Prada S.p.A., la sostenibilità nel DNA

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Il brand made in italy del lusso risponde così alle sfide della sostenibilità

Il Gruppo Prada è uno dei brand del fashion e del lusso più importanti al mondo, un’azienda del made in Italy che mantiene anche il suo quartier generale e le sue redini in Italia.

Come altri brand della moda, che sappiamo essere una delle industrie più inquinanti al mondo, ha in alcune occasioni dovuto fare i conti con una richiesta di maggiore attenzione ai temi ambientali, ma ha già da tempo intrapreso una serie di azioni concrete in relazione al miglioramento della carbon footprint, ha rinunciato alle pellicce, ha sottoscritto il Fashion Pact per la tutela degli oceani, ha avviato il piano per la sostituzione di tutto il suo nylon (tessuto che ha caratterizzato il marchio) con il re-nylon, ottenuto da materiale riciclato.

Lo scorso anno il marchio Prada è stato anche al centro di una brutta vicenda relativa alla discriminazione razziale partita dall’attivista e avvocata nera americana Chinyere Ezie, a seguito della quale il Gruppo Prada ha attivato una serie di azioni per migliorare la propria cultura e sollevare l’attenzione in ambito Diversity & Inclusion, a cominciare dalla nomina di un ‘council’ costituito da attivisti, artisti e personalità di spicco e di Malika Savell come Chief Diversity, Equity and Inclusion Officer di Prada North America.

“Il Gruppo Prada coltiva i talenti più diversi, inserendoli in tutte le divisioni dell’azienda. Oltre a dare voce alle minoranze nel mondo dell’industria, ci impegneremo affinché anche il settore della moda rifletta sulla realtà in cui viviamo.”  Miuccia Prada

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