Come si diventa ‘carbon neutral’?
Per un comune il primo passo è sicuramente avere un piano e fare un patto con la cittadinanza. Parma, che è una delle 9 città in Italia e delle 100 in Europa scelta dalla Commissione Europea per raggiungere la neutralità climatica entro il 2030, è insieme a Firenze, la prima a portarsi avanti in questo complesso percorso e lo scorso novembre ha presentato ai propri stakeholder il Contratto Climatico di città.
A riprova del fatto che la decarbonizzazione non è solo investimenti, ma anche immediati vantaggi, ecco che arrivano i primi risultati sul fronte della riduzione dei consumi energetici. Attraverso il piano di “Ottimizzazione dei consumi” guidato dal Settore della Transizione Ecologica in sinergia con i principali Settori comunali e le Società partecipate, il Comune è stato in grado di ridurre del 25% i consumi di energia elettrica e termica nei primi mesi 8 mesi del 2023, rispetto all’anno precedente. Questo ha permesso un risparmio in termini di emissione di CO2 di 750 tonnellate e una riduzione dei costi della bolletta elettrica/termica di 1.290.000€.
Prossime tappe saranno la realizzazione di un progetto pilota presso la Scuola Europa e la Albertelli-Newton per la riduzione dei consumi di un ulteriore 15% e, in collaborazione con la Fondazione Cariparma, la realizzazione di una Comunità Energetica Rinnovabile nel quartiere Lubiana.
L’obiettivo di neutralità climatica è da raggiungere per il 2030, ci sono appena 6 anni per raggiungere questa ambiziosa meta che la città e l’amministrazione comunale sembrano aver abbracciato con notevole slancio.
Il Sindaco, Michele Guerra, ha dichiarato: “Il Contratto Climatico di Città porta con sé degli impegni precisi e molto sfidanti. Li hanno presi le maggiori istituzioni pubbliche del territorio e tantissime realtà private che hanno scelto di condividere con noi questo obiettivo. Accanto a questi impegni esistono delle azioni molto concrete che ci permetteranno di vedere cambiare la città nei prossimi anni, proprio sulla base di ciò che ci chiede l’Unione Europea”.
Il Contratto Climatico di Città
Il Climate City Contract è frutto di un percorso che ha visto il coinvolgimento di Imprese, Aziende Pubbliche, Aziende Partecipate, Associazioni ed Istituzioni. Parma è una delle prime città in Italia, assieme a Firenze, ad averlo formalizzato ed è in attesa del responso della Commissione stessa, prevede oltre 130 azioni per il clima volte a raggiungere almeno la riduzione dell’85% delle emissioni entro il 2030; ha 46 sottoscrittori tra cui grandi aziende come Barilla, Chiesi, Davines, Iren, Esselunga, Coop, Legacoop.
Gli interventi promossi dal comune si rivolgeranno a cinque settori: edifici (comprensivo di infrastrutture e servizi), trasporti, rifiuti ed acque reflue, Processi e Prodotti Industriali (IPPU), Agricoltura forestazione ed altri usi del suolo.
Energie rinnovabili
L’Amministrazione di Parma sta puntando molto anche sullo sviluppo di energia da fonti rinnovabili per raggiungere la neutralità climatica e la promozione di comunità energetiche. Grazie al contributo di Fondazione Cariparma, è prevista la realizzazione di un impianto fotovoltaico nel quartiere Lubiana entro il 2024, mirato a creare una Comunità Energetica Rinnovabile, che possa ridurre i costi energetici per famiglie e cittadinanza.
Allo scopo di creare altre Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), è stata completata un’analisi per mappare le aree adatte all’installazione di nuovi impianti fotovoltaici e termici, che prevede anche lo studio per poterne realizzare in parcheggi pubblici con oltre 20 posti auto. Al contempo, è stato anche commissionato uno studio geologico dettagliato per valutare il potenziale idro-termico del sottosuolo.