Alla scoperta di MARLESS, il progetto transfrontaliero per l’Adriatico

MARLESS è un progetto di cooperazione tra Italia e Croazia dedicato al mare. Si è concluso a giugno: ecco cosa è stato fatto.

Mari e oceani, ormai lo sappiamo, rappresentano un ecosistema fondamentale non solo per il benessere umano, per la sopravvivenza stessa di innumerevoli specie vegetali e animali, la nostra compresa: grazie, ad esempio, ai meccanismi naturali di evaporazione, tramite cui contribuiscono all’86% dell’acqua piovana, che va poi a formare le riserve idriche della terraferma; inoltre, le grandi distese d’acqua contribuiscono a mantenere vivibile il Pianeta, regolando la temperatura dell’aria. Sono, però, anche ambienti fragili, che funzionano e si reggono grazie a delicati equilibri che la crisi climatica sta danneggiando a ritmi particolarmente sostenuti proprio nella nostra regione del Mediterraneo. Proprio qui, infatti, l’aumento delle temperature medie è particolarmente intenso e rapido, addirittura del 20% rispetto alle medie globali, percentuale che in estate arriva al 50%, e a cui si aggiunge la siccità, con una diminuzione delle precipitazioni di circa un -4% per ogni grado di aumento delle temperature; fatti i dovuti calcoli, quindi, a seconda di se e come verranno applicate con successo le strategie di riduzione delle emissioni, nella regione del Mediterraneo le precipitazioni potrebbero calare tra il 4 e il 22% entro la fine del secolo. A questi dati allarmanti si aggiungono altri fattori di grave disturbo per flora e fauna marittime, come l’inquinamento da plastica o da scarichi prodotto dalle imbarcazioni, per non parlare dell’inquinamento acustico. Ecco quindi perchè è necessario e urgente puntare i riflettori sul mar Mediterraneo e sulla protezione del delicato e meraviglioso ambiente che costituisce. Il progetto MARLESS l’ha fatto, attraverso la cooperazione territoriale per migliorare le condizioni ambientali dell’area adriatica condivisa da Italia e Croazia: vediamo come.

Marless, un progetto fondato sulla collaborazione

Finanziato tramite il programma Interreg Italia-Croazia – una serie di partenariati transfrontalieri volti a innovare i diversi settori economici – , MARLESS (MARine Litter cross-border awarenESS and innovation actions, acronimo traducibile come “azioni transfrontaliere di innovazione e consapevolezza sui rifiuti marittimi”) ha preso avvio a giugno 2020 e si è concluso nel giugno 2023. L’obiettivo generale è stato quello di migliorare la qualità delle condizioni ambientali della zona costiera e del mare Adriatico grazie a tecnologie e approcci sostenibili e innovativi, concentrandosi in particolare sul dannoso fenomeno della plastica.

Per raggiungere questi obiettivi, MARLESS si è articolato in diversi “pacchetti di lavoro”: la gestione, le attività di comunicazione, il monitoraggio, le attività di sensibilizzazione e governance, il piano di gestione transfrontaliero e, infine, lo sviluppo di azioni pilota per la prevenzione, il recupero e il trattamento dei rifiuti marini.

Le attività di monitoraggio, innanzitutto, hanno permesso ai partner italiani e croati coinvolti – che comprendono enti di ricerca e università, ma anche le amministrazioni territoriali costiere, tra cui in Italia quelle regionali di Puglia, Emilia-Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia –  di confrontarsi sulle metodologie utilizzate sui rispettivi territori per individuare, quantificare e raccogliere i rifiuti plastici e ha portato all’implementazione, così, di una serie di buone pratiche da condividere, oltre a valorizzare le azioni già attuate localmente e che si sono dimostrate efficaci. Sul lato della governance e della sensibilizzazione, invece, gli interventi hanno coinvolto la cittadinanza a partire dalle scuole – quando si parla di ambiente l’educazione è quanto mai fondamentale – e nel settore turistico, considerati il suo ruolo economico strategico e il suo potenziale impatto ambientale.

Il progetto ha coinvolto anche pescatori di Cesenatico con attività di fishing for litter, cioè ‘pesca di plastica’

Con delle azioni di gestione normativa integrata sono stati invece individuati i nodi in cui l’applicazione delle diverse normative provoca colli di bottiglia e rallentamenti che ostacolano l’efficacia degli interventi; delle azioni pilota sono, infine, state volte a raccogliere i risultati, messi a disposizione dei partner come una sorta di “cassetta degli attrezzi” da usare all’occorrenza nelle proprie attività sui diversi territori coinvolti. La collaborazione tra questi e la messa in comune di strumenti e indicazioni è particolarmente efficace quando si tratta di iniziative come queste, perchè l’inquinamento e gli altri problemi ambientali non badano ai confini di Stato.

I risultati di Marless

Tra i risultati raggiunti da MARLESS in questi anni di attività, si segnala innanzitutto l’ottimizzazione e l’ampliamento delle attività di monitoraggio della spazzatura plastica presente nell’Adriatico, che ha portato allo sviluppo di un piano comune per tracciare e analizzare le diverse tipologie di rifiuti, tra quelli spiaggiati, quelli galleggianti, quelli finiti sui fondali marini e le microplastiche; è stato inoltre elaborato un modello di calcolo delle traiettorie degli oggetti galleggianti rilasciati in mare, in modo da individuarne la provenienza e la destinazione; questo è particolarmente utile perché, tracciando i punti di maggiore accumulo, determinati ad esempio dalle correnti marittime, attraverso immagini satellitari si può procedere a elaborare delle mappe di probabilità di accumulo e, quindi, avviare la rimozione dei rifiuti lungo le coste e in mare aperto con azioni mirate.

Fase di raccolta di plastica e analisi della tipologia dei rifiuti

Tra le sei azioni pilota vincenti sviluppate da MARLESS si segnala in particolare “Pyrolysis testing on Plastic Marine Litter”, un progetto focalizzato sulla raccolta, attraverso tecniche sperimentali, delle microplastiche nei porti – basti pensare che MARLESS ha raccolto, complessivamente, 250mila particelle di microplastica –, oltre a usare i mitili per tracciare le microplastiche e purificare le acque; altre azioni pilota di successo sono quelle che hanno impiegato droni acquatici per la raccolta della plastica e sperimentato nuovi metodi e materiali sostenibili nel settore dell’acquacoltura, elementi che rappresentano alcune delle dieci soluzioni tecnologiche sostenibili che MARLESS ha sviluppato nel corso degli anni della sua attività. I risultati e le indicazioni relativi a queste azioni sono stati poi messi a disposizione dei partner del progetto, che potranno attingervi per avviare o implementare iniziative analoghe nei loro territori.

Non ultimo, sono fondamentali le iniziative di sensibilizzazione e le attività di raccolta dei rifiuti plastici organizzate in diversi stabilimenti balneari in Italia e Croazia, oltre agli interventi di educazione ambientale, sia nelle scuole che attraverso eventi sociali a tema, in particolare presso il settore turistico. Perché non c’è modo più efficace per combattere l’inquinamento da plastica che agire su più fronti contemporaneamente: sulle norme relative all’industria che produce materiali plastici, certo, ma anche sui metodi e le tecnologie per evitarne la dispersione nell’ambiente e sull’educazione della cittadinanza.

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