Nel pittoresco villaggio di Laino Borgo, in provincia di Cosenza, si trova uno dei migliori centri outdoor di tutto il mondo: River Tribe viene fondato nel 2016 da un gruppo di amici appassionati di attività all’aria aperta per far conoscere ai visitatori la bellezza e l’emozione della natura selvaggia calabrese. Nel corso degli anni il centro si sviluppa, caratterizzandosi per la professionalità delle guide certificate, l’impegno per la sicurezza, il genuino amore per l’ambiente naturale. Diventa molto apprezzato anche all’estero, nel 2019 National Geographic lo giudica il primo centro outdoor in Europa per numero di attività sostenibili proposte e per la tipologia di turismo esperienziale che propone.
Antonio Trani, il fondatore di River Tribe, guidato dalla passione per l’avventura e per il rafting in particolare, ha girato il mondo attraversando tutti i principali fiumi, ed è da queste esperienze che getterà le basi per River Tribe.
“Volevo ritornare dove sono nato e dimostrare che in Calabria si può proporre un’offerta turistica unica al mondo”. Antonio coinvolge alcuni amici, poi diventati soci, recuperano una discarica a cielo aperto nei pressi del fiume Lao, una gemma nascosta, immersa tra valli verdeggianti e montagne maestose, per aprire la prima struttura ricettiva con in mente una visione molto chiara: un profondo rispetto e apprezzamento per la natura selvaggia.
Conoscere il fiume con le attività che lo valorizzano
Il centro outdoor mira a ispirare un senso di meraviglia e connessione con la natura, incoraggiando i visitatori a esplorare e interagire con i paesaggi mozzafiato che li circondano. “Proponiamo un turismo attento a tutti gli aspetti ambientali”, continua Antonio, “ognuno deve impegnarsi per garantire che le generazioni future possano continuare a godere e apprezzare questa bellezza”.

Una delle principali attività offerte da River Tribe è il rafting: con l’incontaminato fiume Lao che scorre attraverso la regione, i visitatori hanno l’opportunità di navigare tra le sue emozionanti correnti mentre sono circondati da uno scenario unico. Le guide del centro dimostrano la loro capacità nei confronti di qualsiasi utente, sia esso un principiante o un rafter esperto: garantiscono sempre la massima sicurezza, sanno gestire al meglio ogni gruppo, fornendo un’esperienza esaltante e memorabile, qualsiasi sia la fascia d’età.

Continuando a rimanere “nell’acqua”, al rafting si sono affiancate le proposte di kayak, river tubing, packraft, river walking, canyoning: quest’ultima si rivolge a chi cerca un’avventura più adrenalinica, dovendosi calare giù per cascate e tuffarsi in pozze cristalline, mentre si naviga attraverso paesaggi aspri. L’esperienza delle guide e la qualità dei materiali guidano a scoprire, in tutta sicurezza, dei lati della natura che pochi hanno sperimentato.
Ma il Parco del Pollino, all’interno del quale si trova River Tribe e il fiume Lao, propone ancora molto altro da scoprire. Perciò il centro offre anche esperienze di trekking, mountain bike, fino a pacchetti personalizzati di vacanze, attività per gruppi e avventure nel mondo; senza dimenticare le lezioni di yoga.
Condividere il rispetto per la natura
Il centro opera seguendo i ritmi delle stagioni, valorizzandone le peculiarità: d’inverno si può partecipare alle ciaspolate per ammirare i paesaggi incantati che il Pollino regala. Mentre d’estate, oltre all’ormai classico “Full Moon Rafting”, specifico per le notti di luna piena, è stato introdotto il “Moonlight Rafting”, disponibile nei giorni precedenti, quando la luce della luna riflessa sull’acqua permette la navigazione e rende la natura circostante unica e surreale.
L’iniziativa è anche capace di creare diversi posti di lavoro, richiamando in Calabria, racconta Trani ‘più di un collaboratore che ha lasciato il nord Italia per andare a lavorare con lui al sud’. Il successo di River Tribe è dovuto in gran parte al suo personale esperto, appassionato di outdoor, costantemente impegnato a fornire esperienze indimenticabili ai visitatori. “Ognuno di noi è una guida certificata, con numerosi corsi alle spalle e un’ottima preparazione atletica”, aggiunge Antonio: “ma, oltre a ciò, è fondamentale l’attenzione a ogni partecipante, che deve poter gustare pienamente ogni momento che gli proponiamo”.

Un’attenzione e una capacità di coinvolgimento dei partecipanti che chi scrive ha potuto constatare di persona: nel discendere il Lao, Lello De Mare sapeva fermarsi nei punti più significativi, mostrando dettagli come le tracce lasciate dall’acqua sulla roccia nel corso di migliaia di anni, oppure le gocce che cadono dall’alto degli alberi, o dove restare in silenzio per gustare i suoni circostanti (senza dimenticare un suo clamoroso salto all’indietro per disincagliare il gommone).
Con una guida come Mario Miraglia si possono cogliere i numerosi aspetti morfologici e geologici che si trovano lungo il percorso per arrivare in cima ai 2054 metri della Serra di Crispo, porre attenzione a ogni elemento della flora e della fauna che si incontra e conoscere la storia di chi ha vissuto in quelle terre nei secoli precedenti.
River Tribe è un progetto che continua a svilupparsi e a prendere forma, grazie alla passione e all’entusiasmo di chi lo vive in prima persona: lo conferma l’altissimo gradimento di coloro che partecipano alle varie attività. “Ogni escursione si coniuga con la natura che ci circonda e per tutti noi è un’opportunità per raccontarne la bellezza ai nostri partecipanti”, conclude Antonio Trani; “ci occupiamo di innovazione, di informazione, di sensibilizzare le persone verso la salvaguardia dell’ambiente; mostrando che l’amore per la terra restituisce tanto a coloro che la rispettano”.