantità di energia infinitamente superiore a quella che servirebbe all’umanità.

Il problema dell’energia solare, però, è che è poco concentrata, e per riuscire a convertirla in energia elettrica utilizzabile sono necessarie aree molto vaste: un problema di efficienza non da poco. A questo si aggiunge anche il problema che gli impianti solari, proprio come l’eolico, hanno un impatto negativo sul paesaggio: senza contare che per la loro installazione è necessaria la produzione di moduli fotovoltaici, i quali richiedono, per la loro costruzione, materie prime minerali purtroppo non inesauribili, e che aumentano peraltro i costi in modo non indifferente.

Energia oceanica

Gli scienziati hanno ben pensato che una delle tante fonti di energia rinnovabile sia proprio da ritrovare nelle correnti marine che causano il movimento continuo del mare.

Questa tipologia di energia ha diversi punti in contatto con l’energia idroelettrica che sfrutta cascate e corsi d’acqua per la produzione di energia cinoelettrica. Il cuore di questa soluzione rinnovabile è proprio il movimento delle onde, o ancora la differenza nella portata d’acqua delle maree e delle correnti marine che, come avviene già per le pale eoliche e il vento, generano tramite il movimento di specifiche pale dell’energia cinetica, che viene poi trasformata in energia elettrica.

Dall’oceano è possibile ricavare anche la cosiddetta energia talassotermica, che pur essendo ancora poco efficiente permette di sfruttare la differenza di temperatura diversa tra la superficie marina e le sue profondità, producendo come scarto solo acqua salata.

Esattamente come altri fonti rinnovabili, anche l’energia oceanica comporta costi di partenza molto esosi e ampie zone per ospitare gli impianto. Senza contare che, diversamente dal suo quasi omologo impianto eolico, un impianto di energia oceanica ha costi di gestione e di manutenzione altissimi.

Energia idroelettrica

Questo tipo di energia rinnovabile origina dall’acqua, in particolare dal movimento impresso dalla gravità o grazie all’utilizzo di canalizzazioni e dighe. Negli impianti idroelettrici, infatti, il movimento dell’acqua genera energia cinetica tramite delle turbine, trasformata a sua volta in energia elettrica.

L’energia idroelettrica è molto vantaggiosa, non solo per la sua rinnovabilità: i costi di manutenzione e gestione sono infatti estremamente vantaggiosi, e la materia prima (l’acqua) è facilmente reperibile oltre che gratuito e rinnovabile, grazie al ciclo dell’acqua che interessa il nostro Pianeta.

Gli unici nei di questa fonte di energia rinnovabile sono il costo di investimento iniziale e l’impatto sul territorio. Le opere di canalizzazione e la costruzione di impianti idroelettrici comportano necessariamente il deturpamento del paesaggio, che avviene spesso in ambienti dall’ecosistema già fragile come corsi d’acqua e zone montuose.

Energia geotermica

Un’altra energia rinnovabile di cui si sta sentendo parlare più spesso è l’energia geotermica, che consiste nello sfruttare il calore naturale e la radioattività della Terra per produrre energia.

La crosta e il nucleo terrestri sono infatti ricchi di elementi interessati da un processo di decadimento radioattivo. Il decadimento produce calore, e questo fa sì che più si scende in profondità all’interno della sfera terrestre, maggiori sono le temperature. Quando l’acqua del sottosuolo viene in contatto con queste alte temperature, si trasforma in vapore, una delle risorse fondamentali da cui ottenere energia elettrica.

Gli impianti geotermici si basano proprio su questo fenomeno naturale della Terra: quindi, attraverso un pozzo d’estrazione, i vapori naturali del sottosuolo vengono instradati verso delle turbine, da cui si ricava prima energia cinetica e, poi, energia elettrica. L’unico materiale di “scarto” prodotto è acqua, che può essere facilmente reimmessa nel ciclo di produzione, rendendo la soluzione del geotermico non solo green e rinnovabile, ma anche un perfetto esempio di circolarità.

Anche in questo caso, però, gli alti costi di avviamento e gestione, nonché l’eventualità di deturpare il paesaggio, rendono questa fonte rinnovabile alquanto critica.

Energia da biomasse

Infine, per ultimare la lista di fonti di energie rinnovabili, non possiamo non citare le biomasse. In realtà, si tratta di una delle fonti rinnovabili meno affidabili non tanto per efficienza, quanto per disponibilità. A loro discolpa, però, non sono necessarie tecnologie complesse o costose, e in più favoriscono il riutilizzo dei rifiuti, risolvendo due problemi tipici del ciclo produttivo: lo stoccaggio e la distruzione dei rifiuti.

L’energia da biomasse si ricava infatti dai rifiuti prodotti dall’uomo che, tramite processi di combustione, possono produrre calore, elettricità e combustibili liquidi. Questo tipo di energia viene utilizzata maggiormente nelle industrie manifatturiere ed è anche ottima per alimentare i mezzi di trasporto.

Non è quindi un caso che l’energia da biomassa sia tra le fonti rinnovabili in maggior sviluppo in Italia.

Se l’obiettivo del pianeta è di evitare che entro il 2030 il riscaldamento globale porti ad un aumento della temperatura media superiore a 1,5°, è necessario agire ora. Per questo è fondamentale ripensare un intero sistema produttivo ed economico diminuendo (se non addirittura abbandonando) i combustibili fossili come gas, carbone e petrolio a favore di fonti di energia rinnovabile.

Nonostante le criticità di alcune energie rinnovabili, nonostante gli svantaggi, la vera domanda da farsi è: qual è il rapporto costi benefici? Vogliamo davvero un futuro più green, o tutto quello di cui si parla (transizione ecologica, green economy, economia circolare) è solo un “bla bla bla”? Stando a quel che dicono gli scienziati, lo scopriremo presto.

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