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Che cos’è il PNRR
Durante la pandemia, l’Italia e l’Europa hanno subito pesanti danni economici: per questo i paesi del UE necessitavano di incentivi utili a rilanciare la loro economia. Proprio per questa ragione, l’UE ha messo a disposizione dei fondi utili alla ricostruzione del tessuto economico di tutti i paesi dell’Unione: il cosiddetto Recovery Plan.
Per usufruire di questi fondi, ogni Stato ha dovuto presentare dei piani che mostrassero come sarebbero stati utilizzati i fondi del Recovery per ristabilire l’economia del paese. Proprio per questa ragione è nato il PNRR, un acronimo che sta per Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Questo documento descrive per filo e per segno quali sono i progetti che l’Italia intende portare a termine grazie ai fondi messi a disposizione dall’UE.
Così il 30 aprile del 2021 l’Italia ha stipulato il suo PNRR, che è stato successivamente trasmesso alla commissione europea per avere una prima approvazione. Questa è arrivata nel giugno del 2021, mentre quella definitiva è arrivata il 13 luglio del 2021. Nel documento approvato dall’Unione Europea sono presenti tutti i diversi obiettivi e i traguardi da raggiungere entro un limite di tempo.
I piani del PNRR devono essere controllati periodicamente. Per questo sono stati stilati dei meccanismi di verifica ad opera del Ministro per l’Economia Paolo Gentiloni e il Ministro dell’Economia e Finanze Daniele Franco. Questi controlli vengono fatti per verificare se i fondi dell’UE sono davvero utili per raggiungere gli obiettivi prefissati.
La prima rata ricevuta dallo stato italiano è arrivata il 13 aprile del 2022 a seguito della valutazione positiva degli obiettivi presenti nel PNRR, obiettivi che sono stati pienamente raggiunti nel 2021.
Il piano del 2022 ha permesso di alzare ulteriormente l’asticella grazie agli obiettivi più complessi che si sono prefissati.
Queste finalità sono chiamate missioni e nel PNRR ce ne sono ben 6 che, a loro volta, si suddividono per componenti. Ogni obiettivo riguarda materie specifiche, come ad esempio la transizione ecologica, lo sviluppo dell’economia, lo sviluppo delle pubbliche amministrazioni ecc.
Di seguito troverai gli obiettivi che si è posta l’Italia per garantirsi i fondi messi a disposizione dalla Commissione Europea.
Le missioni del PNRR
Missione 1
Per capire cos’è il PNRR, bisogna partire dalla prima missione. Questa ha l’obiettivo di ridurre i divari a livello strutturale sulla competitività, la produttività e la digitalizzazione. Per questo la missione si compone di tre obiettivi principali:
- Trasformare profondamente la PA attraverso la digitalizzazione. Attraverso questo piano si vuole rendere il servizio della PA più efficiente e facilmente accessibile attraverso interventi sulle infrastrutture digitali e trasferendo i dati in possesso delle amministrazioni stesse sui Cloud. Questo sistema, oltre a rinforzare la cybersecurity, permette di rispettare il principio di once only, secondo cui le PA devono evitare di chiedere ai cittadini e alle imprese informazioni già fornite in precedenza;
- Digitalizzare e innovare il sistema produttivo. I settori considerati prioritari sono la tecnologia, la ricerca e sviluppo e l’industria. Questa componente ha l’obiettivo di investire in processi di internalizzazione della produzione valorizzando ulteriormente il made in Italy;
- Cultura e turismo sono i soggetti di questa missione che ha l’obiettivo di valorizzare i siti storici per migliorare l’accessibilità, la sicurezza e l’attrattività di questi luoghi. Essi rappresentano la punta di diamante per valorizzare al massimo il brand del Paese anche attraverso l’esaltazione di siti minori, come i piccoli borghi;
- Anche le strutture turistiche e alberghiere sono al centro di questo progetto del PNRR: l’obiettivo è di rendere più alti gli standard dei servizi e aumentare l’attrattività del nostro Paese.
Missione 2
Focus di questa missione è la transizione ecologica per combattere al meglio il riscaldamento globale dovuto alle emissioni. In particolare, si parla di:
- Economia circolare e agricoltura: attraverso la gestione dei rifiuti si punta ad avere un’economia circolare sfruttando al massimo lo sviluppo di impianti di trattamento dei rifiuti cercando di rimettere in commercio materie prime riciclate. Puntare ad una filiera agroalimentare sostenibile è un altro tassello che compone questo punto;
- Decarbonizzazione e utilizzo dell’idrogeno: si vuole quindi eliminare l’utilizzo delle fonti fossili attraverso lo sviluppo sempre maggiore di energie rinnovabili come l’idroelettrica e l’eolica. Anche l’utilizzo dell’idrogeno rappresenta un punto chiave di queta componente, insieme alla mobilità sostenibile caratterizzata da mezzi elettrici o a basso tasso di emissioni;
- Aumentare l’efficienza energetica degli immobili pubblici e privati;
- Tutela del territorio e risorsa idrica: con l’obiettivo di migliorare la resilienza del territorio nei confronti dei cambiamenti climatici, soprattutto per quanto riguarda le biodiversità e l’approvvigionamento delle risorse idriche.
Missione 3
Qui l’obiettivo è quello di rendere le infrastrutture italiane più moderne, digitali e con un basso impatto ambientale. Questa missione è caratterizzata da due componenti principali:
- Sviluppo rete ferroviaria: si vuole potenziare al massimo il trasporto ferroviario italiano soprattutto nella zona meridionale del paese, creando collegamenti più efficaci sia per quanto riguarda il trasporto merci sia per quanto riguarda il trasporto delle persone. L’obiettivo è quello di connettere l’alta velocità con la rete ferroviaria regionale con annessa messa in sicurezza;
- Digitalizzazione della logistica: si vuole quindi rendere la logistica sostenibile attraverso interventi di sicurezza sulle strade e renderle affidabili sfruttando le soluzioni fornite dall’innovazione tecnologica.
Missione 4
Questa missione ha come obiettivo quello di rafforzare lo sviluppo dell’economia della conoscenza attraverso interventi mirati a sistemare le criticità del nostro sistema d’istruzione, formazione e ricerca. Le due componenti di questa missione sono:
- Potenziare l’offerta di formazione a tutte le età: i 19 miliardi destinati a questo progetto hanno la finalità di rafforzare l’offerta formativa del corpo docente anche attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici utili alla didattica;
- Innalzare il potenziale di crescita del sistema economico: si vuole quindi rafforzare la relazione tra ricerca ed impresa per creare un modello basato sulla conoscenza utile all’innovazione aziendale.
Missione 5
Attraverso questa missione si mira a sostenere la parità di genere e contrastare le discriminazioni, oltre a favorire l’occupazione giovanile e lo sviluppo del Mezzogiorno. Le 3 componenti di tale missione sono:
- Politiche per il lavoro: si vuole trasformare il mercato del lavoro facilitando la mobilità lavorativa. Obiettivo di questa componente è anche quello di aumentare la qualità e la quantità dei corsi di formazione per i giovani e i disoccupati così da garantire un più facile reinserimento nel mondo del lavoro;
- Valorizzazione del settore terziario e del sociale: ha l’obiettivo di migliorare i sistemi di protezione e inclusione a favore di persone emarginate anche attraverso il ruolo dello sport. L’intervento include anche il miglioramento dell’accessibilità alle residenze pubbliche e private;
- Riequilibrio e coesione territoriale: si vogliono rafforzare le strategie nazionali nelle politiche del Sud migliorando i servizi scolastici, sanitari e sociali di questi territori.
Missione 6
Questa missione ha l’obbiettivo di affrontare gli aspetti critici del sistema sanitario nazionale rendendo i servizi congrui ai bisogni dei pazienti. Questo può avvenire attraverso il miglioramento delle infrastrutture e delle tecnologie utili anche alla ricerca e all’innovazione. Le 2 componenti sono:
- Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale: attraverso il potenziamento e la creazione di strutture e presidi territoriali come case di comunità e ospedali si vogliono rafforzare le prestazioni erogate sul territorio;
Innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale: con l’obiettivo di innovare la sanità pubblica e valorizzare gli investimenti nel sistema della salute per quanto riguarda le risorse umane, digitali, strumentali, tecnologiche e strutturali.