Report IPCC 2022: 4 azioni fondamentali per arrestare il cambiamento climatico

Purtroppo la guerra in Ucraina e la crisi umanitaria hanno anche il danno collaterale di farci dimenticare l'incombere della cirsi climatica. E' arrivato il Sesto Rapporto di Valutazione dell’IPCC, i dati non sono rassicuranti ma abbiamo un’alleata: la natura. Ecco come può aiutarci a contrastare gli effetti del clima che cambia.

La data del 28 febbraio 2022 è importante per chi si occupa di clima, per i politici, i governi e per ognuno di noi. È stato pubblicato il secondo volume (WG2) dell’IPCC, Climate Change 2022, Impatti, adattamento e vulnerabilità.

Cos’è l’IPCC

La sigla inglese IPCC sta per Intergovernmental Panel on Climate Change, un organismo creato dalle Nazioni Unite per studiare il riscaldamento globale.
Alla fine dei lavori viene diffuso un documento scritto in inglese, molto voluminoso. Per l’Italia il sito Ipcc Italia fornisce una serie di atti riassuntivi che hanno preparato gli stessi studiosi italiani che fanno parte dell’Assemblea.

Per riassumere in tre parole la situazione globale possiamo dire: occorre agire ora.

I cambiamenti climatici sono una minaccia al benessere delle persone e alla salute del pianeta. La natura e la vita di tutti noi sono già messe a rischio dalle conseguenze del clima che cambia. Le aree del mondo e gli ecosistemi più fragili sono quelli più colpiti, sono le zone che fanno fatica a far fronte a questi cambiamenti del clima.

“Il cambiamento climatico è una minaccia grave e crescente per il nostro benessere e per un Pianeta sano. Le nostre azioni oggi determinano il modo in cui le persone si adattano e la natura risponde ai crescenti rischi connessi ai cambiamenti climatici” sono queste le parole di Hoesung Lee, Presidente dell’IPCC.

Anche se il riscaldamento globale resterà entro il limite massimo di aumento di temperatura pari a 1,5°C, nei prossimi vent’anni il mondo dovrà affrontare molteplici rischi climatici inevitabili. Superando questa temperatura, gli impatti saranno irreversibili.

I dati non sono buoni, ma ci sono due importanti fattori che sono stati poco considerati, due note positive in questa seconda parte del Rapporto di Valutazione dell’IPCC (Ar6) sulle quali lavorare e rafforzare il nostro impegno.

La prima si legge nelle parole del Presidente Hoesung Lee:
“Questo rapporto riconosce l’interdipendenza tra clima, biodiversità e persone; integra le scienze naturali, sociali ed economiche in modo più forte rispetto alle precedenti valutazioni dell’IPCC”.

Per la prima volta si riconosce il concetto di ‘interdipendenza’ e il fatto che non può ragionare per compartimenti stagno, economia, ecologia e sociale sono ambiti strettamente collegati.

La seconda nota riguarda il sapere e le conoscenze delle diverse popolazioni nel mondo:
“Occorre trovare soluzioni efficaci mettendo insieme il sapere scientifico e tecnologico con le conoscenze indigene e locali”

Quattro azioni per il clima dal Summary for Policymakers

Per chi si occupa di politica, per chi deve decidere in ambito climatico, è stata approvata una sintesi, Summary for Policymakers, che prevede quattro azioni essenziali per contrastare i cambiamenti climatici, vediamoli insieme.

Occorre un’azione urgente.

Bisogna agire ora perché domani sarà troppo tardi. Il clima mostra i suoi cambiamenti con l’aumento delle ondate di calore. La siccità e le inondazioni hanno già superato il limite di tolleranza per molte piante ed animali. I coralli e diverse specie di alberi hanno aumentato drasticamente la loro mortalità.
Gli eventi meteo estremi sono spesso simultanei e causano un effetto maggiore, uno conseguente all’altro, detto effetto a cascata.
Calore e siccità, ad esempio, stanno costringendo milioni di persone a una grave insicurezza alimentare ed idrica. Agire ora, in modo veloce e coraggioso per adattarsi al clima che cambia e allo stesso tempo diminuire le emissioni di gas serra. È urgente agire per contrastare il clima che cambia con finanziamenti adeguati, impegno politico, utilizzo delle tecnologia, concentrandosi sui valori di equità e giustizia, contando sull’aiuto che la natura è in grado di offrirci.

Bisogna salvaguardare e rafforzare la natura.

Lo studio fatto dagli scienziati ci offre nuovi approfondimenti sul potenziale naturale per ridurre i rischi climatici e per migliorare la vita delle persone. Se un ecosistema è in buona salute è più resiliente di fronte al clima che cambia e ci può aiutare fornendoci servizi essenziali come cibo e acqua.
Se ripristiniamo gli ecosistemi degradati e conserviamo in modo efficace il 30-50% degli habitat terrestri, d’acqua dolce e marini, gli uomini potranno trarre beneficio dalla capacità della natura di assorbire e immagazzinare carbonio.
La natura ci aiuta ad accelerare il progresso verso uno sviluppo sostenibile.

Il clima che cambia è difficile da affrontare perché interagisce con numerosi fattori e variabili:

  • l’uso insostenibile delle risorse naturali
  • la crescente urbanizzazione
  • le disuguaglianze sociali dopo la pandemia.

Le città sono hotspot di impatti e rischi.

Nelle città vive più della metà della popolazione mondiale. Ondate di calore, tempeste, siccità e inondazioni provocano più danni in città, alla salute delle persone che la abitano, alla vita e agli spostamenti delle persone stesse.

Le città rispondo anche con opportunità di azione per il clima:

  • edifici verdi
  • forniture sicure di acqua potabile
  • energie rinnovabili
  • sistemi di trasporto sostenibili.

Tutti questi fattori possono giocare a nostro favore nel creare una società più inclusiva e più giusta.

Dobbiamo agire ora.

In conclusione torniamo alle nostre tre parole chiave. Il cambiamento climatico è una sfida globale che richiede soluzioni locali.
Al momento attuale, la sfida è già complessa. Il riscaldamento globale dovrà restare entro il limite massimo di aumento di temperatura media fissato per 1,5°C. In molte zone del mondo, se il riscaldamento arrivasse a 2°C sarebbe impossibile vivere.

È urgente agire per contrastare il clima che cambia con finanziamenti adeguati, impegno politico, utilizzo delle tecnologia, concentrandosi sui valori di equità e giustizia, contando sull’aiuto che la natura è in grado di offrirci.

Fonte: sito dell’IPCC Focal Point per l’Italia

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