Valle d’Aosta, come rispondere alla sfida climatica nel turismo invernale

La nostra regione più piccola, ma con le vette più alte d’Italia, si appresta ad affrontare una stagione invernale 2024-2025 particolarmente impegnativa. Ripensando la propria formula secondo un modello di turismo alpino responsabile, aperto a tutti e attento al benessere del proprio ambiente

L’incremento delle temperature e la scarsità delle nevicate naturali stanno costringendo le località alpine di tutta Europa a ripensare le loro strategie.
Una strategia che gli assessori della Valle d’Aosta Giulio Grosjacques (Turismo, Sport e Commercio) e Luigi Bertschy (Sviluppo economico, Formazione e Lavoro, Trasporti e Mobilità sostenibile) hanno recentemente presentato, impostata su un chiaro orientamento alla sostenibilità ambientale, alla valorizzazione del territorio e all’inclusione sociale.

Anche i rappresentanti dei cinque principali comprensori sciistici regionali hanno ribadito il forte impegno verso la tutela dell’ambiente alpino e il coinvolgimento di una platea di visitatori sempre più ampia e diversificata, adattandosi alla nuova realtà climatica attraverso soluzioni che guardano a un futuro più sostenibile.
L’idea di montagna della Valle d’Aosta è pensata per un numero ancora più ampio di utenti: è stata infatti delineata un’offerta che va oltre i tradizionali sport invernali, supportata dalla campagna di comunicazione “La Valle d’Aosta ti porta a un altro livello”.

Il valore di un innevamento artificiale ottimizzato

Secondo i dati dell’ANEF (Associazione Nazionale Esercenti Funiviari), l’inverno 2022-2023 ha visto una riduzione delle nevicate del 30-40% rispetto alla media storica, con temperature di circa 1,5 °C superiori alla media di lungo periodo. Anche la regione valdostana, pur avendo vette molto elevate, ha riscontrato una diminuzione delle nevicate in quota, perciò mantenere una buona qualità delle piste richiede un maggiore impegno.
La Valle d’Aosta sta portando tutti i suoi impianti per l’innevamento a una gestione ottimizzata delle risorse, utilizzando una quantità ridotta di acqua e generando la neve anche a temperature appena sotto lo zero: nuove centraline meteorologiche, come a La Thuile, forniscono dati precisi per i sistemi di neve programmata, che utilizzano meno acqua per produrre la stessa quantità di neve, con risparmi importanti. Ad esempio, a Courmayeur l’acqua per l’innevamento proviene da falde idriche, preservando il paesaggio e restituendo all’ambiente acqua pura.

Fotografia dell'offerta ricettiva in alta quota in Valle d'Aosta
L’emozione di pranzare di fronte alle vette innevate

A tale proposito è bene sottolineare proprio il valore di questi impianti che impiegano macchinari sempre più green, con l’utilizzo crescente di energia rinnovabile: grazie alla loro elevata efficienza si ha un utilizzo più attento di tutte le risorse, ottimizzando il consumo idrico ed energetico. Analogamente i nuovi battipista riducono il consumo di gasolio di oltre il 12%.

L’obiettivo di preservare l’attrattiva turistica si coniuga con la necessità di ridurre i costi e limitare l’impatto ambientale di queste strutture, che sono essenziali per l’economia locale: non solo, infatti, garantiscono agli sciatori la possibilità di praticare il loro sport, ma permettono ai residenti di lavorare e vivere nei loro paesi, evitandone lo spopolamento e continuando a prendersi cura della montagna.
Dopo la Francia e l’Austria, l’Italia è al terzo posto in Europa per fatturato e giornate di sci, con 1,3 miliardi: ma oltre a chi opera direttamente e indirettamente nei servizi legati alla presenza della neve, c’è infatti un ampio indotto, che porta il valore del fatturato a 8 miliardi.

Investimenti in sistemi e infrastrutture all’avanguardia

La Valle d’Aosta ha quindi adottato sistemi avanzati di gestione energetica e tecnologie di risalita intelligenti, come nel caso della nuova seggiovia Goillet a Cervinia, dotata del sistema EcoDrive, che rappresenta un esempio di mobilità dolce in alta quota: la velocità è regolata automaticamente in base al numero di utenti in attesa, generando fino al 20% di risparmio energetico (energia che proviene da fonti rinnovabili). Inoltre, viene ridotto il rumore e l’uso di lubrificanti, minimizzando così l’impatto ambientale e migliorando la sicurezza.
Vale la pena ricordare che nello stesso comprensorio si trova Chamois, l’unico comune italiano dove non circolano automobili: situato a 1815 metri, lo si può raggiungere in funivia, oppure a piedi o in bicicletta. Nel 1955 non si parlava certo di sostenibilità ambientale, ma il Comune fece la scelta di collegarsi al fondovalle solo con la funivia, preservando così il fascino del territorio e valorizzando i percorsi naturalistici della splendida Valtournenche.

fotografia del panorama di Chamois (foto di Hagai Agmon-Snir)
Un panorama di Chamois (foto di Hagai Agmon-Snir)

La Valle d’Aosta offre ulteriori esempi di come tecnologia e attenzione per l’ambiente possano convivere per un’esperienza turistica di alto livello: la funivia Skyway Monte Bianco, progettata per ridurre l’impatto ambientale, ha cabine dotate di pareti in vetro che offrono una visione panoramica continua, ruotando su sé stesse. Le stazioni intermedie, come il Pavillon, propongono spazi dedicati alla cultura e alla gastronomia locale, promuovendo la tradizione enogastronomica valdostana.
Analogamente la nuova telecabina Couis 1 che parte da Pila, di cui abbiamo scritto di recente, rappresenta un esempio di mobilità sostenibile: in mezz’ora viene coperto un dislivello di 2.200 metri, portando gli utenti dal centro di Aosta alle cime, con una soluzione che riduce drasticamente il traffico veicolare e l’impronta di carbonio dei visitatori, oltre a facilitarne gli accessi. Davide Vuillermoz, presidente di Pila spa, ha ribadito il ruolo strategico di questa realizzazione, che nei piani futuri ambisce a collegare la valle di Cogne, scendendo dai 2700 metri del Couis.

fotografia della stazione di Punta Helbronner in Valle d'Aosta
La stazione di Punta Helbronner ai piedi del Monte Bianco

L’attenzione al clima e la proposta di un’offerta globale

Con le sfide climatiche sempre più pressanti, la regione è impegnata nel valorizzare il proprio patrimonio naturale e culturale, utilizzando ogni risorsa con oculatezza, così da ridurre i consumi complessivi. Ogni comunità locale è coinvolta attivamente nella promozione e nella conservazione del proprio territorio sia con attività turistiche in grado di attirare i visitatori, ma anche con pratiche eco-sostenibili, come l’attenzione alla gestione dei rifiuti e alla riduzione delle emissioni.

fotografia di un resto romano vicino a Pila in Valle d'Aosta

Da moltissimi anni la Valle d’Aosta ospita competizioni sportive di livello internazionale, progettate per integrarsi armoniosamente con l’ambiente montano: oltre ai numerosi percorsi utilizzati degli atleti, sono aumentate le piste per persone con disabilità e si sono ampliati i servizi per gli amanti della montagna. Se lo sci domina la stagione invernale, la bicicletta la fa da padrona per tutto il resto dell’anno, con oltre 5.000 chilometri di piste ciclabili, percorsi adatti alle MTB e al downhill.
Per quei visitatori che desiderano vivere l’esperienza alpina attraverso la cultura, la gastronomia e le escursioni, la regione si dimostra particolarmente attrattiva. Aosta è la seconda città italiana con il maggior numero di reperti romani, con siti archeologici di notevole interesse. La cultura Walser può essere ben conosciuta attraverso i musei di Gressoney-La-Trinité e Alagna, così come diversi castelli che caratterizzano il territorio sono ancora molto ben conservati.

fotografia dell'offerta gastronomica della Valle d'Aosta

Con ulteriori proposte che spaziano dai percorsi escursionistici di trekking, alle ciaspolate fino ai tour enogastronomici locali, la Valle d’Aosta dimostra che il turismo sostenibile può essere la chiave per promuovere un territorio in tutte le stagioni: ogni regione può valorizzare il proprio patrimonio naturale e culturale, per rivolgersi a chi cerca un contatto profondo con la natura e la cultura locale. La capacità di offrire un turismo rispettoso delle risorse e capace di ispirare nuovi modelli di sostenibilità è la strada per generare impatti positivi sul piano ambientale, economico e sociale.

Regione Valle d’Aosta

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