In Italia, casca a due giorni dal voto per il rinnovo del Parlamento italiano lo sciopero per il clima indetto da Fridays for future, il movimento nato nel 2018 dall’attivista Greta Thunberg che coinvolge milioni di giovani e meno giovani nella continua sensibilizzazione dell’opinione pubblica e dei politici verso l’emergenza del cambiamento climatico.
“Dopo quattro anni di scioperi, le persone si stanno svegliando, ma i responsabili politici sono ancora fermi”, afferma Alice Quattrocchi portavoce del movimento Fridays for future di Catania in un comunicato stampa “Abbiamo organizzato marce e incontrato politici, ci siamo impegnati tutti i giorni per avere un impatto, oltre che per informare le persone di cosa succederà nei prossimi decenni. Oggi abbiamo davanti nuove elezioni, ma la crisi climatica è ancora assente dal dibattito. Più noi parliamo di clima, più i principali partiti sembrano fare a gara per prenderci in giro con belle parole a favore dell’ambiente, senza nessun piano completo, ma anzi chiedendo nuovi rigassificatori o altre misure che accelerano la catastrofe climatica” .
Effettivamente, come avevamo notato anche noi l’impegno dei partiti sul clima è davvero molto basso e certamente non centrale come dovrebbe essere in questo momento.
Le emissioni di CO2 non si stanno riducendo, ma continuano ad aumentare. Il mondo continua a espandere le infrastrutture per i combustibili fossili e a versare quantità astronomiche di denaro solo a favore di poche aziende e nel nome dei loro extraprofitti, con somme di guadagno pari al 700% di quelle normali.
Domani 23 settembre in tante piazze d’Italia Fridays for future ha richiamato le persone a partecipare alla manifestazione che intende richiamare ancora una volta l’attenzione sul clima e sulla giustizia climatica.
Ecco tutte le città dove si svolgerà la manifestazione: Alessandria, Ancona, Bergamo, Bologna, Bormio, Brescia, Cagliari, Caltanissetta, Catania, Chieri, Chieti, Como, Cuneo, Firenze, Forlì, Genova, Gorizia, Lecce, Lecco, Mantova, Messina, Milano, Modena, Padova, Palermo, Pavia, Pesaro, Piacenza, Pisa, Pistoia, Potenza, Ravenna, Roma, Siena, Torino, Trieste, Udine, Val si Susa, Venosa, Ventimiglia e Sanremo, Vercelli, Verona, Viterbo e Voghera.
A Milano ci saremo anche noi.
Le proposte di FFF
Molti pensano che questo movimento, forse perché costituito in prevalenza da giovani che la società tende a marginalizzare, scenda in piazza per protestare ma senza avere concrete proposte.
In realtà è stato realizzato un documento articolato e con proposte concrete e precise, l‘Agenda Climatica, in cui ci sono una serie di suggerimenti destinati al Governo, in 5 aree tematiche di intervento con tanto di previsione di spesa e benefici portati: Trasporti e mobilità, Energia, Lavoro, Acqua, Edilizia e povertà energetica.
Una manifestazione globale
#peoplenotprofit è lo slogan di riferimento (e hashtag per i social) di questa manifestazione che vuole portare l’attenzione anche sul tema della giustizia climatica, in base alla quale gli Stati dovrebbero evitare che a pagare i costi del cambiamento climatico e della transizione green siano proprio le fasce della popolazione meno abbienti.
Con lo Sciopero Globale per il Clima si chiede ai politici e ai leader mondiali di dare priorità alle persone, non al profitto. E – a proposito di giustizia climatica – si chiede di ascoltare le voci dei MAPA (Most Affected People and Areas) e che si mettano immediatamente al lavoro per garantire i finanziamenti necessari contro le perdite e danni subite dalle comunità più colpite dalla crisi climatica.
Questo sciopero globale si svolgerà in tutti i continenti e coinvolgerà 7500 città.