Science Based Targets Network, cos’è e il progetto pilota

Il network internazionale SBTN, Science Based Targets Netwok, ha pubblicato le prime linee guida per le aziende che vogliono ridurre i propri impatti sulla biodiversità. Ecco cosa prevede il progetto pilota

SBTN, Science Based Targets Network, è una coalizione globale di oltre ottanta organizzazioni ambientali nonprofit che ha pubblicato i primi obiettivi aziendali a favore della natura basati sulla scienza. Sono obiettivi necessari e complementari a quelli che riguardano il cambiamento climatico e tengono conto del Global Biodiversity Framework, dell’Accordo di Parigi e degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Questi obiettivi costituiscono una prima linea guida per aziende che vogliono impegnarsi concretamente in un percorso di sostenibilità per arrivare ad un futuro nature-positive. Duecento organizzazioni internazionali hanno studiato e costruito un metodo, strumenti e linee guida iniziali e hanno coinvolto più di cento aziende che fanno parte del Corporate Engagement Program di SBTN.

Impatto sulla natura, oltre il cambiamento climatico

Si tratta di una prima versione con delle linee giuda iniziali per aiutare le aziende a valutare i loro impatti sulla natura e fissare obiettivi da raggiungere che riguardano:

• l’utilizzo e il consumo delle risorse naturali come l’acqua dolce

• la terra, l’aria e il loro inquinamento

• la protezione e il ripristino degli ecosistemi terrestri.

Secondo il Science Based Targets Network non si può raggiungere il traguardo ambientale del net-zero pensando solo ai cambiamenti climatici, senza tenere conto della natura, delle risorse naturali e della biodiversità e numerosi studi scientifici supportano questa tesi. Stiamo vivendo una grave crisi della natura e delle sue risorse, che sfruttiamo in modo non sostenibile, una crisi che non ha precedenti e che sarà determinante risolvere per il futuro di tutti e del Pianeta.

La natura è la vita e il fondamento di tutte le attività economiche del mondo.

Questo network internazionale, SBTN, ci ricorda che dobbiamo mettere in atto un’azione congiunta per il clima e per la natura che preveda di:

• preservare le risorse di acqua dolce

• rigenerare il suolo

• avere mari ed oceani sani

• proteggere la biodiversità.

Il progetto pilota 2023 del Science Based Targets Network

Nel 2023 un primo gruppo di aziende sta sperimentando il metodo e il processo di convalida dei target messo a punto dal Science Based Targets Network. Il progetto pilota sarà fondamentale per definire obiettivi realistici e realizzabili che saranno proposti in una linea guida definitiva nel 2024. Un protocollo che si propone come supporto per le aziende che si vogliono dotare di obiettivi reali e scientificamente misurabili per avere un minore impatto sulla natura e sulla biodiversità.

Sappiamo che la crisi della biodiversità è grave quanto la crisi climatica, ma finora mancavano linee guida per le aziende, come ha raccontato Simone Pedrazzini, direttore di Quantis Italia, in un’intervista per The Map Report.

Quantis è tra le aziende italiane che partecipano al progetto; in questa prima fase ha testato e delineato le linee guida che riguardano l’acqua dolce, una risorsa naturale da tutelare, per la quale non esistono ancora standard guida internazionali. SBTN fornirà un approccio unificato per la strategia idrica, indicando le migliori pratiche per gestire l’acqua e cercando di riunire in un unico documento le linee guida esistenti su questa materia prima fondamentale.

Per le aziende, queste linee guida sono un punto di partenza per valutare gli impatti sulla natura e sugli ecosistemi circostanti. Quando parliamo di natura e ambiente, dobbiamo tener conto delle risorse naturali che il Pianeta ci offre. Sono risorse non rinnovabili, limitate, che potrebbero esaurirsi a breve. Il nostro Pianeta ha dei limiti planetari, Planetary Boundaries, che non si dovrebbero superare, anche se lo stiamo già facendo.

Questo progetto coinvolge al momento circa tremila aziende su scala globale, cento delle quali italiane, che si impegnano a testare, stabilire e rispettare un target di diminuzione del proprio impatto di emissioni di gas che alterano il clima utilizzando una visione più ampia e sistemica.

Cosa dovrebbero fare le aziende in cinque passi

Per valutare i propri impatti sulla natura e sulla biodiversità, secondo le linee guida del Science Based Targets Netwok, ogni azienda dovrebbe muoversi seguendo cinque passi fondamentali:

• Valutazione

• Interpretazione e assegnazione delle priorità

• Misurazione, definizione e divulgazione

• Intervento

• Tracciamento, monitoraggio e verifica

Gli impatti sulla natura, o asset, che si prevede di valutare sono cinque:

• Conversione degli ecosistemi terrestri e acquatici

• Consumo delle risorse naturali

• Inquinamento di aria, acqua e suolo

• Specie invasive

• Cambiamento climatico.

Si parte dal punto zero, ovvero comprendere gli impatti ambientali della propria azienda o organizzazione, in modo da avere un punto di partenza e di riferimento per il percorso da intraprendere. Nella fase pilota attuale, le organizzazioni iscritte al programma SBTN permetteranno di raccogliere i primi dati e fare comparazioni, avvalendosi della disponibilità di scienziati ed esperti.

Il primo passo è la valutazione. Valuta gli impatti sulla natura a livello di catena del valore, crea un elenco di potenziali impatti ambientali e definisci degli obiettivi. Valuta i materiali che utilizzi per ogni settore e individua le aree problematiche associate alle attività del tuo settore.

Secondo passo: definisci le priorità. Dai la priorità alle azioni che hanno un impatto maggiore sull’ambiente e sul consumo di risorse naturali. Considera tutta la catena del valore e definisci i luoghi e le attività per cui l’azienda deve fissare degli obiettivi di priorità e fattibilità.

Terzo: stabilisci gli obiettivi. Misura e raccogli i dati dei tuoi impatti, della materia e dei materiali consumati. Fissa obiettivi per acqua dolce, suolo e clima.

La biodiversità è in parte compresa negli obiettivi sulle acque e sul suolo e verrà descritta nelle linee guida del 2024, così come gli obiettivi che riguardano gli oceani. Anche divulgare i traguardi raggiunti durante tutto il processo è importante: monitorare, raccogliere dati e comunicare processi e criticità.

Quarto passo: azione. Con gli strumenti e le metodologie del progetto pilota 2023 si scriveranno le linee guida finali nel 2024. Già da ora, il SBT network suggerisce di: evitare, ridurre, ripristinare, rigenerare e trasformare.

Quinto passo: tracciare. Raccogli i dati, tieni traccia, monitora e comunica i tuoi progressi a favore della natura. Rivedi i passaggi e adatta la tua strategia ogni volta che è necessario. Monitorare, avere un report e verificare sono le tre azioni base fondamentali.

In attesa dei risultati che questo primo anno porterà grazie al progetto pilota, le organizzazione del Science Based Targets Netwok hanno capito che è necessario valutare le risorse naturali consumate in ogni attività e preservare la natura e la biodiversità. Speriamo che queste linee guida possano diventare un documento finale obbligatorio da redigere ogni anno all’interno dei bilanci aziendali

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