Gender gap, l’importanza dell’autonomia finanziaria
Si stima che occorreranno dai 100 ai 132 anni per colmare il divario di genere e raggiungere la parità tra uomini e donne.A livello globale, solo il 68,1% del Gender Gap è stato colmato: rispetto all’anno scorso, inoltre, le percentuali sono salite solo minimamente (il divario è passato da 136 a 132 anni).
Un quadro in cui ha contribuito anche l’Italia, considerando che le nostre lavoratrici sono state quelle che hanno pagato il prezzo più alto della pandemia in Europa.
Il divario di genere esiste ancora, con differenti gravità, in quasi tutto il mondo e tocca le donne in vari modi, si parte dalla vera e propria repressione agli abusi, dalle disuguaglianze sociali a quelle lavorative. Il Gender Gap Report misura il divario di genere in base a criteri economici, politici, in materia di educazione e di salute. Ma direttamente o indirettamente, molte delle situazioni di ingiustizia vissute dalle donne hanno radici nel divario di genere.
Divario di genere è in alcuni luoghi ‘calpestare i diritti basilari della persona-donna’, in altri diventa sfruttamento lavorativo, differenza salariale, minore accesso alle opportunità, la violenza domestica. Ma ad ogni latitudine e in ogni situazione, dalla più manifesta alla più sommersa, la soluzione al tema del divario di genere passa dall’autonomia finanziaria.
L’evento digitale “Gender gap: donne, reddito, libertà. L’autonomia finanziaria come trampolino per essere libere” è un confronto su attività e progetti concreti che possono aiutare le donne a raggiungere l’autonomia finanziaria per liberarle dal ricatto economico che le costringe in situazioni difficili, vite che non vogliono, violenza fisica e psicologica.
Imprese, operatori sociali e investitori possono avere tutti un ruolo nel ridurre le disuguaglianze e nel contribuire alla parità di genere. Nel video raccontano le proprie esperienze e il proprio punto di vista:
Romina Dossena, responsabile area formazione e lavoro, Fondazione S. Carlo;
Silvia Redigolo, responsabile comunicazione e marketing, Fondazione Pangea Onlus;
Sara Serafini, co-fondatrice, The Good in Town Società Benefit;
Simona Testoni, general partner, a|impact – Avanzi Etica Sicaf EuVeca S.p.a;
Samanthakhan Tihsler, Cofondatrice, Molce atelier onlus – Sartoria terapeutica.
L’evento digitale è stato organizzato da The Good in Town e si è svolto in diretta il 27 ottobre, moderato dalla giornalista Nicoletta Boldrini, Tech4future, tech & humanist soul.