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“Non sono ottimista, sono molto preoccupato che questa crisi uccida l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Questo vuol dire che dobbiamo impegnarci di più, è quello che stiamo facendo come Asvis. E’ il momento di spingere ora per non fare gli errori del passato, perché non ce lo possiamo assolutamente permettere” . E’ stato questo il tenore dell’intervento in streaming di Enrico Giovannini, portavoce Asvis, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, nel corso della videoconferenza del Salone del CSR del 30 marzo, tappa di Udine. Un intervento preoccupato, dunque, ma anche di sprone, affinchè il futuro venga affrontato senza dimenticare che, prima del Covid, il tema più urgente a livello planetario era costituito proprio dall’attuazione degli SDG, gli obiettivi di sviluppo sostenibile. E che tali obiettivi sono ancora fondamentali o forse ancora più importanti.
Cos’è l’Agenda globale per lo sviluppo sostenibile?
L’Agenda globale è un piano di azioni a favore delle persone, del pianeta e della prosperità da pianificare e portare a termine entro il 2030. Fra dieci anni la Terra sarà abitata da oltre 9 miliardi di persone, le diseguaglianze e la povertà saranno ancor più accentuate, così come l’inquinamento e il surriscaldamento creeranno ulteriori danni all’ambiente e, di conseguenza, un inesorabile peggioramento delle condizioni di vita nostre e delle nuove generazioni. Con questa consapevolezza, il 25 settembre 2015, 193 Paesi membri delle Nazioni Unite hanno approvato all’unanimità la risoluzione 70/1 “Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”. L’agenda si sviluppa su 17 obiettivi.
Quali sono i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile?
I 17 Goal (SDGs, Sustainable Development Goals) sono Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) che risponde alle esigenze delle generazioni attuali senza compromettere la capacità di quelle future di soddisfare i loro 169 target o traguardi. In ordine:
- sconfiggere la povertà: porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo;
- sconfiggere la fame: porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione, promuovere un’agricoltura sostenibile;
- salute e benessere: assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età;
- istruzione di qualità: fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di
apprendimento permanente per tutti; - parità di genere: raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment (maggiore forza, autostima e consapevolezza) di tutte le donne e le ragazze;
- acqua pulita e igiene: garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle
strutture igienico sanitarie; - energia pulita e accessibile: assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili,
sostenibili e moderni; - lavoro dignitoso e crescita economica: incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e
sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti; - imprese, innovazione e infrastrutture: costruire un’infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione ed un’industrializzazione equa, responsabile e sostenibile;
- ridurre le disuguaglianze: ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le nazioni;
- città e comunità sostenibili: rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e
sostenibili; - consumo e produzione responsabili: garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo;
- lotta contro il cambiamento climatico: promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il
cambiamento climatico; - vita sott’acqua; conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile;
- vita sulla terra: proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno, e fermare la perdita di diversità biologica;
- pace, giustizia e istituzioni forti: promuovere società pacifiche e più inclusive per uno sviluppo
sostenibile; offrire l’accesso alla giustizia per tutti e creare organismi efficienti, responsabili e inclusivi a tutti i livelli; - partnership per gli obiettivi; rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile.
Cosa sono le cinque “P”?
Le cinque “P” sono le aree tematiche sulle quali fanno perno i 17 obiettivi:
Persone: eliminare fame e povertà in tutte le forme e garantire dignità e uguaglianza;
Prosperità: garantire vite prospere e piene in armonia con la natura;
Pace: promuovere società pacifiche, giuste e inclusive;
Partnership: implementare l’agenda attraverso solide partnership;
Pianeta: proteggere le risorse naturali e il clima del pianeta per le generazioni future.
La nascita dell’Agenda 2030, un evento storico
L’adozione dell’Agenda globale delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile e degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 2030 rappresenta un evento storico. Tutti gli stati che hanno aderito, senza più distinzione tra sviluppati, emergenti e in via di sviluppo, hanno ammesso insostenibilità del precedente modello di sviluppo, non solo sul piano ambientale, ma anche su quello economico e sociale. Pertanto ogni paese si impegna a definire una propria Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile (SNSvS) e deve rendere conto all’interno di un processo coordinato dall’ONU. Inoltre l’attuazione dell’Agenda richiede un importante coinvolgimento di tutte le componenti della società: imprese, settore pubblico, società civile, istituzioni filantropiche, università, centri di ricerca, operatori dell’informazione e della cultura.
La strategia dell’Italia per l’Agenda 2030
A livello nazionale l’attuazione della Strategia si raccorda con i documenti programmatici esistenti, in particolare con il Programma Nazionale di Riforma (PNR) e più in generale il Documento di Economia e Finanza-DEF, seguendo la declinazione degli obiettivi a livello comunitario. A livello nazionale il lavoro di definizione è condotto dal Ministero dell’Ambiente, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dal Ministero dell’Economia. Nella fase di sviluppo sono state coinvolte le amministrazioni centrali, regionali, il mondo della ricerca e accademico, il tutto coordinato dalla Commissione nazionale per lo sviluppo sostenibile presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, che discute e approva una relazione annuale sull’attuazione.
L’impatto del Covid-19, cosa sta cambiando?
“Intendiamo contribuire alla riflessione sull’impatto della crisi epidemica per cercare di rispondere ai quesiti che oggi in tutto il mondo caratterizzano il dibattito sulle possibili conseguenze della pandemia – spiega il portavoce dell’ASviS, Enrico Giovannini – Questa analisi smentisce, una volta per tutte, l’idea che una crisi economica faccia bene allo sviluppo sostenibile come definito dall’Agenda 2030 che comprende le dimensioni economiche, sociali, ambientali e istituzionali”.
L’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), organizzazione nata nel 2016 su iniziativa della Fondazione Unipolis e dell’Università di Roma “Tor Vergata”, ha portato a termine un interessante studio su come la pandemia causata dal Covid-19 stia mettendo a rischio il raggiungimento di alcuni dei 17 obiettivi. La proiezione è stata fatta a breve termine della crisi ipotizzando l’eliminazione delle attuali restrizioni alla mobilità delle persone e allo svolgimento delle attività economiche entro il mese di giugno. Vediamo quali possono essere gli sviluppi e le conseguenze andando per ordine:
Obiettivo 1 – Goal 1
Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo.
La forzata interruzione delle attività produttive, l’incertezza sul futuro e una conseguente perdita di posti di lavoro porteranno un aumento della povertà a vari livelli, allontanando il raggiungimento dell’obiettivo.
Obiettivo 2 – Goal 2
Goal 2, porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere
Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile
L’ASviS ha analizzato l’andamento del settore agricolo, i cui indicatori dovrebbero rimanere invariati ma per i comportamenti alimentari è atteso un peggioramento legato alle minori disponibilità economiche e che potrebbe determinare la qualità del cibo consumato.
Obiettivo 3 – Goal 3
Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età.
Il lockdown ha drasticamente diminuito i morti e i feriti a causa di incidenti stradali. Non è inoltre previsto un peggioramento dei tassi di mortalità complessivi, dato che il numero e la distribuzione per età della mortalità da Covid-19 non dovrebbe influenzare gli indicatori usati per il calcolo dell’indice composito.
Obiettivo 4 – Goal 4
Assicurare un’istruzione di qualità, equa ed inclusiva, e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti
La prolungata chiusura delle scuole, sebbene sostituita dall’insegnamento a distanza, rischia di avere ricadute negative sulla capacità di insegnamento e, di conseguenza, sulla preparazione degli studenti. Il numero di diplomati e laureati dovrebbe invece restare invariato. Il fermo delle attività produttive determinerà di conseguenza una minore attività di formazione dei lavoratori.
Obiettivo 5 – Goal 5
Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment di tutte le donne e le ragazze
L’analisi ritiene che le donne con figli in età prescolare saranno più colpite dalla crisi rispetto a quelle senza, a causa della più fragile condizione in cui versano. In relazione alla parità di genere, l’emergenza sanitaria non dovrebbe avere conseguenze sulla presenza femminile nelle istituzioni e sui ruoli decisionali nelle imprese.
Obiettivo 6 – Goal 6
Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienicosanitarie
L’anomala situazione attuale non dovrebbe influire sulle risorse idriche e strutture igienicosanitarie.
Obiettivo 7 – Goal 7
Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni
Si stima un aumento della quota di energie rinnovabili dovuto alla diminuzione dei consumi energetici primari e finali, più che a una maggiore produzione di energia da fonti rinnovabili.
Obiettivo 8 – Goal 8
Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti. Anche questo obiettivo, come il Goal 1, subirà un grave contraccolpo negativo. Il blocco delle attività economiche porterà a un calo del Pil, dell’occupazione e a un contemporaneo aumento della disoccupazione, della quota di part-time involontario e dei Neet, ovvero coloro (prevalentemente giovani) che non sono impegnati nello studio, nella formazione o nel lavoro.
Obiettivo 9 – Goal 9
Costruire una infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione e una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile.
L’Alleanza previsto un aumento delle emissioni, legato alla diminuzione nell’utilizzo dei mezzi pubblici preferendo i mezzi propri per prudenza e paura. Le industrie che continueranno a produrre saranno quelle più inquinanti.
Obiettivo 10 – Goal 10
Ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le nazioni.
L’analisi dei trend sulla distribuzione dei redditi e sul livello di disuguaglianza economica della popolazione osservati durante la precedente crisi, a partire dal 2008, portano a prevedere che le disuguaglianze subiranno un peggioramento, in particolare per le fasce più deboli della popolazione, come quella degli stranieri.
Obiettivo 11 – Goal 11
Rendere la città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili.
Non si prevedono sostanziali cambiamenti per gli indicatori strutturali, come l’abusivismo edilizio e la disponibilità di verde urbano. Mentre si verificherà una diminuzione dell’inquinamento urbano dovuto al blocco delle attività e alle restrizioni.
Obiettivo 12 – Goal 12
Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo.
Si prevede una complessiva riduzione del consumo delle risorse, dovuto al calo delle attività produttive e una crescita del consumo di materia rispetto al Pil, in quanto sono rimaste attive le industrie con il consumo di materiale più importante.
Obiettivo 13 – Goal 13
Adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze. Importante riduzione delle emissioni di CO2 dovuta all’interruzione, anche se temporanea delle attività produttive e generale miglioramento di tutti gli indicatori connessi al cambiamento climatico.
Obiettivo 14 – Goal 14
Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile. Situazione statica. Continuano le attività di pesca in quanto ritenute essenziali, ma anche le aree marine protette non dovrebbero subire cambiamenti dovuti all’attuale situazione.
Obiettivo 15 – Goal 15
Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno, e fermare la perdita di diversità biologica. Il blocco della circolazione e delle attività produttive potrebbe avere effetti benefici sulla biodiversità proprio per il minor intervento delle attività umane. Non si prevede invece nessun impatto su indicatori strutturali quali la copertura e la frammentazione del suolo.
Obiettivo 16 – Goal 16
Promuovere società pacifiche e più inclusive per uno sviluppo sostenibile, offrire l’accesso alla giustizia per tutti e creare organismi efficienti, responsabili e inclusivi a tutti i livelli
Grazie alle limitazioni imposte alla libertà di circolazione, è previsto un calo dei crimini, anche se, evidenzia il rapporto, “nel precedente periodo di crisi, l’aumento della povertà è stato associato, con qualche ritardo, all’aumento di comportamenti criminali”. I tempi giudiziari dei procedimenti civili e penali saranno rallentati e dilatati per l’adozione delle misure per il contenimento del contagio. In aumento la fiducia dei cittadini nei confronti delle forza dell’ordine.
Obiettivo 17 – Goal 17
Rafforzare il partenariato mondiale e i mezzi di attuazione per lo sviluppo sostenibile.
Non dovrebbero esserci effetti dovuti alla crisi sulla dimensione relativa alla cooperazione internazionale, poiché i fondi per l’Aiuto pubblico allo Sviluppo per il 2020 sono già stati stanziati.
Previsioni Agenda 2030
Cosa succederà nei prossimi mesi? E’ difficile prevederlo. Le imprese pur di uscire dall’impasse e superare la crisi economica potrebbero accantonare le best practice della sostenibilita? Secondo Enrico Giovannini il rischio esiste, come accadde nel 2008-2009, dove le politiche economiche orientate a far riprendere l’economia e a creare posti di lavoro ebbero la precedenza. Ma, ritiene d’altra parte, che la finanza internazionale era già orientata alla sostenibilità e questa pandemia dimostra i rischi di un approccio non sostenibile.
“Ci sarà una diversificazione a favore di alcune attività come quelle le relative alla salute – spiega il portavoce ASvis- ma anche gli investimenti in energia rinnovabile continueranno, perché al di là della situazione di breve termine, il cambiamento di paradigma ormai è nelle cose e anche nelle preferenze delle persone”.