E’ il primo esempio di sito al mondo che diventa energeticamente autonomo grazie all’utilizzo di idrogeno verde. L’Isola dei Cavoli, comune di Villasimius (Sardegna) è piccola: ha una superficie di appena 43 ettari, è un vero gioiello floro-faunistico, all’interno dell’area marina protetta di Capo Carbonara, raggiungibile con imbarcazioni private o escursioni organizzate dal porto di Villasimius. Uno spettacolo naturale che ben rappresenta la Sardegna come ‘Caraibi del Mediterraneo’. Nelle sue coste frastagliate si aprono piccole insenature attorniate da massi granitici con fondale di sabbia bianche: le acque ospitano banchi di delfini e barracuda; sul fondo le rocce formano depressioni e spaccature, habitat di aragoste, capponi, corvine, dentici, gamberi, orate, ricciole, saraghi bianchi e triglie. Un luogo da preservare e dove grazie al progetto di una startup e la lungimiranza dell’Area Marina Protetta “Capo Carbonara” è stato avviato un progetto per mettere in pratica per la prima volta al mondo il concetto ambientale denominato “Green Hyland”, basato su una tecnologia all’avanguardia che potrà dimostrare tutti i suoi vantaggi nel combattere il cambiamento climatico.
Sostenibile grazie a una startup
L’Isola dei Cavoli, grazie all’idrogeno, sarà alimentata al 100% da energia rinnovabile e solo con tecnologie a emissioni zero.
Il progetto sfrutta il sistema Hybox, progettato dalla società innovativa sarda H2D Energy – the Hydrogen Democracy, per l’accumulo di energia elettrica rinnovabile mediante idrogeno. Hybox fornisce l’energia necessaria al funzionamento di tutti i servizi in modo autonomo dalla rete e continuo, durante il giorno e la notte per 365 giorni all’anno. Per la prima volta in un sistema antropizzato, energia, acqua sanitaria, acque reflue, mobilità terrestre, o marina, vengono forniti mediante tecnologie ad emissioni e impatto ambientale zero.
Da Net Zero a Total Zero
Il concept ambientale “Green Hyland” intende superare il concetto del “Net Zero” per andare verso un nuovo paradigma, ancora più radicale, denominato “Total Zero”.
Come si spiega su questa pagina Linkedin, l’energia utilizzata nel sito debba essere prodotta al 100% da fonti rinnovabili e che tutte le utenze e i servizi del sito siano forniti utilizzando esclusivamente tecnologie a emissioni zero.
Questo sarà possibile grazie all’idrogeno e alla tecnologia chiamata Hybox che accumula l’energia elettrica prodotta da un sistema fotovoltaico, la trasforma in idrogeno e la restituisce quando il sistema fotovoltaico non produce energia (cioè quando manca il sole). Il progetto prevede inoltre che l’acqua per tutti i servizi sia fornita da un sistema di condensazione dell’umidità dell’aria, noto come AWG (Atmospheric Water Generator). Le acque reflue siano purificate da un sistema a osmosi inversa. La mobilità da e verso l’isola sarà assicurata da una barca elettrica a celle a combustibile (FCEB, alimentata a idrogeno) che eliminerà in un solo passaggio due problemi: inquinamento idrico e inquinamento acustico del mare. Una colonnina di rifornimento di idrogeno, prima installazione a livello mondiale, fornirà il carburante per le imbarcazioni da diporto elettriche.
“Con la realizzazione del modello “Green Hyland”, ha detto al Sole 24 Ore il direttore della società Carlo Manconi, “l’Area Marina Protetta Capo Carbonara fa un salto nel futuro e diventa un esempio mondiale nella strada per uno sviluppo sostenibile nel rispetto totale dell’ambiente”.