Giornata Internazionale delle Foreste 2024 e certificazioni PEFC

La Giornata Internazionale delle Foreste, Forest Day, ricorre il 21 marzo. Il tema sul quale riflettere e agire nel 2024 è Forest and Innovation, cioè quanto il progresso tecnologico può aiutarci nella conservazione dei boschi e delle foreste. Le buone notizie, intanto arrivano da PEFC

Questa giornata dedicata ai boschi e alle foreste nasce nel 2012 grazie all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che hanno deciso di istituire una speciale ricorrenza per evidenziare il ruolo delle foreste come importanti servizi ecosistemici. Le foreste sono essenziali per la loro fornitura di legno e prodotti che derivano dal legno e per la nostra alimentazione. Pensiamo ai funghi, ai frutti di bosco, alle numerose bacche che entrano a far parte della nostra alimentazione e delle nostre bevande.

Il ruolo dei boschi è essenziale nella conservazione della biodiversità e nella protezione del suolo dall’erosione. I boschi e le foreste sono grandi regolatori del clima, ancor di più in questi anni nei quali il cambiamento climatico si mostra nella sua pienezza con eventi estremi opposti, come alluvioni e siccità.

I boschi e le foreste nel mondo

I dati dell’ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ci dicono che le foreste nel mondo si estendono per circa 4 miliardi di ettari, una superficie pari al 30% circa delle terre emerse.

La distribuzione dei boschi e delle foreste nel mondo è molto variabile. Cinque Paesi al mondo contengono il 54% delle foreste e dei boschi:

• Brasile

• Canada

• Cina

• Federazione Russa

• Stati Uniti d’America

La Giornata Internazionale delle Foreste ci dà l’occasione per fare un confronto con il passato e valutare lo stato di salute dei boschi e delle foreste mondiali.

I dati ISPRA confermano che dal 1990 la superficie mondiale di boschi e foreste è diminuita di quasi 180 milioni di ettari, un calo del 4% circa.

Numerose sono le cause che incidono su questo calo della massa di alberi a livello mondiale. Riassumendo, possiamo dire che dipende da:

• frequenza ed intensità dei fenomeni meteo estremi (siccità e incendi, alluvioni e uragani)

• parassiti, soprattutto insetti e ragni, e patogeni come funghi, batteri e virus

• specie aliene invasive, che lasciano i loro habitat, spesso ad opera dell’uomo, per raggiungere zone nuove dove diventano infestanti e pericolose per la flora e la fauna locale

• i cambiamenti climatici e le attività umane che rendono i boschi e le foreste luoghi ancor più fragili e vulnerabili.

Le stato delle foreste in Italia

L’Italia ospita numerosi boschi e foreste. Le specie rappresentate sono varie e diverse a seconda del clima e dell’area geografica. Troviamo:

• boschi di latifoglie, con faggio, cerro, rovere, castagno e numerose altre specie

• boschi di latifoglie sempreverdi, come il leccio o il sughero

• boschi di conifere con abeti, larici, pini, cembro, pino marittimo, pino d’Aleppo.

Le foreste in Italia aumentano. Dal dopoguerra ad oggi, siamo passati da più di cinque a oltre undici milioni di ettari. In particolare, dal 1985 al 2015, le foreste in Italia sono aumentate del 28% (dati: Inventario Nazionale delle Foreste e del Carbonio, 2020).

L’Italia ha una superficie coperta da boschi che è pari al 37% del suo territorio.

Occorre però fare censimenti e manutenzioni perché alcuni tipi di bosco si stanno riducendo.

Tra i fattori che più minacciano l’esistenza di boschi e foreste in Italia, troviamo:

• la trasformazione dell’uso del suolo dovuta alle aree urbane che si espandono

• gli incendi

• le azioni non sostenibili sul territorio, comprese la caccia e il bracconaggio

• il cambiamento climatico

• l’inquinamento del suolo, dell’acqua e dell’aria

• la diffusione delle specie aliene e invasive.

Le soluzioni basate sulla natura ci aiutano a mantenere vivi e in buono stato i boschi e le foreste. Tra queste, il rewilding è quella pratica che permette di tenere in vita zone naturali, facilitando il ripopolamento delle aree, collinari o di montagna, che spesso sono state abbandonate dall’uomo per mancanza di opportunità lavorative.

Il Rapporto PEFC 2024, crescono le foreste italiane gestite in modo sostenibile

PEFC Italia è un’associazione senza fini di lucro che costituisce l’organo di governo nazionale del sistema di certificazione PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes), cioè il Programma di Valutazione degli schemi di certificazione forestale.

Nell’ultimo rapporto annuale, che sarà presentato proprio in occasione della Giornata Internazionale delle Foreste, i dati sono molto positivi.

In Italia, nel 2023 troviamo:

• oltre 980.000 ettari di superficie forestale certificata

115 nuove aziende che hanno ottenuto la certificazione (+8,6% rispetto al 2022)

• un aumento del 47% dei certificati sui servizi ecosistemici forestali.

Tra le regioni italiane che hanno ottenuto un maggior numero di certificazioni, troviamo il Trentino Alto-Adige con circa 579.000 ettari di foresta certificata. Al secondo posto c’è il Friuli Venezia Giulia che conta circa 96.000 ettari certificati, segue poi il Piemonte con più di 82.000 ettari certificati.

Buoni risultati li ha ottenuti anche la regione Veneto, che troviamo al quarto posto in Italia per foreste certificate con circa 80.000 ettari. Al quinto posto, la Lombardia con 71.000 ettari certificati. Numerose regioni italiane hanno visto crescere gli ettari di territorio certificato: la Toscana, l’Emilia Romagna, le Marche, la Basilicata.

Aumentano le certificazioni

Anche le certificazioni che riguardano i servizi ecosistemici hanno visto in Italia una notevole crescita, pari al 47% in più rispetto al 2022. Si tratta di otto nuove certificazioni, cinque delle quali sono legate alle attività di aumento dello stoccaggio o di diminuzione delle emissioni di CO2 equivalente, mentre altre tre riguardano funzioni di tipo turistico-ricreativo.

Come abbiamo visto, nel 2023, 115 aziende hanno ottenuto la certificazione di Catena di Custodia (CoC) PEFC. Queste certificazioni sono legate al fatto che i consumatori richiedono maggiori informazioni e garanzie alle aziende per quanto riguarda i temi della sostenibilità ambientale, spingendo le aziende stesse verso l’acquisizione di nuove certificazioni.

Numerose aziende si impegnano anche a livello collettivo: lo dimostra l’aumento delle certificazioni di gruppo dei produttori con un +34% rispetto allo scorso anno. Le categorie produttive aziendali che contano un numero maggiore di certificazioni sono le imprese produttrici di pannelli (aumento del 17% delle aziende certificate rispetto al 2022) seguite dalle segherie.

Il settore degli imballaggi in legno è quello che registra la maggiore crescita con un 20% in più di aziende certificate.

Buone notizie, dunque, per le foreste italiane, ma occorre ancora molta attenzione nella loro manutenzione e nella protezione e ripristino del suolo. Soluzioni basate sulla natura, opere come i SuDS, sistemi urbani di drenaggio sostenibile, possono aiutare anche le aree urbane a mitigare il cambiamento climatico.

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