Pnrr e transizione ecologica: quali sono gli obiettivi?

Scopriamo tutti gli obiettivi posti grazie pnrr e alle iniziative dedicate alla transizione ecologica. Questo è il tempo del cambiamento.

Rendere il nostro paese più resistente e resiliente ai cambiamenti climatici è l’obiettivo principale del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che si propone di attuare la transizione ecologica in Italia.

Transizione ecologica e PNRR: obiettivi principali

Quando parliamo di transizione ecologica parliamo di una trasformazione radicale del sistema produttivo. L’obiettivo principale è quello di ridurre al massimo gli impatti ambientali a favore di una maggiore efficienza del sistema produttivo stesso.

Il PNR ha stabilito diversi obiettivi e stanziato diversi fondi destinati alla transizione ecologica, che sono stati suddivisi in questo modo:

  • Agricoltura sostenibile ed economia circolare: 6,4 miliardi di euro;
  • Efficienza energetica e riqualificazione edifici: 22,24 miliardi di euro;
  • Tutela del territorio e delle risorse idriche: 15,37 miliardi di euro;
  • Transizione ecologica e mobilità sostenibile: 25,36 miliardi di euro

I fondi messi a disposizione sono necessari a portare a termine tutti gli obiettivi prefissati, dimostrano come l’argomento della transizione ecologica sia ormai di primaria importanza per garantirci un futuro sostenibile.

Ma cosa farà l’Italia con tutti questi fondi? Quali sono gli obiettivi specifici?

Agricoltura sostenibile ed economia circolare

Quando parliamo di economia circolare intendiamo il riciclo e riutilizzo di materie prime già utilizzate per la costruzione di nuovi prodotti. Tema centrale di questo obiettivo è sicuramente la gestione e il riciclo dei rifiuti urbani.

In merito a questo ultimo tema, è stato posto l’obiettivo di riciclare il 55% dei rifiuti urbani entro il 2025, il 60% entro il 2030 e il 65% entro il 2035.

I fondi stanziati per questo settore saranno utili anche per rafforzare al massimo le infrastrutture per la raccolta differenziata e modernizzare gli impianti di trattamento dei rifiuti.

Non solo. Il settore della circular economy comprende anche quello dell’ecodesign, ovvero la progettazione di prodotti nel pieno rispetto dell’ambiente utili ad eliminare completamente l’impatto negativo che determinati articoli hanno, sfruttando un design intelligente e sostenibile.

Per quanto riguarda il settore agricolo, si prevedono invece dei miglioramenti sul piano della logistica e sul piano dei macchinari agricoli come ad esempio i trattori. Si prevede quindi una sostituzione di tutti quei macchinari che funzionano tramite diesel e benzina a favore dell’utilizzo di mezzi elettrici.

Tutela del territorio e delle risorse idriche

L’acqua in Italia rappresenta un grosso problema non solo dal punto di vista della reperibilità, ma anche dal punto di vista dei condotti che la trasportano. Infatti, il 24% delle condotte di acquedotto presenti nel nostro paese hanno più di 50 anni.

La loro obsolescenza porta ad una perdita media del 39% delle risorse idriche all’anno. Questo significa che ogni 100 litri emessi, si perdono circa 39 litri di acqua. Per limitare al massimo questo spreco, i fondi destinati a questo settore saranno utili per raggiungere l’obiettivo di ridurre almeno del 15% le perdite di acqua con conseguente spreco attraverso l’ammodernamento delle strutture.

Transizione ecologica e mobilità sostenibile

Su questo ambito l’obiettivo principale è quello di aumentare la produzione di energie rinnovabili come, ad esempio, quello eolico e fotovoltaico. Si punta quindi al raggiungimento di questo obiettivo facendo degli investimenti diretti nell’ambito.

Oggetto fondamentale in merito è sicuramente l’uso dell’idrogeno. Questa fonte energetica è considerata fondamentale per la transizione ecologica. Tale gas, infatti, ha la caratteristica di essere rinnovabile e di non produrre emissioni risultando eco-sostenibile al 100%.

L’utilizzo di tale sostanza è estremamente funzionale anche per quanto riguarda i trasporti. L’obiettivo è quello di creare circa 40 stazioni di rifornimento per i mezzi ad idrogeno. Questa mossa è un primo grande passo per raggiungere l’obiettivo della mobilità sostenibile.

Questo argomento, infatti, rappresenta un altro obiettivo per il PNRR. Lo scopo è quello di rendere elettrico il trasporto locale rendendo le città più smart attraverso queste decisioni:

  • Realizzazione di circa 1820 km di piste ciclabili urbane;
  • Costruzione di 240km di rete per le infrastrutture del trasporto rapido di massa come tram, funivie e ferrovie con l’obiettivo di diminuire del 10% l’utilizzo dell’automobile;
  • Installazione di circa 7500 stazioni di rifornimento elettrico dedicate alle autostrade e 13755 dedicate ai centri urbani;
  • Acquisto di circa 3360 bus elettrici o a basse emissioni entro il 2026.

Questi sono tutti gli obiettivi identificati dal PNRR, per quanto riguarda una transizione ecologica sostenibile e fattibile. Ma a che punto siamo?

Per quanto riguarda gli obiettivi del 2021, sono stati portati tutti a termine con grande successo.

In riferimento al 2022 sono stati fatti dei passi in avanti come, ad esempio, la conclusione di alcune importanti proposte progettuali, tra cui:

Tutto questo dimostra che siamo a buon punto, ma che non bisogna fermarsi.

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