Barefooting, la rivoluzione a piedi nudi

Si chiama barefooting e consiste, semplicemente, nel camminare a piedi nudi; ma per chi lo pratica è molto più di questo: non solo benessere, ma anche contatto con la natura e riscoperta di sé.

Il barefooting – conosciuto in italiano anche come gimnopodismo o scalzismo – significa letteralmente “stare a piedi nudi” ed è molto più del semplice atto di togliersi le scarpe. Per chi lo pratica nella vita di tutti i giorni – sì, qualcuno lo fa anche nei normali spostamenti per le commissioni quotidiane – è molto di più: una filosofia e uno stile di vita che promuove il camminare a piedi nudi come modo per ritrovare una connessione con la natura, basandosi sull’idea che il contatto diretto tra i piedi e il suolo possa apportare numerosi benefici alla salute.

I benefici del barefooting

Philippe Lahille, ad esempio, autore del volume Camminare a piedi nudi, esplora in dettaglio i benefici psicofisici del barefooting, descrivendo come liberarsi dalle scarpe possa migliorare la qualità della vita, partendo dalla considerazione che i piedi umani sono fatti per camminare e che le scarpe che abitualmente usiamo al giorno d’oggi troppo spesso non sono adatte alla loro fisiologia; da un lato, infatti, anche senza arrivare alle décolleté con tacco a stiletto, la forma delle calzature costringe le nostre estremità in spazi chiusi in modo innaturale, modificandone alla lunga anche la struttura muscolare e ossea, e dall’altro l’eccessivo supporto dato dalle scarpe, anche quelle da trekking, può sembrare una protezione positiva, mentre in realtà indebolisce le strutture del piede e la mobilità della caviglia.

Considerando l’importanza fondamentale dei piedi – che supportano il peso dell’intero corpo, influenzando la funzionalità dei muscoli e persino il benessere degli organi interni e quindi anche la presenza di eventuali dolori articolari – è chiaro quanto l’uso delle scarpe sbagliate (e, secondo alcuni, delle scarpe in generale) possa influire negativamente sulla postura e sulla salute generale del corpo. Stare a piedi nudi, attraverso il contatto diretto con il terreno, potrebbe quindi migliorare lo stato di salute complessivo, grazie anche alla sorta di leggero massaggio che il contatto e l’adattamento alla superficie calpestata regalano. 

L’aspetto psicologico

Uno dei benefici più immediati del camminare a piedi nudi è la riduzione dello stress. E’ dimostrato, infatti, che il contatto diretto con la terra ha un effetto calmante sul sistema nervoso, regalando una sensazione di benessere e tranquillità, contribuendo a ridurre l’ansia e il nervosismo. Per certi versi, una parte degli effetti benefici sul sistema nervoso dati dal barefooting potrebbbero essere in relazione a quelli della cosiddetta floortime therapy (letteralmente “terapia del tempo trascorso sul pavimento”) che consiste – semplificando – nello sdraiarsi per terra nella posizione yoga savasana, che dagli studi risulta ridurre la pressione arteriosa, promuovere la consapevolezza, migliorare la qualità del sonno ed equilibrare sistema nervoso e respirazione. Ma la filosofia del barefooting è più di una scelta pratica: è uno stile di vita, che inizia dalla parte del corpo più direttamente a contatto con il suolo per promuovere una riconnessione con la terra, la natura e l’ambiente di cui a tutti gli effetti siamo parte. 

Come e quando stare a piedi nudi

Le associazioni di gimnopodisti lavorano per promuovere il barefooting come una scelta di vita sana e naturale, anche facendo notare che, contrariamente alla convinzione comune, i piedi scalzi non sono più sporchi della suola delle scarpe, dato che possono essere lavati tutte le volte che se ne sente la necessità, riducendo così il rischio di infezioni e malattie fungine, che invece è alto especialmente in estate, ad esempio, all’interno delle scarpe, che non sono un ambiente salubre e che non sempre possono essere lavate agevolmente e sicuramente non con frequenza.

La scienza, in effetti, conferma i benefici dello stare a piedi nudi. Ci sono studi universitari, ad esempio, che evidenziano i benefici fisici – compreso il miglioramento delle infiammazioni e del decorso delle ferite – e psicologici del camminare a piedi nudi: dalle ricerche, infatti, è emerso che la sensazione di libertà che deriva dallo sfilarsi le scarpe non è un’impressione superficiale; gli effetti positivi riguardano la stimolazione dei muscoli dell’arco plantare, il miglioramento della mobilità delle articolazioni di piedi e caviglie e un’attivazione della circolazione sanguigna; tutto questo, unito alla piacevole sensazione che arriva, ad esempio, dal camminare a piedi nudi sulla sabbia o in un prato, riduce i livelli di stress e migliora la qualità del sonno.

Il barefooting consiste nel camminare a piedi nudi, ma è molto più di questo: è riscoprire il contatto con la natura e con sé stessi, ritrovando il benessere.

Scarpe o non scarpe: questo è il dilemma

Tutto bellissimo: più piedi nudi per tutti, quindi? Più o meno. Prima di sfilarsi snicker e sandali, infatti, vanno fatte alcune valutazioni, a partire dalla considerazione, ovvia, dell’ambiente in cui ci si muove: un conto è la spiaggia o un prato, un altro un marciapiede sporco e costellato di cocci di vetro. Se d’estate diventa particolarmente attraente il pensiero di togliersi le scarpe, bisogna anche considerare i rischi che questa scelta porta con sé: i pericoli vanno dal rischio di ferite – soprattutto in città – a quello di funghi e infezioni. Gli irriducibili barefooter, però, fanno notare che questi problemi sono ovviabili avvicinandosi gradualmente a questa pratica, cominciando con lo stare scalzi in casa e poi in ambienti naturali e via via incrementando il tempo passato a piedi nudi e la complessità del suolo: soprattutto per chi non è abituato, è importante scegliere dei posti adatti in cui camminare scalzi, per dare modo ai muscoli del piede di rafforzarsi e la pelle di ispessirsi; inoltre, bisogna fare attenzione a lavare frequentemente i piedi e asciugarli perfettamente ogni volta, per scongiurare l’insorgere di funghi e altre spiacevoli eventualità. Resta, in ogni caso, l’estrema attenzione da usare in città.

Per questo, quando non è possibile o non è consigliabile camminare a piedi nudi (ad esempio in inverno o in condizioni di scarsa igiene e sicurezza), o comunque per ridurre la costrizione innaturale delle scarpe convenzionali, è possibile scegliere calzature del modello “barefootche limitano al minimo il distacco tra il piede e il terreno imitando a tutti gli effetti la sensazione di camminare scalzi.

Comunque sia, il barefooting è una pratica apprezzata da chi è alla ricerca di un rinnovato rapporto con la natura e del benessere personale, capace di regalare, un passo alla volta, benefici psicofisici supportati non solo dall’esperienza personale di chi la pratica, ma anche dagli studi scientifici. Se fatto con attenzione e cura per i propri piedi, abbracciare questa filosofia può avvicinare a una vita più sana e connessa alla natura, rompendo con le convenzioni sociali che ci hanno allontanato dal contatto diretto con l’ambiente in cui ci muoviamo.

PIù POPOLARI

accesso al credito

Banche e PMI, i 45 indicatori per l’accesso al credito

Nell'attuale contesto normativo e di mercato, il rapporto tra PMI e istituti bancari e' sempre più incentrato sulla sostenibilità. La crescente attenzione verso i...
tre ragazze alla scrivania, concetto di diversity e inclusion nel luogo di lavoro

Il significato di diversity and inclusion

Diversity and inclusion, spesso scritto D&I, letteralmente diversità e inclusione, due parole distinte ma oramai associate nelle politiche e nel lessico aziendale perché giustamente...
Società Benefit

Società Benefit: cosa sono, vantaggi, come diventarlo

Le Società Benefit (SB) sono una forma giuridica d’impresa che integra nel proprio oggetto sociale, oltre agli obiettivi di profitto, anche precise finalità di beneficio comune. Le...
neom

NEOM, il folle progetto di una megalopoli sostenibile nel deserto

Nel 2017, il principe ereditario dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman ha annunciato NEOM, un progetto utopistico e apparentemente folle di una megalopoli nel deserto...
come costituire una CER

Come costituire una CER (comunità energetica rinnovabile)

Ora che è stato finalmente pubblicato il tanto atteso Decreto CER, i numerosi progetti di costituzione di Comunità Energetiche Rinnovabili che erano in stand...