Chiesi, conciliare big pharma e b corp

Secondo Giacomo Chiesi la sostenibilità oggi deve guidare anche i passi di un colosso farmaceutico. "Le aziende farmaceutiche devono diventare motori di un cambiamento positivo, e lavorare verso l'obiettivo finale: migliorare la salute globale"

Il settore farmaceutico, in particolare quello rappresentato dalle ‘big pharma’ è spesso guardato con sospetto dalle persone che intravedono nel modo di portare avanti gli affari di queste gigantesche realtà industriali delle ciniche logiche speculative, che si giocano su quanto le persone hanno di più caro, la loro salute. Non sono in effetti mancati casi eclatanti a dare corpo a questi sospetti, come in tempi recenti gli scandali oppioidi negli Stati Uniti.

Detto questo, bisogna anche considerare il buono che arriva dall’industria farmaceutica, e bisogna anche considerare che non tutte le big pharma sono uguali. La certificazione B Corp può certamente aiutare a tracciare una linea di demarcazione.

Abbiamo proprio in casa qui in Italia l’esempio di un colosso farmaceutico che è la prima e per ora unica multinazionale di questo tipo e di questa grandezza (fatturato oltre i due miliardi di dollari) ad essere diventata B Corp e società benefit, cioè ad aver scelto spontaneamente di sottoporsi ai più elevati standard di business a impatto positivo, ambientali e sociali che possa oggi avere un’azienda.

Chiesi ha dichiarato che intende diventare la prima azienda farmaceutica al mondo completamente sostenibile, in cui la generazione di valore per il pianeta e per la società, consenta la creazione di innovazione, progresso e prosperità.

Il percorso benefit non è una passeggiata

Una grande sfida che richiede sforzi notevoli.

“Intraprendere il percorso di certificazione B Corp significa misurare l’impatto dell’azienda. Pertanto, comporta anche l’identificazione delle aree di miglioramento e l’incorporazione del concetto di impatto nei processi di governance, strategici e operativi dell’azienda. Questo può richiedere cambiamenti significativi. – afferma Giacomo Chiesi in un articolo scritto per la EPR, European Pharmaceutical Review. “Chiesi ha costruito un piano strategico interamente dedicato alla sostenibilità, identificando le aree in cui l’azienda intende aumentare il proprio impatto negli anni a venire”.

La sostenibilità, spiega Giacomo Chiesi, è un concetto da cui non si prescinde e che entra oramai in tutte le scelte strategiche e in tutte le scelte quotidiane realizzate a ogni livello aziendale, che coinvolge tutti i dipendenti. Che coinvolge tutti gli stakeholder chiave, come i fornitori, con cui Chiesi ha siglato il “Codice di Interdipendenza“, un modello globale che delinea i principi del modo di operare e fare business dell’azienda. Inoltre, Chiesi ha introdotto la “Responsible Investment and Partnership Policy“, per garantire che anche le aziende con cui collaborano, investe o acquisisce, aderiscano a una serie di obiettivi di sviluppo sostenibile.

Anche gli obiettivi di carbon neutrality sono ovviamente tenuti in gran conto e vanno direttamente a incidere sui prodotti stessi che l’azienda produce e di cui spesso, come consumatori, non siamo nemmeno consapevoli dell’inquinamento che producono. “Chiesi sta ora sviluppando una soluzione per affrontare il problema dell’impronta di carbonio degli inalatori pressurizzati (pMDI), pur continuando a investire nella tecnologia degli inalatori a polvere secca (DPI) per fornire la gamma di opzioni terapeutiche di cui hanno bisogno i pazienti affetti da asma e malattie respiratorie ostruttive croniche (BPCO). Il primo inalatore a basso contenuto di carbonio sarà introdotto entro il 2025 e garantirà una riduzione del 90% dell’impronta di carbonio“.

Le opportunità di una Big Pharma Benefit

Il percorso per diventare B Corp è impegnativo e non si ferma mai, bisogna continuamente migliorare i propri standard. E’ un grandissimo impegno, rispetto al quale molti diregenti d’azienda direbbero ‘ma chi me lo fa fare?’. Ma, oltre al dovere morale di essere come azienda una forza per il bene comune’, secondo Giacomo Chiesi, che attualmente guida in azienda il guida il team che sviluppa la divisione per i trattamenti per le malattie rare e ultra-rare (cercando anche startup che si occuapno di scienze della vita), essere una B Corp presenta anche delle opportunità.

“Sebbene diventare una B Corp ponga sfide uniche sia prima che dopo la certificazione, tali sfide si traducono anche in opportunità considerevoli per le imprese, i pazienti e tutta la società. Oltre all’impatto ambientale positivo delle pratiche di sostenibilità, come la riduzione delle emissioni di CO2, dei rifiuti e dell’uso di energia, ottenere lo status di B Corp può anche aiutare ad attrarre nuovi talenti. Le iniziative di sostenibilità possono migliorare significativamente la reputazione di un’azienda tra gli altri stakeholder del settore, compresi gli investitori, i partner e i dipendenti. La ricerca mostra che la certificazione B Corp può attrarre nuovi talenti perché promuove un’azienda come incentrata sui dipendenti e su qualcosa di più del profitto. Come risultato, i dipendenti si dimostrano più impegnati, desiderosi di lavorare, redditizi e propensi al successo”.

“Il sistema sanitario è sempre più costoso e complesso, ma le aziende farmaceutiche devono ridurre al minimo l’impatto delle loro operazioni commerciali e di sviluppo dei farmaci e diventare motori di un cambiamento positivo, continuando a lavorare verso l’obiettivo finale: migliorare la salute globale e la qualità della vita dei pazienti“.

A ulteriore riprova del successo di Chiesi come azienda sostenibile c’è anche il rating A conferitogli da Cerved Rating Agency, l’agenzia di rating italiana specializzata nelle performance ESG delle aziende. Chiesi è tra le aziende con le migliori performance nel settore dei prodotti sanitari, in particolare per la sua capacità di innovazione in chiave eco-friendly dei propri prodotti e il benessere dei dipendenti.

La società pubblica sul proprio sito regolari report di sostenibilità e di impatto.

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