Biodiversità e aziende, il Summit di 3Bee a Milano

Il primo 3Bee Biodiversity Summit si è svolto a Milano in occasione delle giornate dedicate alle Api e alla Biodiversità. Una giornata di confronto per definire i tre pilastri del 2023 per la tutela della biodiversità nelle imprese e nell'economia internazionale

Il 19 maggio a Milano si è parlato di biodiversità. 3Bee, azienda e startup agri-tech che sviluppa sistemi intelligenti di monitoraggio e diagnostica per la salute delle api, ha messo insieme l’occasione della Giornata Mondiale delle Api e la Giornata della Diversità Biologica per riunire esperti del mondo della ricerca scientifica, delle aziende e della comunicazione attorno al tema degli impollinatori e della biodiversità.

Stiamo perdendo biodiversità ad una velocità superiore a quella dei periodi storici precedenti: la perdita degli impollinatori è strettamente collegata alla perdita di biodiversità in ogni habitat. Occorre agire subito per mitigare il cambiamento climatico e la perdita di specie. Il summit sulla biodiversità è stata un’occasione per discutere e riflettere insieme sulle azioni da intraprendere per la salvaguardia di specie e habitat naturali.

Niccolò Calandri, CEO di 3Bee, ha aperto la giornata ricordando tre punti essenziali da mettere subito in pratica a livello aziendale:

Monitorare. Ogni azienda deve sapere quali specie sono presenti nel proprio territorio e qual è il loro stato di salute per potere intervenire in modo corretto.

Rigenerare, perché non è più sufficiente essere sostenibili. Stiamo distruggendo le risorse naturali del Pianeta e dobbiamo arrivare ad essere nature-positive anche a livello aziendale.

Divulgare. Le aziende dovranno essere oneste con i consumatori e gli stakeholder, comunicare i passi reali fatti verso la sostenibilità, l’economia circolare e la nature-positive.

La tecnologia ci aiuta a monitorare la presenza di impollinatori e a valutare i migliori interventi per ogni singola azienda e territorio. È un grande supporto per mantenere sani gli ecosistemi e la biodiversità. Come ha ricordato nel suo intervento John Friendman, Ag Funder, in dieci anni gli investimenti nelle tecnologie che aiutano a monitorare e tutelare la biodiversità sono aumentati di dieci volte.

La biodiversità è la grande ricchezza e varietà del nostro Pianeta, ma per la sua salvaguardia deve essere vista anche anche come una grande opportunità soprattutto per le aziende. Ecco come stanno aumentando la conoscenza e la salvaguardia della biodiversità alcune importanti aziende italiane.

Case study: la biodiversità come opportunità per le aziende

Tra le aziende partecipanti al 3Bee Biodiversity Summit per raccontare le loro buone pratiche di salvaguardia degli impollinatori e degli ecosistemi, c’erano DHL Italia, CAV (Società Concessioni Autostradali Venete), e Genagricola 1851: tre esempi di aziende che dimostrano come la biodiversità può essere anche un’opportunità di miglioramento e crescita aziendale.

Salvaguardare il territorio permette di risparmiare e riconvertire. Comunicare il proprio impegno ambientale ha un ritorno in termini di vantaggi economici e fiscali.

DHL Italia ha messo in pratica azioni concrete per salvaguardare impollinatori e biodiversità. Attraverso il progetto di 3Bee, Bee the Change, ha installato casette per le api che aiutano a conoscere la biodiversità del territorio e a monitorare la presenza di impollinatori. Inoltre ha avviato due progetti di recupero interessanti. Uno riguarda il recupero e la manutenzione dei pallet in legno che ha portato a salvare 40 alberi e a recuperare circa 60 bancali ogni giorno. L’altro riguarda il recupero e riutilizzo dei DPI, dispositivi di protezione individuali: attraverso il loro corretto recupero hanno creato un materiale di riciclo adatto per pavimentare le aree gioco per bambini.

Sulle autostrade monitorate da CAV, i sensori presenti danno informazioni importanti per valutare il cambiamento climatico e per monitorare impollinatori e biodiversità. Grazie alla loro piattaforma Cassandra, i dati registrati permettono di ricavare un indice di resilienza ai cambiamenti climatici delle diverse infrastrutture.

L’azienda gestisce anche sette parchi nel territorio attraversato delle loro strade e tre oasi di biodiversità, un modo per restituire alla natura quello che il cemento delle strade è andato a sottrarre. L’acqua di prima pioggia che cade sulle strade gestite da CAV viene raccolta e filtrata in modo da essere riutilizzata nel territorio stesso, un esempio da considerare e implementare verso una soluzione basta sulla natura.

Rigenerare le risorse naturali, l’esempio di Genagricola 1851

Tra le aziende presenti al 3Bee Biodiversity Summit Genagricola 1851, nata appunto nel 1851, è una tra le più estese realtà agricole italiane con oltre venti aziende del settore agroalimentare e vitivinicolo e più di 14.000 ettari coltivati.

I valori aziendali di Genagricola 1851 si riassumono in quattro parole: inclusione, territorio, modernità e avanguardia.

Lavorando nel settore agricolo, la sostenibilità è un valore aziendale importante. La popolazione mondiale è in crescita è ha bisogno di cibo. Allo stesso tempo, produrre cibo consuma notevoli risorse che la Terra ci offre.

Per affrontare questa sfida, Genagricola 1851 si impegna ad utilizzare energia pulita, ha ridotto l’uso di sostanze chimiche e il consumo idrico e realizza progetti nel campo della sostenibilità.

Con Francesco Marchese, Marketing Corporate di Genagricola, ho parlato di come l’agricoltura sia un settore sottoposto a grave rischio collegato alla perdita di biodiversità ambientale. Se pensiamo che il 70% delle piante ha bisogno di impollinatori, capiamo subito questa stretta connessione.

Consumare il suolo richiede anche di rigenerare le risorse utilizzate. Ad esempio, per ridurre l’impatto delle colture, Genagricola 1851 ha adottato i principi dell’agricoltura simbiotica, un sistema di produzione agroalimentare che mira al ripristino, al mantenimento e al miglioramento della biodiversità e della funzionalità microbica dei suoli. Utilizzando dei funghi nel terreno, contribuisce a fissare le sostanze nutritive e riduce (o azzera) la concimazione chimica.

Alcune aree ai margini delle loro coltivazioni sono mantenute con specie selvatiche per ricreare scrigni di biodiversità. Altre zone umide sono state rinaturalizzate e Genagricola 1851 semina fiori e erbe utili agli impollinatori lungo alcune strade delle proprie aree agricole: 30 diverse essenze con fioriture scalari durante il periodo primaverile.

Una grande azienda che produce molto si deve impegnare a restituire le risorse prelevate dalla Terra, anche riservando delle aree a compensazione che per Genagricola 1851 arrivano fino al 15% della superficie agricola aziendale creando zone a tutela della biodiversità e degli impollinatori e acquisendo una zona di oltre 1.700 ettari di foresta naturale in Romania.

Una giornata interessante, ricca di buone pratiche ed esempi da seguire, perché aziende e cittadini, tutti insieme dobbiamo fare la nostra parte per salvaguardare la biodiversità e gli impollinatori: non è solo un compito da svolgere, ma anche una grande opportunità per costruire e migliorare il presente e il futuro di tutti gli abitanti del Pianeta.

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