Consigli per una Pasqua etica e sostenibile

Possiamo dare un taglio alle tradizioni (sbagliate) della Pasqua che oggi non hanno più senso

Si avvicina la Pasqua e i consigli per una festività etica e sostenibile sono numerosi. È arrivata l’ora di metterli in pratica. Tutti insieme, per un mondo davvero migliore, partendo da quelle che sono le tradizioni: agnelli e capretti e uova di cioccolato.

Quando arriva la Pasqua mi domando sempre: sarà opportuno dare qualche altro consiglio per una Pasqua etica e sostenibile? E poi mi rispondo di sì perché questi sono pochi consigli, ma da mettere in pratica davvero e subito. Occorre fare presto un salto di mentalità che sarà fondamentale per il futuro.

Una Pasqua etica parte dal rispetto per le persone e gli animali. Quindi è fondamentale scegliere quei prodotti, quelle aziende, botteghe o associazioni che mettono in pratica il rispetto per i lavoratori, per l’ambiente e per gli animali.

Una Pasqua etica senza agnelli e capretti, con frutta e verdura locale di stagione

Per me, per molti di noi, l’etica è anche rispetto per la vita degli animali e per l’ambiente. Etico è non mangiare agnelli o capretti a Pasqua.

Si tratta di cuccioli, animali nati da pochi mesi che vengono staccati dalle loro madri per essere macellati e arrivare sulle nostre tavole pasquali. Molte associazioni da anni raccontano questa pratica e con i loro video hanno sensibilizzato numerose persone tanto che oggi il consumo di carne di agnello è diminuito rispetto al passato. Dal 2010 al 2016, secondo l’Istat, l’agnello sulle tavole di Pasqua ha subito un calo del 50% circa.
Resta però il fatto che l’Italia è ancora il primo paese d’Europa per l’importazione di agnelli: ne importa circa il 40% da Romania, Ungheria e Polonia.

Il trasporto di animali è una pratica massacrante: oltre 1.500 chilometri percorsi, per più di trenta ore gli animali restano chiusi nei camion, senza acqua né cibo, ammassati uno sull’altro. Oltre al malessere che provano questi agnelli e capretti, il trasporto inquina l’aria, consuma carburanti fossili e rende la nostra Pasqua insostenibile dal punto di vista etico e ambientale.

Il primo suggerimento è dunque quello di celebrare una Pasqua con i prodotti che la natura ci offre senza sacrificio animale: verdura, frutta, cereali, uova e formaggi.

Coltivare il proprio orto, comprare dalle cascine locali a chilometro zero permette di non inquinare l’ambiente, risparmiare denaro, evitare inutili e dannosi imballaggi ed essere certi di avere un prodotto sano e genuino.
La natura sa cosa ci serve in ogni stagione: per questo nelle verdure e nella frutta di ogni mese troviamo i sali minerali, le vitamine e tutte le sostanze che ci aiutano ad affrontare ogni particolare periodo dell’anno.

Per chi vive in città e non ha altra scelta che recarsi nei supermercati, invito a leggere con attenzione le etichette, preferire cibo di provenienza italiana il più vicino possibile a dove viviamo, con un occhio alla data di scadenza. Una volta a casa, sistemiamo bene le confezioni nel frigorifero, nei diversi scomparti a seconda del tipo di alimento: questo ci aiuterà a conservare meglio ogni prodotto e a non farlo scadere.

Con gli avanzi del pranzo del giorno di Pasqua, con quei cibi che sono arrivati alla scadenza, si preparano ottime torte salate e focacce. Ogni zona d’Italia e del mondo ha la sua ricetta e la sua torta di Pasquetta, molto indicata da portare a tavola per una scampagnata, un picnic e una gita fuori porta.

Le uova di cioccolato e il loro impatto sociale e ambientale

uova pasqale di cioccolato

Anche le uova di cioccolato con sorpresa sono una delle tradizioni delle nostra Pasqua italiana. Il cioccolato è una pianta che richiede un grande consumo di acqua per la sua crescita. Si stima che servano migliaia di litri d’acqua per arrivare a produrre un chilogrammo di cioccolato. Le zone del mondo dal quale il frutto del cacao proviene sono molto lontane e il trasporto è particolarmente inquinante.
Il 70% del cacao del mondo proviene da quattro paesi africani: Costa d’Avorio, Ghana, Nigeria e Camerun. Anche in Italia si sta sperimentando questo tipo di coltivazione in serra per avere un nostro prodotto nazionale.

Perciò quando acquistiamo del cioccolato è importante notare la sua provenienza e accertarsi che il produttore rispetti i diritti dei lavoratori. Scegliamo un cioccolato biologico oppure con etichetta che ci mostri i criteri di sostenibilità ambientale adottati. Il marchio più noto a questo proposito è il FairTrade.

Comprare in un negozio locale o in una bottega artigianale del cacao e del cioccolato può essere un’ottima soluzione. Negozio Leggero prevede la possibilità di acquistare due mezze uova di Pasqua del tipo preferito e di scegliere la sorpresa da inserire. Un modo sostenibile per unire la qualità del cioccolato alla scelta della sorpresa e non trovarsi il solito inutile portachiavi di plastica.

Un’altra alternativa è quella di acquistare uova di associazioni che fanno ricerca in ambito ambientale o di associazioni che si occupano della tutela e del benessere animale. Il loro cioccolato e il ciclo di produzione magari non sarà del tutto biologico e sostenibile ma andremo a ridurre il nostro impatto con il denaro che aiuterà animali e ambiente a stare meglio.

Anche le associazioni e le realtà come Croce Rossa che aiutano chi ha problemi dopo la recente pandemia e con la guerra in corso sono una scelta forse un po’ meno sostenibile dal punto di vista dell’ambiente, ma senz’altro ottima a livello sociale.

Questi sono solo due consigli da mettere in pratica subito per la tavola delle prossime feste, per ciò che ha maggiore impatto a livello etico, sociale ambientale.

Quale di queste scelte farai per la prossima festività di Pasqua?

Immagine di copertina Rod Long on Unsplash

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