Silvia Totaro, ecco la sostenibilità di Nespresso

Nespresso da oltre 10 anni porta avanti un programma organizzato e articolato per l’ambiente e le comunità, perché ogni caffè possa essere offerto con consapevolezza

Sedurre fin dall’accoglienza; è questo che fa ciascuna delle 70 boutique Nespresso distribuite in Italia. Entro e vengo accolta con un sorriso e un caffè, ottimo per altro. Porgo il mio sacchetto pieno di capsule esauste da riciclare e mi viene data la nuova busta in cui raccoglierò le prossime. Con il mio nominativo faccio il nuovo ordine e associato ad esso c’è quasi sempre un omaggio o un’offerta dedicata. Lo ammetto, è un’esperienza piacevole.

Per questo con The Good in Town ho voluto contattare Silvia Totaro, Sustainability and SHE Manager di Nespresso Italia, e approfondire con lei l’impegno che Nespresso sta portando avanti per partecipare concretamente alla transizione ecologica.

Un percorso di certificazioni e riconoscimenti

Nel 2022 Nespresso ha ricevuto a livello globale la certificazione B-Corp e Nespresso Italiana ha assunto lo status di Società Benefit.

A gennaio 2023 Nespresso ha invece ottenuto la certificazione per la parità di genere, secondo lo standard internazionale UNI/PDR 125:2022. La prima azienda di caffè certificata in Italia per il suo impegno nella creazione di un ambiente di lavoro inclusivo grazie anche al 67% di dipendenti donna, a un divario di compensi fra maschi e femmine che è inferiore all’1% e al baby leave, ovvero il congedo di tre mesi retribuito al 100% di cui possono usufruire i papà o secondi caregiver nei primi sei mesi dalla nascita o dall’adozione di un bambino. La certificazione arriva dopo il lancio del primo Manifesto di Parità oltre i generi, attraverso cui l’azienda ha condiviso le azioni messe in campo per promuovere inclusione e diversità, dentro e fuori l’azienda.

Con questo percorso l’azienda ha voluto infatti consolidare una strategia già da tempo adottata a beneficio dell’ambiente e delle comunità in cui opera e che si articola nei tre pilastri: cura per la circolarità, cura per il clima, cura per le comunità.

Nespresso per l’Italia: i 3 pilastri e le 4 iniziative

Era il 2011, infatti, quando Nespresso ha avviato il programma “Nespresso per l’Italia” che, anno dopo anno, si arricchisce di iniziative e attività che mirano a sostenere la cultura e il patrimonio artistico, culturale e paesaggistico nazionale oltre ad attivare azioni concrete in linea con i criteri ESG.

Sono quattro le iniziative che fanno parte di Nespresso per l’Italia e che contribuiscono a realizzare gli obiettivi legati a ciascuno dei tre pilastri della strategia di sostenibilità:

1. Da chicco a chicco: per favorire il recupero e il riciclo delle capsule esauste in alluminio;

2. Compost in boutique: per donare un sacchetto di compost a coloro che riportano le capsule esauste in Boutique;

3. Le città che respirano: per tutelare le aree verdi sul territorio italiano in collaborazione con Legambiente e azzeroco2;

4. Riciclo a regola d’arte: per promuovere e valorizzare il patrimonio artistico e naturale italiano in partnership con FAI – Fondo Ambiente Italiano.

L’intervista a Silvia Totaro, Sustainability and SHE Manager di Nespresso Italia

Silvia, ci piacerebbe conoscere il percorso che ti ha portato ad abbracciare i principi di sostenibilità e perseguire in modo sistematico l’approccio dell’economia circolare.

“Sono sempre stata una persona attenta alle dinamiche ambientali e sociali e da sempre credo sia davvero importante che, a tutti i livelli, ciascuno faccia la propria parte in maniera consapevole: da qui nasce la mia passione che è diventata la mia professione. Essere riuscita a entrare in una realtà come quella di Nespresso, che da anni si impegna per ridurre il proprio impatto ambientale e per creare un approccio virtuoso al consumo del caffè attraverso le proprie azioni e quelle della propria community, per me è motivo di grande orgoglio.

Laureata in Lingue e Culture per la Comunicazione e la Cooperazione internazionale presso l’Università degli Studi di Milano, ho poi conseguito un Master in Comunicazione, Public Affairs e Relazioni internazionali presso Il Sole 24 ORE Business School. I temi della sostenibilità sono sempre stati al centro del mio impegno lavorativo, sia come consulente che come manager da Salvatore Ferragamo S.p.A. e Deloitte & Touche, Lifegate e Sustainability and Corporate Responsibility Manager presso Mutti S.p.A. Dal 2022 sono nel team di Nespresso, come coordinatrice della strategia e delle iniziative volte a rafforzare l’impegno dell’azienda per generare valore positivo per l’ambiente, le comunità e il territorio italiano.”

Porto costantemente le capsule Nespresso al negozio. Mi piacerebbe ci raccontassi il percorso che fanno le capsule dopo che le ho consegnate, e quale risparmio di materie prime e abbattimento di CO2 questo comporta.

“Riportando le capsule esauste in boutique, si compartecipa ad un progetto di economia circolare cui teniamo moltissimo. “Da Chicco a Chicco” è un programma sviluppato da Nespresso nel 2011 per trasformare un chicco di caffè in un chicco di riso, riciclando, appunto, le capsule di caffè in allumino esauste.

Una doverosa premessa: in Italia, non è possibile, a nessun privato, aziende incluse, di gestire la raccolta dei rifiuti urbani; non ci è quindi possibile trasportarli tramite corriere, introdurre una raccolta porta a porta o altri sistemi di recupero e riciclo. Nel nostro Paese, infatti, le capsule esauste non sono classificate come imballaggio, ma come rifiuto urbano indifferenziato, per via della presenza del caffè residuo al loro interno, e per questo motivo gestite dai comuni.

“Da Chicco a Chicco” permette ai clienti di riconsegnare le loro capsule esauste in alluminio nelle aree recycling presenti all’interno delle Boutique Nespresso o in alcune isole ecologiche distribuite sul territorio nazionale, per un totale di oltre 150 punti di raccolta in oltre 80 città italiane. Raccolte periodicamente dalle aziende di gestione del servizio di raccolta differenziata con le quali abbiamo stretto una collaborazione, le capsule esauste vengono inviate per la lavorazione ed il recupero presso un impianto dedicato.

Qui i due materiali che compongono la capsula esausta, l’alluminio e il caffè, vengono trattati e separati:

l’alluminio viene destinato alle fonderie per avviare il processo di riciclo che lo trasformerà in nuovi oggetti come penne, biciclette, coltellini;

il caffè esausto viene trasformato in compost, utilizzato in una risaia per coltivare riso che viene poi riacquistato da Nespresso, per essere successivamente donato a Banco Alimentare della Lombardia, Banco Alimentare del Lazio e Banco Alimentare del Piemonte.

Nel 2022, anche grazie ai nostri e alle nostre clienti, abbiamo donato più di 785 quintali di riso, l’equivalente di oltre 870.000 piatti da destinare a più di 400.000 persone. Dal 2011 come Nespresso abbiamo raccolto oltre 8.000 tonnellate di capsule esauste, che hanno permesso di recuperare fino ad ora circa 350 tonnellate di alluminio e 2.700 tonnellate di caffè esausto.”

Piantagione di caffè Nespresso

Quale, a tuo avviso, il contributo che realtà come la vostra, rivolta al consumatore, può dare per sensibilizzare e responsabilizzare alla cultura della sostenibilità? come risponde il pubblico all’iniziativa di restituire le capsule? e internamente quale il coinvolgimento a livello di governance aziendale?

“Crediamo fortemente nel nostro progetto “Da Chicco a Chicco” e lo dimostra il fatto che in questi 12 anni abbiamo investito oltre 7.5 milioni di euro per la sua implementazione.

Da Chicco a Chicco” vede la partecipazione attiva dei clienti, che hanno la possibilità di riciclare in maniera consapevole e costruttiva le loro capsule esauste Nespresso.

Silvia Totaro, Sustainability and SHE Manager di Nespresso Italia

Proprio per questo motivo, negli anni abbiamo lavorato molto per sensibilizzarli circa l’importanza del riciclo delle capsule esauste e i benefici che ne derivano. Siamo molto orgogliosi che sempre più clienti ogni anno prendano parte al progetto, dimostrando così che viene apprezzato e che si basa su valori condivisi da tutti e tutte. Il modo migliore in cui operare è insieme con responsabilità e impegno.

Oltre al grande lavoro di educazione e sensibilizzazione della nostra community, stiamo lavorando per rendere l’intera procedura di riciclo delle capsule esauste più semplice e pratica possibile, in modo da incrementare ulteriormente la percentuale di capsule riciclate, sia impegnandoci per aumentare il numero dei punti di raccolta sul territorio italiano che attraverso iniziative di sensibilizzazione verso i nostri clienti. Le nostre iniziative fanno tutte parte di un programma più ampio che abbiamo scelto di chiamare “Nespresso per l’Italia” perché rappresenta l’insieme di azioni e progetti per rendere ogni tazzina di caffè sostenibile per l’ambiente, per la cultura e per le persone, qui in Italia nel territorio dove operiamo, dove vogliamo generale un impatto positivo.

Nel mese di giugno, di ogni anno ad esempio, regaliamo un sacchetto di compost – simbolo del progetto “Da Chicco a Chicco” – a coloro che riportano le capsule in boutique e, in altri periodi dell’anno, un biglietto per accedere a un bene del FAI – Fondo Ambiente Italiano, di cui siamo partner fedele. Lo stesso lavoro sulla cultura viene fatto poi al nostro interno, con le nostre persone, non solo sui temi di sostenibilità ambientale, ma con un vero e proprio “Manifesto oltre i Generi” che definisce le nostre azioni concrete per promuovere inclusione e unicità di tutte le persone in azienda.”

Quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè, quello che berrebbe lui, ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo. È come offrire un caffè al resto del mondo“.

Con queste parole Luciano De Crescenzo presentava al mondo la tradizione del caffè sospeso. Mi piace pensare che Nespresso stia facendo la stessa cosa…per il Pianeta.

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