Plastic Free July, la campagna internazionale che invita i cittadini di tutto il mondo a impegnarsi nelle loro scelte quotidiane per ridurre l’utilizzo di plastica, regala l’occasione giusta per ripensare le proprie abitudini. Perché farlo? Perché l’inquinamento da plastica è uno dei problemi più gravi di oggi: lo è innanzitutto per mari e oceani, dove si trovano oltre 170mila miliardi di frammenti di plastica per 2,3 milioni di tonnellate in totale – di cui fanno le spese anche 700 specie animali tra quelle a rischio di estinzione – e la velocità con cui vengono immessi in acqua è destinata quasi a triplicare entro il 2040. D’altronde, nonostante la consapevolezza esistente a livello mondiale sul problema, negli ultimi vent’anni la quantità di plastica negli oceani è aumentata con una velocità mai vista prima. A contribuire a questo c’è il fatto che tra i maggiori produttori e consumatori di plastica oggi ci sono Paesi come la Cina, la cui economia è cresciuta vertiginosamente proprio negli ultimi trent’anni.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare non basta riciclare per risolvere il problema: innanzitutto, mentre in Unione Europea è stata approvata una normativa che limita l’utilizzo della plastica monouso, al mondo addirittura la metà dei circa 450 milioni di tonnellate di plastica prodotti al mondo è progettata per essere utilizzata una sola volta. Come se non bastasse, meno del 10% della plastica viene riciclata.
Questo materiale, però, non è da demonizzare: è estremamente versatile, durevole e resistente, con delle caratteristiche e performance tecniche che dalla sua invenzione alla fine del XIX secolo, hanno permesso enormi progressi in tanti campi, a partire da quelli della medicina e della ricerca scientifica, dove ancora è fondamentale. Quando si parla di eliminare o ridurre la plastica, quindi, non sono questi utilizzi a dover essere additati, ma tutti quelli evitabili, che sono molti, in particolare nel caso dell’usa e getta.
Ecco allora 10 consigli per ridurre la plastica nella propria vita, perfetti per il Plastic Free July ma validi sempre.
1. Scegli il formato famiglia
Molte confezioni di prodotti alimentari contengono plastica, e spesso non vengono nemmeno smaltite correttamente, magari perché si tratta di materiali misti. Acquistando confezioni più grandi si può almeno ridurre in proporzione la quantità di plastica consumata. Ovviamente, questo consiglio ha senso per i prodotti a lunga conservazione o secchi e dipende molto dal consumo che di quel prodotto si fa: in ogni caso, occhio alle date di scadenza per evitare gli sprechi alimentari.
2. Non fumare
Ci sono tanti motivi per smettere di fumare (o, ancora meglio, per non iniziare proprio), a partire – ovviamente – dalle motivazioni sanitarie. Ma, come abbiamo visto, le sigarette sono un problema anche ambientale, anche perché i mozziconi rappresentano oltre il 20% dei rifiuti prodotti a livello europeo e i filtri contengono plastica: un grosso problema se si pensa a quanto facilmente si disperdono nell’ambiente e vengono ingeriti dagli animali.
3.Evita o riduci i prodotti animali dalla tua dieta
Al supermercato, contrariamente a vegetali (che si trovano facilmente anche sfusi) e legumi (che siano freschi o già lavorati, che si trovano spesso in lattina o barattolo di vetro), i prodotti freschi come formaggi e carne si trovano solo imballati in confezioni di plastica, che sono l’unica vera garanzia di sicurezza e igiene.
Non va meglio con il pesce, per il quale oltre alla confezione bisogna calcolare anche la plastica che non vediamo: con oltre 640mila tonnellate tra lenze e reti abbandonate ogni anno, la pesca commerciale è tra i principali responsabili dell’inquinamento da plastica negli oceani.
4. Fai gli acquisti nei negozi
Per chi può, per ragioni di tempo (e talvolta anche economiche), scegliere i negozi di quartiere e i mercati rionali al posto del supermercato è una scelta vincente, dato che accorciando la filiera e la catena di approvvigionamento, riducono anche la quantità dei materiali di imballaggio, oltre, spesso, a poter scegliere di rifornirsi presso piccoli produttori più sostenibili.
5. Non comprare indumenti di fast fashion
Oggi lo sappiamo, la fast fashion è problematica per tanti aspetti, compreso quello ambientale: innanzitutto perché promuove dei modelli di consumo insostenibili, con enormi quantità di abiti prodotti e gettati ogni mese. La percentuale di materiali sintetici nei tessuti, inoltre, è prevalente. Un po’ per questo, un po’ per il veloce ricambio di stili e modelli e un po’ per il prezzo bassissimo, comprare questi vestiti spinge anche a non prendersene cura; le fibre, quindi, si sfaldano più facilmente e la vita dell’indumento dura meno, finendo in discarica.
6. …e se ne hai, usa i sistemi anti-microplastiche per la lavatrice
Si può ridurre la quantità di microplastiche disperse utilizzando gli appositi metodi come i sacchi in cui inserire gli indumenti in tessuto sintetico, per poi mettere il tutto in lavatrice; in questo modo, le fibre che normalmente durante il lavaggio vengono disperse saranno trattenute, evitando di finire nell’acqua di scarico.
7. Investi
Per chi ne ha la possibilità, un consiglio non scontato è quello di sostenere le iniziative e le realtà, spesso piccole, che sono davvero impegnate nella riduzione degli sprechi e dell’uso di plastica. Attraverso degli acquisti ragionati o, per chi può, investendo sulla loro attività: spesso un piccolo contributo può voler dire molto.
8.Vota
Non ce ne rendiamo conto, ma lo strumento più potente che abbiamo è il voto. Leggere i programmi elettorali e se possibile ascoltare le interviste e le intenzioni dei candidati principali rispetto ai temi ambientali è il modo migliore per scegliere a chi dare la preferenza se si vuole proteggere l’ambiente, anche dalla plastica; è la politica, infatti, ad avere il potere più grande sulle normative che vengono promosse sul tema.
9. Fai la raccolta differenziata!
Non salverà il mondo, è vero: non ci si può lavare la coscienza con la raccolta differenziata, ma è sempre bene non trascurare il corretto smaltimento della plastica quando non è possibile evitare di usarla. Sempre informandosi sul corretto smaltimento e seguendo le regole del proprio Comune.
10….e non sentirti in colpa
Fare la propria parte è bene e doveroso, ma bisogna anche fare i conti con una società e una vita quotidiana che non sempre permettono di fare quanto vorremmo, specialmente quando si tratta di plastica, un materiale onnipresente e spesso inevitabile nelle nostre spese e necessità quotidiane. Il contributo di ciascuno è indispensabile, ma la vera svolta l’avremmo con interventi decisi e radicali da parte dei produttori e delle grandi aziende, che spesso fanno campagne che incentivano l’iniziativa dei singoli, spostando tutta l’attenzione su questi ultimi, per distrarre dalle proprie responsabilità. Impegnarsi, quindi, è importante, ma il senso di colpa non serve a niente.