Una buona colazione ci fa cominciare bene la giornata. Il profumo di pane appena sfornato e di brioche fa partire la serotonina prima ancora dell’assaggio. Fare colazione da ‘BUM – Buoni un mondo‘ offre una dimensione in più a questa esperienza: il senso tangibile della solidarietà e dell’amicizia. BUM è un locale moderno, all’interno del nuovo quartiere di Milano Sud “Five Square”, un panificio nato per l’inserimento lavorativo e la formazione di persone con disabilità, migranti rifugiati e giovani fragili, grazie al Gruppo L’Impronta, Cooperativa che da anni lavora per l’inclusione delle persone con disabilità e fragili.
Da BUM è cominciata la giornata di volontariato sociale di un gruppo di giovani under 35, dipendenti di Schneider Electric, coinvolti nel programma internazionale di sviluppo professionale ‘Step Up Your Talent’, per i quali The Good in Town, collaborando con il Gruppo L’Impronta, ha organizzato un’esperienza immersiva destinata ad ‘accorciare le distanze con la diversità’, attraverso attività di “Mani in pasta” e nella terra.
L’attività si inserisce nell’impegno aziendale sui territori, parte della strategia di Sostenibilità aziendale, e mira a rendere i dipendenti e collaboratori dell’azienda cittadini più consapevoli e attori del cambio culturale verso un’impresa sempre più sostenibile.
“Step Up Your Talent è un programma di sviluppo che dura nove mesi; da qualche anno abbiamo deciso di concludere questo percorso intenso con una giornata che generi un forte impatto, sia sulla società e sulle persone, sia sui colleghi che, tornando alle loro attività lavorative, possano affrontarle con una mentalità ancora più aperta e orientata all’inclusione e alla collaborazione” – Marco Gamba, Innovation Program Manager di Schneider Electric.
I giovani dipendenti per una giornata hanno fatto parte integrante della squadra di BUM nei laboratori di pane e dolci – Buoni Un Mondo e i campi di Cascina Agrivis.
Entrambe le realtà di BUM sono frutto di un’attività di riqualificazione del territorio finalizzata a creare soluzioni abitative e opportunità di reinserimento lavorativo di persone con fragilità.
L’impegno sui territori passa anche attraverso la valorizzazione della diversità e l’inclusione
Diversità e inclusione. Oggi si sente parlare parecchio di questo tema in ambito aziendale, riconoscendolo come un tassello fondamentale non solo dell’equità sociale e dell’etica aziendale, ma come elemento di crescita delle persone e dell’impresa. La diversità in azienda porta valore, contribuisce a rendere l’azienda migliore, come diversi studi oramai affermano.
Aprirsi alla diversità in azienda significa fare entrare nuovi talenti e trattenere i giovani, che preferiscono un ambiente inclusivo; significa anche migliorare il clima aziendale e stimolare la creatività e una cultura di crescita personale.
Purtroppo, solo il 6% delle aziende italiane sta realmente sviluppando una cultura inclusiva sul posto di lavoro, secondo l’EY European DEI Index.
Ma come si fa a fare inclusione in azienda, a trasformare gli impegni e le policy ‘teorici’ in ‘cultura aziendale’?
Il primo passo è quello di accorciare le distanze con la diversità.
Lo sottolinea Simona Tonani del Gruppo L’Impronta: ‘Tutti in un momento della vita possiamo vivere in una condizione di salute, fisica o mentale, che in ambiente sfavorevole diventa disabilità. La disabilità è una distanza tra la persona e l’ambiente. Più la distanza è grande e più lo sarà la disabilità’.
Ridurre questa distanza, attraverso esperienze che avvicinano, è quindi il primo passo per creare cultura inclusiva nelle persone e nell’azienda.
La scelta di Schneider Electric per il team di Step Up Your Talent, va proprio in questa direzione.
Una giornata particolare, tra inclusione e lotta allo spreco alimentare
Il team di Schneider Electric ha avuto modo di affiancare persone con disabilità che lavorano presso BUM e Cascina Agrivis, vivendo con loro una giornata all’insegna della sostenibilità: in Cascina si coltivano prodotti biologici e grazie alla collaborazione con realtà come Bella Dentro e Babaco Market si contribuisce alla riduzione dello spreco alimentare trasformando verdura e frutta che non può essere distribuita in passate e succhi di frutta. Un’attività che gli ospiti della giornata hanno vissuto in prima persona, contribuendo alla pulizia della frutta e all’etichettatura delle bottiglie.
I gruppi di volontari di Schneider Electric hanno contribuito alla raccolta di piccoli frutti di bosco, alla pulizia del basilico e ad altre attività di routine della Cascina, conoscendo da vicino chi lavora lì ogni giorno e condividendo qualche piccolo segreto per curare le piante del “giardino” di casa. Si sono inoltre alternati nei laboratori di trasformazione alimentare nati con l’obiettivi di ridurre gli sprechi: gli alimenti che verrebbero scartati dai circuiti della grande distribuzione, pur essendo validi dal punto di vista nutrizionale, vengono ripresi qui e trasformati in salse, marmellate e succhi di frutta.
Con una gamma di quasi 40 prodotti trasformati e oggi venduti anche online, Agrivis dimostra come la lotta allo spreco alimentare può generare nuovi prodotti, di alta qualità, contribuendo allo stesso tempo a una reale inclusione lavorativa.
Divertirsi insieme fa parte dell’esperienza
Dopo le attività manuali i gruppi hanno potuto sperimentare l’accoglienza e le capacità di inclusione del team di animatori con fragilità che frequentano la Cascina.
Tutti sono stati coinvolti in un’attività di intrattenimento con la musica, linguaggio universale, che ha permesso a ognuno di mettersi in gioco e dimenticare ruoli, ufficio e timidezza.
Tutte le attività della giornata, particolarmente immersive, avevano un unico obiettivo: sperimentare, nutrire le relazioni tra persone, conoscere “l’altro” in un contesto diverso da quello già noto.
Un’esperienza che il team di Schneider Electric ha vissuto con partecipazione e che farà parte di un bagaglio personale che porteranno in azienda per dare consistenza a una cultura inclusiva.