Nei giorni scorsi tre studenti dell’Accademia di Belle Arti Brera hanno ricevuto il riconoscimento con borsa di studio Premio Arte Acqua dell’Elba istituito nel 2016 dall’omonima azienda elbana, con la finalità di gratificare il talento e il merito di giovani artisti, e facilitarne l’ingresso nel mondo del lavoro.
Coltivare la creatività e la bellezza, legata all’arte, al territorio, all’ambiente è un impegno che Acqua dell’Elba persegue da diverso tempo e si è tradotta quest’anno anche nel diventare società benefit e nella realizzazione di Elba 2035, un progetto di tutela ambientale condiviso con il territorio che è stato sintetizzato in un Manifesto, presentato ufficialmente lo scorso 30 giugno, all’interno della manifestazione SEIF. Il Manifesto della Sostenibilità dell’Isola d’Elba, che rappresenta una base di azioni per i prossimi anni, è stato realizzato attraverso un processo partecipato durato mesi che ha coinvolto comuni, aziende, e diverse realtà del territorio con il quale si intendono mettere a fuoco i pilastri sui quali lavorare per diventare un’isola comletamente sostenibile entro il 2035, 15 anni in anticipo rispetto agli obiettivi di neutralità climatica previsti dalla legge sul clima europea recentemente approvata.
“Ha partecipato tutto il mondo economico-istituzionale dell’Isola d’Elba, studenti, associazioni di volontariato. I dipendenti sono i primi ambasciatori di questo progetto. Elba 2035 è un progetto che ci sta dando molte soddisfazioni – dice Fabio Murzi, presidente di Acqua Dell’Elba – “Anche se riconosco che è stato molto impegnativo mettere insieme tante realtà locali, la situazione amministrativa dell’Elba è molto frammentata, ci sono 7 comuni diversi, ma il nostro obiettivo principale era quello di far nascere un dibattito dal basso sul tema della sostenibilità, ascoltando i pareri, i sogni e i desideri di tutti quelli che abitano all’Elba, per arrivare a una visione condivisa di futuro basata sulla sostenibilità e partecipata da chi vive sul territorio, da chi lo ama o è esperto di quesi temi. Ne sono venuti fuori tre pilastri su cui costruire il futuro che sono: ambiente e la bellezza del territorio, il turismo sostenibile; il terzo cultura, identità e lifestyle. Sulla base di questi tre macro-temi è stato quindi redatto il manifesto, che è un vero e proprio impegno per lo sviluppo della nostra isola”.
Il legame con il territorio da questa azienda è molto sentito e si è espresso già da diversi anni in attività di responsabilità sociale, rivolte ai dipendenti, alla comunità e al territorio. Il passaggio alla società benefit è stato pertanto naturale.
“Acqua dell’Elba ha fatto questo passo che è una cosa molto seria per noi, – continua Murzi – i benefici sono tanti e ce ne sono per tutti gli stakeholder: dipendenti, fornitori e clienti, la comunità locale e il territorio, l’ambiente in generale. La benefit è un modo nuovo di intendere il ruolo dell’azienda nella società, noi da sempre abbiamo avuto a cuore certi valori e certi temi, questo è un passaggio però importante perché si tratta di un impegno più strutturato e soprattutto vincolante, i soci e gli amministratori presenti e futuri sono obbligati a portare avanti la società benefit e le iniziative conseguenti. Da parte nostra, ci sono diverse attività in campo che porteremo avanti, come il Premio per i giovani talenti, SEIF – Sea Essence International Festival come programma per la tutela del mare, i progetti dei sentieri naturalistici e naturalmente tutto quello che ci sarà da fare per Elba 2035. A ciò si aggiungono nuovi progetti legati al gender gap e alla diversità. Le idee e la volontà di lavorare per il bene comune non ci mancano. Tra l’altro abbiamo anche avviato il percorso per diventare B Corp, quindi la nostra asticella è sempre più alta”.
Acqua dell’Elba è un’azienda internazionale: sebbene mantenga il suo profilo e la qualità da bottega artigianale toscana a conduzione familiare, produce oggi 7 linee di profumi, prodotti per il bagno, prodotti per la profumazione d’ambiente, tessuti e accessori, si è espansa in Italia e all’estero con 27 negozi monomarca, una rete di distribuzione che conta circa 580 profumerie clienti sparse su tutto il territorio nazionale, 1 filiale negli Stati Uniti e 4 accordi internazionali di distribuzione.
Quanto è importante oggi per un’azienda internazionale presentarsi come azienda sostenibile?
“Certe scelte uno le fa perché prima di tutto le sente proprie – risponde Murzi – non per presentarsi meglio, detto questo, è chiaro che sarà sempre più importante da qui al futuro, perché c’è molta accelerazione sulla sostenibilità, anche a livello normativo e di politiche, quella è la direzione. Personalmente, sono anche stupito, l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite c’è dal 2015, ma oggi l’accelerazione è percepibile ogni giorno, basta leggere i giornali, è un tema centrale.
“L’aver intrapreso la strada della B Corp è impegnativo, perché si tratterà anche di andare verificare tutta la sostenibilità della nostra filiera; per quanto riguarda il nostro impatto diretto, non è elevato perché il nostro prodotto viene tutto consumato, generalmente non abbiamo da smaltire reso o invenduto o scarti particolari, quel poco che c’è la normativa prevede che sia considerato rifiuto speciale e viene smaltito come tale. Per noi la parte di maggiore impatto è nel packaging, dove c’è plastica che abbiamo già iniziato a ridurre; l’altro impatto riguarda lo spostamento delle merci quindi il trasporto, e anche su questo abbiamo cominciato a lavorare. Stiamo lavorando per ridurre il nostro impatto ambientale, per quanto basso, il più possibile e ci impegnamo per il bene comune puntando su quello che è il nostro valore di sempre, la Bellezza in tutte le sue forme, estetica, esperienziale, sociale e culturale”.