Negli ultimi mesi, le società benefit in Italia hanno continuato a crescere in numero e importanza. Secondo i dati recenti, al 31 marzo 2024, si contano 3.917 società benefit, con un incremento del 35% rispetto all’anno precedente. Questo trend positivo è stato evidenziato durante il Salone della CSR e dell’innovazione sociale, dove sono stati presentati i risultati di una ricerca che mette in luce la vitalità di queste imprese, che generano un valore della produzione di 45,8 miliardi di euro e impiegano oltre 198.000 persone.
Le società benefit, che integrano obiettivi di beneficio comune nel loro statuto oltre al profitto, stanno guadagnando terreno nel panorama imprenditoriale italiano. A fine 2023, erano già 3.619 le aziende che avevano adottato questo modello, con una crescita del 38% rispetto all’anno precedente. Queste imprese non solo si concentrano sulla sostenibilità, ma anche sul miglioramento delle performance economiche; infatti, hanno registrato ricavi medi superiori rispetto alle altre imprese.
Un aspetto interessante è che la crescente consapevolezza delle aziende riguardo all’importanza di perseguire obiettivi sociali e ambientali sta influenzando positivamente il loro successo economico. Le società benefit hanno dimostrato di avere una crescita del fatturato più che doppia rispetto alle non-benefit dal 2019 al 2022.
Inoltre, la certificazione B Corp sta diventando un obiettivo ambito per molte di queste aziende. A fine 2023, erano 266 le imprese certificate in Italia, con un aumento del 41% rispetto all’anno precedente. Questo riconoscimento attesta l’impegno delle aziende a rispettare standard elevati in termini di impatto sociale e ambientale.
Le amministrazioni locali stanno anche giocando un ruolo attivo nella promozione delle società benefit. Iniziative come il regolamento delle Società Benefit introdotto dalla Regione Puglia e il progetto “Un’impresa Comune” di Roma Capitale mirano a creare un ecosistema favorevole per queste aziende, contribuendo a una maggiore diffusione del modello.
Il caso Friuli Venezia Giulia
Il Friuli Venezia Giulia sta dimostrando di essere un terreno particolarmente fertile per questa filosofia imprenditoriale: nel giro di soli due anni, il territorio ha visto un’esplosione di queste realtà innovative, passando da 24 a 110 società benefit. Un balzo quantitativo che racconta di un tessuto imprenditoriale sempre più attento alle istanze di sostenibilità e responsabilità sociale.
Sicuramente hanno giocato un ruolo importante e di ispirazione nomi di aziende prestigiose come illycaffè e realtà innovative come Civibank e BizAway, che hanno anche la certificazione B Corp.
Durante il terzo forum “Fabbricare Società“, l’assessore regionale Alessia Rosolen ha evidenziato come queste imprese rappresentino un vero e proprio strumento di cambiamento positivo. L’evento ha posto al centro del dibattito temi cruciali come il welfare aziendale, la sostenibilità e le pari opportunità, confermando l’attenzione della Regione verso questi nuovi modelli imprenditoriali, che non sono solo un nuovo modello economico ma uno strumento per contrastare la fuga dei talenti e le sfide demografiche attraverso un sistema che valorizzi competenze e benessere.