Potrebbe sembrare una storia ‘miracolosa’, in realtà è una storia di scienza e ingegno. Aquaseek, azienda innovativa nata al Politecnico di Torino, ha ideato una tecnologia capace di essere la soluzione per una delle principali sfide mondiali: quella per l’acqua potabile.
Forse, alle nostre latitudini, è facile dimenticare che l’accesso all’acqua potabile è ancora oggi un problema per milioni di persone nel mondo: 800 milioni di persone attualmente non hanno alcun accesso all’acqua potabile e circa 3,6 miliardi ne hanno un accesso limitato. Non è un caso che l’obiettivo 6 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite riguardi appunto ‘acqua pulita e igiene’ e consista appunto nel garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle
strutture igienico sanitarie.
I passi avanti in questa direzione putroppo sono limitati, inoltre ora si aggiunge un nuovo allarme: l’Organizzazione metereologica mondiale dice in un nuovo rapporto che a causa del cambiamento climatico e della crescita della popolazione il futuro ci riserva nuovi problemi per l’accesso all’acqua, e anche Paesi come la stessa Italia ne subiranno le conseguenze. Per il 2050 il numero di persone che dovranno fare i conti con problemi idrici saranno 5 miliardi, il che significherà (per allora, secondo le previsioni) oltre la metà della popolazione mondiale. Ovviamente la scarsità non sarà equamente distribuita, perché saranno sempre i Paesi e le persone più povere a subire tali calamità. Ci saranno – ci sono già in realtà – guerre per l’approvviggionamento idrico, l’oro blu.
E se si potesse trasformare l’aria in acqua?
E’ difficile da credere, ma questa impresa italiana – una startup – che si chiama Aquaseek, nata a Torino, ha inventato un sistema, attualmente in fase di sperimentazione, che fa proprio questo. L’idea di estrarre acqua dall’aria non è nuova – l’umidità la percepiamo tutti – ma la tecnologia ideata da questo gruppo di ricercatori è nettamente più efficace e molto meno costosa, il che significa che può essere utilizzata anche in Paesi molto poveri e molto secchi.
Ma come funziona? Il progetto, essendo ancora in via sperimentale, è comprensibilmente riservato nei suoi dettagli, ma sappiamo che il generatore di acqua atmosferico di Aquaseek può contare su due brevetti esclusivi e sfrutta un processo termodinamico e un innovativo biopolimero alimentare.
La sensazione che si ha leggendo cosa dicono sul loro sito è che grazie alla loro tecnologia l’acqua potabile non sarà più un problema da nessuna parte del mondo.
Un sogno che, grazie a questi scienziati-imprenditori, potrebbe davvero avverarsi.
Foto di copertina: Jeff Ackley on Unsplash